Bartolomeo I e il papa pregano insieme per il Sinodo
Per la prima volta un patriarca ortodosso ha parlato ai padri sinodali. Non proprio nell’aula dei lavori, ma nella Cappella Sistina al termine della recita dei Vespri. Liturgia comune per cattolici e ortodossi basata sulla Sacra Scrittura, come chiede il tema del Sinodo in corso in Vaticano. Il patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo I, ha invitato la Chiesa cattolica – a partire dal papa – ad un impegno comune per combattere la povertà, il razzismo e il fondamentalismo”.
Come discepoli di Dio – ha detto Bartolomeo I – è oggi più imperativo che mai fornire un’unica prospettiva, al di là di quelle sociali, politiche ed economiche, sulla necessità di sradicare la povertà, promuovere equilibrio nel mondo globale, combattere fondamentalismo o razzismo e sviluppare la tolleranza religiosa in un mondo conflittuale”. ”L’ingiustizia sociale, la guerra, l’inquinamento sono il risultato della nostra infedelta’ alla Parola di Dio. Abbiamo abusato del Creato”, ha detto Bartolomeo. Il patriarca ecumenico ha definito un “evento storico” l’invito ai vespri del papa e la sua presenza al sinodo ed ha espresso l’auspicio che le Chiese cattolica e ortodossa “convergano pienamente sul ruolo della primazia e della sinodalità nella vita della Chiesa.
Da parte sua, papa Benedetto XVI, ha osservato come i ”padri” della Chiesa ortodossa siano gli stessi di quella romana e viceversa. ”Se abbiamo i padri comuni, come non possiamo essere fratelli?”, ha chiesto con un sorriso Ratzinger, aggiungendo : ”Saremo in cammino comune con lei, Santita”’. Benedetto XVI, parlando a braccio, a cosi’ concluso la suggestiva cerimonia svoltasi nella Cappella Sistina, dove per la prima volta ha parlato, in un’assemblea di vescovi cattolici, un patriarca di quell’oriente cristiano che si divise da Roma nel 1054. ”In questo momento abbiamo veramente vissuto il Sinodo”, ha esclamato il Papa, sotto il grande affresco del Giudizio Universale michelangiolesco. ”Sentire la parola di Dio – ha commentato – apre anche gli occhi per la realta’ di oggi”.
