Il Sinodo dei vescovi. Il papa interviene sul metodo storico- critico
Il papa interviene al Sinodo dei vescovi, proponendo un contributo sul metodo storico critico di interpretazione della Sacra Scrittura. In attesa che il testo ufficiale venga pubblicato, gli otto minuti di intervento sono riassunti in un concetto: prestare massima attenzione al rischio di un approccio secolarizzato e positivistico alle Sacre Scritture, a svantaggio dell’ermeneutica della fede.
Un intervento non previsto e basato sugli appunti che il papa prende ogni giorno su un quaderno. Benedetto XVI ha richiamato i criteri dell’interpretazione biblica contenuta nel documento del Concilio Vaticano II ”Dei Verbum” e ha ricordato che la storia della salvezza è una vera storia che studia coi metodi storici, ma che ha tuttavia un secondo livello metodologico dove si incontra la fede. Il papa ha preso spunto per il suo intervento dal suo testo ”Gesù di Nazareth”.
Intanto, la congregazione generale di oggi è stata caratterizzata dagli interventi degli uditori, da molti definiti più stimolanti di quelli dei padri sinodali. Da segnalae, quello del professore di economia, laico, di Seul, Thomas Hong Soon Han, presidente del Consiglio per l’apostolato dei laici. La Chiesa, ha detto, e le autorità ecclesiastiche dovrebbero fare un esame di coscienza ”sugli stili di vita dei pastori e sull’uso dei beni”, e ha chiesto anche che si esaminino i ”contratti commerciali” nella Chiesa, perché ”siano garantiti principi di giustizia, retribuzioni sufficienti per vivere e buone condizioni di lavoro”. ”Purtroppo, – ha detto, – i precedenti non sono semmpre stati all’altezza”.
Tra i 18 uditori, laici e religiosi, anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e Maria Voce, succeduta a Chiara Lubich alla guida dei focolarini. E’ intervenuta poi la professoressa russa Natalja Boroskaja, insegnante di storia dell’arte. Ha raccontato la propria esperienza di atea che non aveva mai sentito parlare di Dio, per poi conoscerlo attraverso le icone, la musica e la pittura rinascimentale italiana. Il vietmamita Chi Linh, anch’egli uditore, ha raccontato una curiosità: in Vietnam si prendono le onde della radio protestante di Manila e i vietnamiti ascoltando le trasmissioni, si convertono al cattolicesimo.
Applausi e un breve saluto del presidente di turno George Pell per il patriarca caldeo Delly che ha parlato delle situazione in alcune parti dell’Iraq. ”Vivere la parola di Dio – ha spiegato il rappresentante della Chiesa caldea irachena – significa per noi testimoniarla anche a costo della propria vita, come è accaduto e accade finora con il sacrificio di vescovi, sacerdoti e fedeli”. ”La situazione in alcune parti dell’Iraq è disastrosa e tragica”, ha riferito il porporato, e ha aggiunto: ”Non abbiamo lasciato niente di intentato per ottenere la pace e la tranquillita’ per il paese”. Tutti temono il rapimento, i sequestri e le intimidazioni”. Senza contare i ”rapimenti ingiustificabili” e il numero ”sempre più crescente di morti causati dalle autobombe e dai kamikaze che indossano cinture esplosive”.
Questa mattina poi è stato firmato un accordo per affrontare l’urgenza di diffondere la Bibbia” tra la Federazione Biblica Cattolica e la ”United Bible Societies, ”sebbene siano istituzioni molto diverse”, e per migliorare la cooperazione per la traduzione e la diffusione della Bibbia. ”Se si calcola che le Società bibliche hanno distribuito nel 2006 circa 26 milioni di Bibbie, vuol dire che si è raggiunto solo l’1 o il 2 per cento dei 2 miliardi di cristiani”, ha ricordato mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, nonché presidente della Federazione biblica cattolica.
Sul tema della conoscenza e della diffusione della Bibbia era intervenuto in mattina anche il Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, che ha messo in luce il problema de rapporto fra i giovani e la conoscenza delle Sacre Scritture. E a proposito di giovani, Agnes Kam Leng LAM, Presidente dell’Associazione Cattolica Biblica di Hong Kong, ha invitato il papa ad aprire un blog plurilingue al fine di guidare il mondo attuale con versi scritturali quotidiani, con riflessioni semplici, testi brevi e molte immagini. Una proposta accolta con un sorriso.
Della emergenza educativa ha invece parlato la più giovane partecipante al Sinodo, Silvia Sanchini, Presidente Nazionale Femminile della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. “La Parola, ha detto, può e deve essere una vera e propria lampada nel cammino dei giovani, nel loro discernimento e nella scoperta della loro vocazione, soprattutto in questa fase difficile contraddistinta da quella che il papa ha definito una vera e propria “emergenza educativa”, caratterizzata da nuove forme di disagio e di violenza”.