Messggio dei vescovi italiani: la vita umana è inviolabile e indisponibile

Mano nella mano familiare e malato
Condividi su...

Chi soffre non va mai lasciato solo. La Cei ha pubblicato oggi il messaggio per la prossima giornata dedicata alla vita, dedicato al tema della sofferenza. Una dimensione che appartiene al mistero dell’uomo e resta in parte imperscrutabile, spiegano i vescovi italiani. In ogni caso, quando è possibile, la sofferenza deve essere senz’altro alleviata.

Si parla della sofferenza delle donne “provate da un’esistenza infelice, che vedono in una gravidanza inattesa esiti di insopportabile sofferenza. Quando la risposta è l’aborto, viene generata ulteriore sofferenza, che non solo distrugge la creatura che custodiscono in seno, ma provoca anche in loro un trauma, destinato a lasciare una ferita perenne”. Si parla della sofferenza dei malati terminali e cronici: ”C’è chi vorrebbe rispondere a stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia. Vogliamo ribadire con serenità, ma anche con chiarezza, che si tratta di risposte false: la vita umana è un bene inviolabile e indisponibile, e non può mai essere legittimato e favorito l’abbandono delle cure, come pure ovviamente l’accanimento terapeutico, quando vengono meno ragionevoli prospettive di guarigione. La strada da percorrere è quella della ricerca, che ci spinge a moltiplicare gli sforzi per combattere e vincere le patologie – anche le più difficili – e a non abbandonare mai la speranza”.

La strada da seguire è chiara non solo per chi crede : “Quando il peso della vita ci appare intollerabile, viene in nostro soccorso la virtù della fortezza. È la virtù di chi non si abbandona allo sconforto: confida negli amici; dà alla propria vita un obiettivo e lo persegue con tenacia”.

151.11.48.50