Abusi sessuali a Firenze. Il papa riduce don Cantini allo stato laicale

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Si chiude con un segnale inequivocabile la vicenda di don Lelio Cantini, il sacerdote fiorentino di 85 anni, fino al 2005 parroco della Regina della Pace, accusato di pedofilia e abusi. Benedetto XVI, su indicazione della Congregazione per la dottrina della fede, ha ridotto il sacerdote allo stato laicale.

Don Cantini viene così riconosciuto colpevole di ”abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori, del delitto di sollecitazione a rapporti sessuali compiuto nei confronti di più persone in occasione della Confessione, dell’abuso nell’esercizio della potestà ecclesiastica nella formazione delle coscienze”.

La decisione è stata comunicata dall’amministratore apostolico della diocesi Ennio Antonelli, a due settimane dall’arrivo del nuovo arcivescovo, mons. Giuseppe Betori, che si insedierà il 26 ottobre. La sentenza fa riferimento a fatti avvenuti tra il 1973-1987, denunciati da alcuni parrocchiani. Nel 2007, anche il cardinale Antonelli aveva condannato il sacerdote (al momento ricoverato al Convitto ecclesiastico di Firenze per motivi di salute), vietandogli la celebrazione dei sacramenti.

”Non possiamo che essere soddisfatti per l’esito del processo; – è il primo commento delle vittime – è stato riconosciuto ciò che denunciamo da tanti anni. Ora ci auguriamo che sia fatta chiarezza a 360 gradi”. ”Ora ci auguriamo che siano accertate le responsabilita’ di chi non ha voluto credere per tanti anni, nonostante le nostre prime denunce risalgano 1992. Rinnoviamo la nostra fiducia nel nuovo arcivescovo di Firenze che dovrà attuare il decreto e vigilare perche’ venga rispettato”.

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