Quattro nuovi santi. Il papa: allarme e sofferenza per le violenze contro i cristiani

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E’ iniziata con una solenne processione in Piazza San Pietro la messa per la canonizzazione di 4 beati questa mattina Gaetano Errico; Maria Bernarda Bütler; Alfonsa dell’Immacolata Concezione; Narcisa di Gesù Martillo Morán. In una giornata di sole, con la piazza affollata di fedeli di ogni parte del mondo, il papa ha iniziato la messa con l’ascolto delle biografie dei nuovi santi lette dal prefetto delle Congregazione per le cause dei Santi Angelo Amato. 

A seguire, la riflessione scaturita dalle pagine della Scrittura. Dall’immagine del banchetto nuziale proposta oggi nasce la lettura della Alleanza verso la quale “i profeti dell’Antico Testamento hanno costantemente orientato l’attesa di Israele”. Nella prima Lettura, spiega Benedetto XVI, si “esalta la fedeltà di Dio alla sua promessa e il Vangelo con la parabola del banchetto nuziale ci fa riflettere sulla risposta umana”. Il dono della veste da parte del re per il banchetto nuziale è segno del Mistero pasquale: “Lo strapotere del male è sconfitto dall’onnipotenza dell’amore di Dio. Il Signore risorto può ormai invitare tutti al banchetto della gioia pasquale, fornendo Egli stesso ai commensali la veste nuziale, simbolo del dono gratuito della grazia santificante. Alla generosità di Dio deve però rispondere la libera adesione dell’uomo”.

E’ quanto hanno fatto i quattro nuovi santi. “Se capita di sporcare o addirittura lacerare col peccato questa veste, – continua il papa – la bontà di Dio non ci respinge né ci abbandona al nostro destino, ma ci offre con il sacramento della Riconciliazione la possibilità di ripristinare nella sua integrità l’abito nuziale necessario per la festa”. Lo dimostra la vita di san Gaetano Errico, fondatore della Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, che si è totalmente dedicato al ministero della Riconcialiazione con diligenza, assiduità e pazienza, senza mai rifiutarsi né risparmiarsi. ”La strada e il confessionale furono i luoghi privilegiati dell’azione pastorale di questo nuovo santo”.

C’è poi la suora svizzera Maria Bernarda Bütler, che dopo 20 anni di vita monastica decise di partire missionaria in Ecuador. Sempre legata all’America latina è Madre María Bernarda, figura molto amata soprattutto in Colombia con una attenzione particolare al culto dell’ Eucaristia. Significativa l’esperienza della indiana Alphonsa of the Immaculate Conception, prima santa indiana, che offrì la sua vita di sofferenza spirituale e fisica per il bene del suo popolo. Dall’Ecuador vengono anche i fedeli alla giovane laica Narcisa de Jesús Martillo Morán. La sua risposta positiva all’invito al banchetto nuziale le fece scegliere la vita laicale come modo per essere al servizio di tutti. Narcisa de Jesús, ha detto il papa, ci mostra che il cammino di perfezione è per tutti i fedeli.

“Gesù invita ciascuno di noi a seguirlo, come questi Santi, nel cammino della croce, per avere poi in eredità la vita eterna di cui Egli morendo ci ha fatto dono. I loro esempi ci siano di incoraggiamento; gli insegnamenti ci orientino e confortino; l’intercessione ci sostenga nelle fatiche del quotidiano, perché anche noi possiamo giungere un giorno a condividere con loro e con tutti i santi la gioia dell’eterno banchetto nella Gerusalemme celeste”.

Il testo integrale dell’omelia

Come prevede il rito, le reliquie dei santi sono state poste a fianco dell’altare durante la celebrazione eucaristica. Il papa ha letto quindi la formula di canonizzazione e subito dopo sono stati svelati i ritratti dei nuovi santi appesi alla facciata della basilica. Assolatissima la piazza tanto che per proteggere il papa seduto sul trono preparato lontano dall’altare sul palco coperto, i cerimonieri hanno usato un grande ombrello bianco.

La cerimonia si è conclusa con la recita dell’Angelus, un’occasione per salutare i fedeli arrivati a Roma, ma anche per lanciare un nuovo appello contro la violenza. “Vi invito a pregare per la riconciliazione e la pace in alcune situazioni che provocano allarme e grande sofferenza”, ha detto il pontefice, pensando in particolare “alle popolazioni del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo” e “alle violenze contro i cristiani in Iraq e in India, che ricordo quotidianamente al Signore”. Infine, la richiesta di protezione della Madonna “sui lavori del Sinodo dei Vescovi riunito in questi giorni in Vaticano”.

Il testo integrale della riflessione all’Angelus

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