Acqua, gli uomini ne siano “amministratori, non padroni” dice il Vaticano

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Il 27 settembre si celebrerà la Giornata Mondiale del Turismo, dedicata quest’anno al tema  “Turismo e acqua: proteggere il nostro comune futuro”. La Santa Sede, unendosi all’avvenimento, ha reso noto il Messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti preparato per l’occasione, a firma del cardinale Antonio Maria Vegliò e di monsignor Joseph Kalathiparambil, presidente e segretario del dicastero vaticano.

Nel documento, il turismo è indicato come “uno dei settori economici con la più ampia e rapida crescita a livello mondiale”: lo scorso anno è stato superato il traguardo di un miliardo di turisti internazionali, cui vanno sommate le cifre ancor più alte del turismo locale. Un fenomeno quindi molto importante, che offre “sfide e possibilità” all’azione evangelizzatrice.

Per il settore turistico, l’acqua è un bene: milioni di turisti ne sono attratti, scegliendo come meta di vacanza spiagge, fiumi, laghi, cascate, isole, ghiacciai o nevai, come pure centri balneari o termali. Al tempo stesso è una risorsa, “indispensabile per gli alberghi, i ristoranti e le attività di tempo libero”.

Il turismo sarà però un “vero vantaggio” solo nella misura in cui riuscirà a gestire le risorse secondo criteri di “green economy”, un’economia il cui impatto ambientale si mantenga entro limiti accettabili. Il Vaticano rinnova pertanto l’invito “a promuovere un turismo ecologico, rispettoso e sostenibile, che può certamente favorire la creazione di posti di lavoro, sostenere l’economia locale e ridurre la povertà”. Si tratta di “una sfida di ordine sociale, economico e ambientale, ma soprattutto di natura etica, a partire dal principio della destinazione universale dei beni della terra”.

Gli uomini sono “amministratori, e non padroni” di questo “dono di Dio per tutta la famiglia umana”, ricorda il testo, e già nella celebrazione eucaristica d’inizio pontificato Papa Francesco – ampiamente citato nel Messaggio – invitava a essere “custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente”.

Il turismo svolge infatti un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente, “potendo essere un suo grande alleato, ma anche un feroce nemico”. Secondo dati delle Nazioni Unite, circa un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile, e le sfide aumenteranno in modo significativo nei prossimi anni, soprattutto perché è mal distribuita, inquinata, sprecata, cui si aggiungeranno le conseguenze del cambiamento climatico. Una persona su tre vive oggi in un Paese con scarsità d’acqua ed è possibile che per il 2030 la carenza colpisca quasi la metà della popolazione mondiale.

Il documento ribadisce che “tutti coloro che sono coinvolti nel fenomeno del turismo hanno una forte responsabilità nella gestione dell’acqua, in modo che questo settore sia effettivamente fonte di ricchezza a livello sociale, ecologico, culturale ed economico”. “Il nostro atteggiamento verso la natura e la cattiva gestione che possiamo fare delle sue risorse – prosegue – non possono gravare né sugli altri né tantomeno sulle generazioni future”. Occorrono pertanto “impegni vincolanti, precisi e verificabili”, ma ancor più “un cambiamento di mentalità che porti ad adottare uno stile di vita diverso, caratterizzato dalla sobrietà e dall’autodisciplina”.

Altissimo è inoltre il valore simbolico di questo elemento, così essenziale per la vita, dalla preghiera di benedizione dell’acqua nella Veglia pasquale, al rituale del battesimo. E poi “la Creazione, il diluvio che pone fine al peccato, il passaggio del Mar Rosso che libera dalla schiavitù, il battesimo di Gesù nel Giordano, la lavanda dei piedi che si trasforma in precetto d’amore, l’acqua che emana dal costato del Crocifisso, il mandato del Risorto di fare discepoli e battezzarli”. Pietre miliari della storia della Salvezza, che rievocano il dialogo di Gesù con la Samaritana nel Vangelo di Giovanni: “Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete”.

Una menzione, infine, per il volume “Acqua un elemento essenziale per la vita”, apparso in marzo a cura del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per i tipi della Libreria Editrice Vaticana, che raccoglie i contributi della Santa Sede ai quattro Forum mondiali dedicati all’acqua, svoltisi con cadenza triennale dal 2003 al 2012. In esso vengono ripercorse le problematiche riguardanti l’acqua considerata come un bene economico, sociale, ambientale e soprattutto come un bene comune essenziale, indispensabile per la sopravvivenza dell’umanità e della Terra stessa.

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