“Io e il Papa in pizzeria”. Tra arte, musica e pizza, l’amicizia di due bavaresi famosi
“Quante volte, dopo i concerti, siamo andati a mangiarci una pizza, il cardinale Ratzinger, il suo segretario Clemens ed io, parlando amichevolmente della nostra vita e della musica… Certo, adesso lui non ha più tempo per venire in pizzeria con me…”. E’ con queste parole che il direttore d’orchestra bavarese Wolfgang Sawallisch ha ricordato alcune sere fa all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma la sua amicizia con uno dei suoi più illustri estimatori, Benedetto XVI, nel corso della consegna del premio ‘Una vita nella musica’, nell’ambito del Festival “Uto Ughi per Roma” (www.utoughiperroma.com).
“Io e il maestro Sawallisch – ha ricordato Uto Ughi – abbiamo suonato insieme in un concerto per l’allora cardinale Ratzinger, del quale Sawallisch e’ stato compagno di studi. Dopo il concerto, il futuro pontefice ci ha invitati a pranzo e abbiamo avuto una lunga conversazione”.
Alla premiazione, di fronte a un affollato uditorio, era presente in prima fila anche l’ex segretario del Pontefice, il vescovo Joseph Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici. Non c’era, ovviamente, il Papa, del quale è noto l’amore per la musica. Amore che lo porterà a partecipare, insieme ai padri sinodali, al concerto che i Wiener Philarmoniker, sotto la bacchetta di Christoph Eschenbach, terranno lunedì 13 ottobre a San Paolo fuori le Mura, dove eseguiranno la sesta sinfonia di Bruckner
Il premio ‘Una vita nella musica’, un tagliacarte in oro, ametiste e diamanti realizzato dall’orafo Enrico Morbidoni, è stato consegnato a Sawallisch per il complesso della sua attività musicale e concertistica, che lo ha visto esibirsi numerose volte proprio a Roma. Passato alla storia come il più giovane direttore a dirigere l’Orchestra Filarmonica di Berlino, Sawallisch è nato a Monaco di Baviera nel 1923. Dopo gli esordi al teatro dell’Opera di Augsburg nel 1947, nel 1953 passa alla Filarmonica di Berlino. E’l’inizio di una carriera prestigiosa, che lo condurrà a dirigere in patria e nel mondo. Nel 2006 si è ritirato dall’attività direttoriale e da allora dedica le sue attenzioni a una scuola di musica per i giovani da lui fondata a Grassau, in Germania.
Giunto alla sua decima edizione, il Festival “Uto Ughi per Roma” si conferma come uno degli appuntamenti più seguiti della Capitale. Un ricco programma di 12 concerti, tutti a ingresso gratuito, sta facendo risuonare dal 22 settembre (per concludersi mercoledì 8 ottobre) note e accenti musicali di Mozart, Beethoven, Debussy, Gerschwin, Schumann e Piazzolla nelle chiese più suggestive e nei teatri più prestigiosi di Roma.
“Quello della musica classica – afferma Uto Ughi, fondatore e ‘anima’ dell’iniziativa – non è solo un linguaggio universale, è uno straordinario veicolo di serenità, di pace, di non violenza, non è esagerato dire che proprio la musica classica potrebbe ispirare un nuovo corso della storia dell’umanità. Anche per questo è importante farla conoscere”.