Il papa: la vita è dono e la contraccezione nega la verità intima dell’amore

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La tecnica non può sostituire la maturazione della libertà, quando è in gioco l’amore. Il papa torna a parlare di contraccezione e ribadisce ancora una volta il legame strettissimo che rende l’amore davvero umano e i rapporti di coppia rapporti di autentica carità. Lo fa in un messaggio inviato all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha organizzato un Congresso a 40 anni dall’Enciclica Humanae vitae.

Nel testo, il pontefice rilegge la storia di questa travagliata enciclica che da sempre anima il dibattito tra laici e cattolici, ma anche all’interno della Chiesa. “La logica della totalità del dono, spiega il papa, configura intrinsecamente l’amore coniugale e, grazie all’effusione sacramentale dello Spirito Santo, diventa il mezzo per realizzare nella propria vita un’autentica carità coniugale”.

I 40 anni che ci separono dalla pubblicazione dell’enciclica permettono di capire “quanto questa luce sia decisiva per comprendere il grande “sì” che implica l’amore coniugale. In questa luce, i figli non sono più l’obiettivo di un progetto umano, ma sono riconosciuti come un autentico dono, da accogliere con atteggiamento di responsabile generosità verso Dio, sorgente prima della vita umana. Questo grande “sì” alla bellezza dell’amore comporta certamente la gratitudine, sia dei genitori nel ricevere il dono di un figlio, sia del figlio stesso nel sapere che la sua vita ha origine da un amore così grande e accogliente”.

E ancora: “Se ogni forma d’amore tende a diffondere la pienezza di cui vive, l’amore coniugale ha un modo proprio di comunicarsi: generare dei figli. Così esso non solo assomiglia, ma partecipa all’amore di Dio, che vuole comunicarsi chiamando alla vita le persone umane. Escludere questa dimensione comunicativa mediante un’azione che miri ad impedire la procreazione significa negare la verità intima dell’amore sponsale, con cui si comunica il dono divino”.

Il papa si pone una domanda: “Come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell’amore coniugale nella sua manifestazione naturale? Certo, la soluzione tecnica anche nelle grandi questioni umane appare spesso la più facile, ma essa in realtà nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualità umana e la necessità di una padronanza responsabile, perché il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale. La tecnica non può sostituire la maturazione della libertà, quando è in gioco l’amore. Anzi, come ben sappiamo, neppure la ragione basta: bisogna che sia il cuore a vedere. Solo gli occhi del cuore riescono a cogliere le esigenze proprie di un grande amore, capace di abbracciare la totalità dell’essere umano”.

Nessuna novità, come è ovvio, nell’interpretazione del rapporto coniugale e del dono sponsale, ma una sottolineatura sull’amore umano tipica dello stile di Benedetto XVI.

Il testo integrale

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