Agli attenti lettori i migliori auguri di un felice Natale e di un fortunato Anno Nuovo

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Quest’anno i miei auguri agli attenti lettori, in occasione del Santo Natale 2021 e dell’Anno Nuovo 2022, sono accompagnati dalla ricostruzione del Polittico di Porto San Giorgio, un dipinto a tempera e oro su tavola di Carlo Crivelli, datato al 1470. Il polittico venne smembrato nel XIX secolo e venduto in lotti separati che sparsero le tavole tra musei europei e americani. Questa opera – l’esempio emblematico della rapacità del mercato collezionistico tra Sette e Ottocento – si trovava originariamente nella chiesa di San Giorgio a Porto San Giorgio in Provincia di Fermo. L’opera fu commissionata nel 1470 da un Albanese emigrato in Italia per l’avanzata dei Turchi Ottomani dopo la morte di Skanderbeg nel 1468. Si chiamava Giorgio e fu il capostipite della famiglia Salvadori, proprietari per secoli del polittico.

San Giorgio che uccide il drago, 90×46 cm, Isabella Stewart-Gardner Museum, Boston.

Nel 1803 la vecchia chiesa parrocchiale fu demolita e il polittico trasferito nella chiesa del Suffragio, sede provvisoria delle attività liturgiche. Nel 1832 il dipinto era in casa Salvadori, nell’attesa che la nuova chiesa fosse terminata. Qui lo vide e la descrisse il Maggiori e pochi anni dopo, nel 1834 Amico Ricci lo ricordò già nella nuova parrocchiale, anche se i santi a mezza figura erano già stati asportati e conservati in casa dei Salvadori. Poco dopo sull’altare venne posta una statua di San Giorgio e i pannelli restanti del polittico vennero restituiti alla famiglia Salvadori. L’anno successivo, nel 1835, l’opera era già stata trasportata a Roma e, ormai smembrata, fu venduta da Luigi Salvadori Paleotti al collezionista dell’ambasciata portoghese Hudson per 90 scudi. Il priore del Comune di Porto San Giorgio però, che evidentemente rivendicava la proprietà del polittico, avviò una controversia col Salvadori contestando l’atto di vendita, che si risolse con un nuovo pagamento, questa volta di 300 scudi. È evidente come il lavoro artistico fosse visto esclusivamente come bene di scambio con cui battere cassa, senza alcun interesse per la sua salvaguardia. Passato nella collezione Ward (poi Dudley), venne qui visto da Waagen e fu poi esposto nell’Egyptian Hall a Londra, dove lo videro Crowe e Cavalcaselle. Nel 1876 alla vendita della collezione Dudley a Londra fu acquistato da Martin Colnaghi e quindi disperso in varie raccolte.

Madonna Cook, 129,5×54,4 cm, National Gallery of Art, Washington.

L’identificazione dei vari scomparti e la ricostruzione del polittico fu un’operazione lunga, che richiese numerosi interventi critici. Fu avviata nel 1931 da Philip Hendy, che associò i due santi nella National Gallery di Londra con il San Giorgio dell’Isabella Stewart-Gardner Museum di Boston. Nel 1946 Roberto Longhi identificò poi la Madonna Cook a Washington e la Pietà a Detroit come facenti parte del polittico. Infine, nel 1950 Federico Zeri riconobbe i due Santi Caterina d’Alessandria e Girolamo, dopodiché fu relativamente semplice per J. Bialostocki nel 1956 trovare sulla scia i Santi Antonio abate e Lucia. Resta tuttavia ignota la predella con sei santi e gli stemmi Salvadori. Una ricerca negli archivi di casa Salvadori ha prodotto un documento del 1805 in cui si parla di un’Ultima Cena, compatibile con le misure delle tavole di “alcuni santi” (un palmo) e che forse stava al centro della predella.

Copia che ricostruisce il Polittico di Porto San Giorgio del 1470 ad opera di Carlo Crivelli.

Il polittico venne temporaneamente riunito alla mostra monografica sull’artista a Venezia nel 1961 e oggi a Porto San Giorgio ne esiste una copia che ne ricostruisce le fattezze.

Santi Pietro e Paolo, 87×44 cm, National Gallery, Londra.
Santi Caterina d’Alessandria e Girolamo, 35×48,9 cm, Philbrook Museum of Art, Tulsa.
Santi Antonio Abate e Lucia, 34,5×47,5 cm, Museo nazionale, Cracovia.
Deposizione di Cristo, 45×117 cm, Detroit Institute of Arts, Detroit.

Fonte: Wikipedia.

Foto di copertina: Copia che ricostruisce il Polittico di Porto San Giorgio del 1470 ad opera di Carlo Crivelli.

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