La paura non impedisce la morte, impedisce la vita. Oggi a Crotone la presentazione del libro “Complici e colpevoli” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

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Un nuovo libro, una nuova denuncia clamorosa e sconcertante. Complici e colpevoli – come il nord ha aperto le porte alla ‘ndrangheta è firmato a quattro mani da Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, un libro che apre uno squarcio sconcertante e impressionante su un fenomeno che per lunghi anni in Italia è rimasto sconosciuto e, soprattutto anche, mai indagato per come avrebbe invece dovuto esserlo.

Con grande coraggio il Procuratore capo di Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, documenta con dati incontestabili alla mano come la ‘ndrangheta abbia conquistato ormai anche le grandi città settentrionali, dove i boss governano da padroni assoluti. Il nuovo saggio è il racconto documentatissimo e dettagliato dell’assalto delle cosche mafiose a Milano e nel suo hinterland, a Bologna, Parma, Reggio Emilia, nelle zone più impensabili che si estendono lungo la catena alpina, da sempre considerate immacolate e incontaminate. E mentre polizia e carabinieri davano la caccia nel Sud a piccoli gregari, al Nord cresceva indisturbata una nuova classe dirigente di ‘ndrangheta che alla fine ha determinato condizionato e influenzato elezioni politiche di tutti i livelli. Questo e molto altro ancora nel nuovo libro del Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro, uno dei magistrati più a rischio del mondo.

La Consulta Provinciale degli studenti di Crotone ha organizzato per oggi, martedì 14 dicembre 2021 alle ore 17.30, presso l’auditorium dell’Ic “Alcmeone” la presentazione del libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso dal titolo “Complici e colpevoli – come il nord ha aperto le porte alla ‘ndrangheta”. L’evento si terrà in collaborazione con il Coordinamento Regionale delle Consulte Studentesche Calabresi, la Consulta Provinciale di Milano, il Maestro orafo Michele Affidato, l’Ic “Alcmeone” di Crotone e della Biblioteca-Centro di Documentazione EMFS “Romeo Fauci”. Dialogano con gli Autori Pino Aprile e Giovanna Ripolo.

I studenti della Consulta Studentisca hanno ringraziato Nicola Gratteri con una lunga lettera, in cui scrivono: «In un momento in cui, per il disorientamento generale della società, tanti di noi sembrano spinti verso atteggiamenti di sfiducia e di apatia, Dott. Gratteri, confidiamo nei suoi insegnamenti e nelle sue riflessioni, per essere sempre più motivati a realizzare azioni di impegno civile. Il coraggio che ha dimostrato nel contrastare pericolosi criminali è un esempio per tutti noi. Abbiamo bisogno di persone come lei, disposte a proteggere gli altri a costo di grandi sacrifici. La Consulta Studentesca nutre nei suoi confronti una gratitudine viva e incondizionata e noi ragazzi intendiamo vivere i suoi insegnamenti non solo saltuariamente ma con un programma di azioni che ci vedano impegnati tutto l’anno».

Siamo tutti un po colpevoli, ma anche vittime, siamo complici
Diario di bordo, 28 gennaio 2021


Siamo tutti un po’ complici dei carnefici e ogni tanto carnefici in prima persona.

Carnefici dei giovani entusiasmi degli altri, carnefici delle nostre migliori intenzioni – morte e sepolte sotto strati di “non pensare a queste cose”, “tu non puoi farci niente”, “questi problemi non ti riguardano”, “smetti di pensare a queste cavolate e fai il tuo” e tutto fin quando non scopriamo che “il tuo”, “fare il tuo” più importante di tutti gli altri, sarebbe stato proprio questo.

Interessarsi agli altri, aiutare gli altri in tutte le maniere in cui ci è possibile farlo, farsi prossimi – vicini – e non distanti.

Quante volte prendiamo le distanze da situazioni che “sono sbagliate” ma che sono soltanto ferite aperte e sanguinanti e quante volte ci proviamo – e ci abbiamo provato – a starci “vicino” a tutto questo ma effettivamente – avevano ragione gli altri – nonostante tutto il nostro sforzo, non siamo riusciti a “rimanere là vicino”, e adesso è tardi.

Prendere le distanze, non è sempre una cosa negativa, anzi. Ma bisogna prendere le distanze dalle cose giuste. Prendere le distanze da alcune cose, ti avvicina ancor più alla Vita.

Prendere le distanze dall’egoismo e dal “io non ti conosco”, prendere le distanze da “chi per forza vuole rimanere distante da noi”, forse perchè siamo “stolti”, forse perchè “siamo troppo poco svegli”, ma in fondo, qual è il nostro vero male?

Cosa può essere considerato così grande ed importante dal “prendere le distanze” da qualcuno o da qualcosa?

Prendere le distanze da ciò che realmente ci è nocivo, questo sì che è una cosa buona. Prendere le distanze dalle nostre dipendenze, dalle dipendenze sentimentali, fisiche, psicologiche, e da ogni forma di dipendenza perchè ci rende in qualche modo “schiavi che ruotano attorno a qualcosa che non dovrebbe essere il nostro centro”.

Prendere le distanze, subito dall’ipocrisia, dalla stupidità gratuita e violentemente cattiva, prendere le distanze da chi ci ferisce e non ci capisce e non capendoci, ci considera “stolti e tardi” tanto da sentirsi autorizzati a deriderci e sbeffeggiarci, anche di fronte agli altri. Prendere le distanze da costoro, è una difesa sacrosanta della propria persona, se in altro modo non è possibile o non riusciamo a difenderci.

E siamo vittime di cattiverie ed angherie e di decisioni su di noi prese senza conoscerci per niente, decisioni su di noi prese “mantenendo le distanze da noi”, solo perché “eravamo noi”.

Ma stiamo svegli. “Se un diritto, qualsiasi esso sia, ci viene negato e non facciamo nulla, non siamo vittime, siamo complici”. Proviamoci a stare svegli: così da provare a non essere ancora una volta “complici” o “carnefici” delle situazioni che incontriamo nel nostro quotidiano, ma “complici solo del bene e nel bene, per il Bene”.

La paura non impedisce la morte, impedisce la vita.

La canzone di Ligabue.

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