La Chiesa tedesca contro la ricerca sulle staminali embrionali

No alla ricerca con le cellule staminali embrionali. A pronunciarlo è monsignor Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo e presidente dei vescovi tedeschi, nel corso della assemblea plenaria, in corso in Ungheria, dei vescovi europei. “La Chiesa cattolica in generale – ha detto nel suo intervento riportao anche dal Sir (l’agenzia della Cei)- rifiuta la ricerca con le cellule staminali embrionali, poiché essa presuppone l’uccisione di embrioni”.
“Nel campo della difesa della vita – ha ricordato monsignor Zollitsch – la Chiesa Cattolica si è sempre impegnata in maniera particolare. Grazie alle possibilità aperte dalla ricerca scientifica sugli embrioni umani si aprono però ambiti nuovi in cui si deve esigere che la vita umana sia difesa. In questo contesto la ricerca sulle cellule staminali dell’embrione umano rappresenta un problema particolare, dal momento che queste cellule vengono ricavate al prezzo della morte degli embrioni”. Accanto ai dubbi che riguardano i risultati delle ricerche più moderne, come per esempio le staminali pluripotenti indotte (Ips), per Zollitsch “esistono sviluppi più recenti in Europa, che offrono motivo per ulteriori preoccupazioni”.
Tra questi, l’emendamento del maggio 2008 approvato dalla Camera Bassa britannica “in base al quale ai ricercatori si dà la possibilità di produrre in futuro artificialmente esseri umani, animali e vegetali, i cosiddetti ibridi e chimere, attraverso la clonazione e superare così il problema della carenza di cellule uovo umane femminili per la ricerca sulle staminali. Inoltre in Gran Bretagna sarà permesso in futuro di generare le cosiddette ‘sorelle/fratelli-salvatori’ vale a dire bambini, che devono offrire le necessarie cellule staminali per la cura di una sorella o fratello più grandi che sono malati”. Altrettanto preoccupante è quanto accaduto in Germania dove pure “la difesa della vita umana al suo inizio è regolata per tradizione in maniera molto restrittiva dalla legge e dal diritto costituzionale”.
Tuttavia, “dal 2002 – ha spiegato Zollitsch – esiste una eccezione in riferimento alla ricerca sulle cellule staminali embrionali nella ‘Legge per le garanzie a difesa dell’embrione in riferimento all’importazione e all’utilizzo di cellule staminali embrionali umane’. In base a questa legge, le cellule embrionali umane, che non sono state prodotte in Germania, in via eccezionale possono essere importate in Germania, solo se sono state create nei paesi di origine prima della data del 1 gennaio 2002”. Ora questo “termine di riferimento è stato spostato dal Bundestag tedesco al 1 maggio 2007”.
Una scelta che per il vescovo tedesco non ha tenuto conto dei “mancati successi della ricerca sulle cellule staminali embrionali umane” e dei “positivi successi della ricerca nell’ambito delle cellule staminali umane adulte”. Alla luce di questi sviluppi, ha concluso il presidente dei vescovi tedeschi, per la Chiesa “resta importante riesporre sempre in tutti i Paesi europei le proprie argomentazioni. La ricerca sulle cellule staminali embrionali umane relativizza la difesa della vita umana, dal momento che viene tollerata la totale strumentalizzazione di embrioni umani a favore della ricerca”.