Numeri ufficiali Covid-19 del 28 novembre 2021. La “terribile” variante Omicron sembra più contagiosa ma anche più mite. Perché improvvisamente se ne parla con toni drammatici?

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«Mi sbaglio, o non sentiamo più parlare di “varianti”? Non vi suona strano? No? Il Coranavirus cinese di Wuhan non si muta più?»: l’abbiamo scritto il 21 novembre scorso … e bum! arriva la “terribile” Omicron, che è stata sequenziata in Sud Africa, ma non vuol dire che è originaria da lì. Si chiudono aeroporti per i viaggi regolari, ma lo sbarco di clandestini via mare prosegue, con varianti in dotazione.

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi domenica 28 novembre 2021

Positivi al Sars-CoV-2:
ricoverati con sintomi di malattia da Sars-CoV-2 (COVID-19): 4.964 (+138) [Occupazione al 9%]
in terapia intensiva: 638 (+14) [con 39 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 7%]
deceduti: 133.674 (+47)
Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose): 45.617.363 (84,46% degli over 12) [Aggiornato al 29 novembre 2021 ore 07:13] [**]

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione. Anche se sarebbe opportuno sapere chi tra coloro che sono usciti dalla terapia intensiva sono guariti o in fase di guarigione, oppure deceduti.
[**] La vaccinazione in tempo reale [cioè, in differita… e anche molto]: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 207 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Come abbiamo anticipato ieri, nell’appuntamento di questa sera focalizziamo la nostra lente sulla variante B.1.1.529 del Sars-CoV-2, battezzata dall’OMS Omicron, con la lettera O dell’alfabeto greco. Secondo le informazioni che abbiamo, la variante Omicron presenta contemporaneamente quasi tutte le mutazioni che si conoscono dalle varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta e altre nove. E ha 32 mutazioni nella proteina spike, che è il fatto che maggiormente preoccupa gli scienziati.

Ma parlare del Coronavirus cinese di Wuhan e le sue varianti, significa inevitabilmente parlare non solo di informazioni fornite da scienziati ed esperti più o meno “esperti” (che si contraddicono tra di loro), ma anche di un giornalismo pigro e soprattutto superficiale, nel trattare le informazioni dati in pasto ai lettori in modo terroristica. Oggi succede nuovamente, al riguardo della variante Omicron, iniziando con il parlare in modo fuorviante di variante “sudafricana”. Mentre i Paesi si affrettano a chiudere le frontiere (aeroportuali, perché i barcone con i clandestini dall’Africa continuano ad arrivare) per viaggiatori dal Sud Africa e Paesi vicini, vediamo ancora una volta le conseguenze devastanti di un giornalismo pigro e superficiale.

In un articolo a firma di Douglas Broom, pubblicato il 12 luglio 2021 (con ultimo aggiornamento al 26 novembre 2021) su World Economic Forum [QUI] viene spiegato come gli scienziati arrivano a scoprire nuove varianti e il perché di un fenomeno naturale per i virus. Perché improvvisamente se ne parla periodicamente con toni così drammatici, per poi perdere l’interesse nelle varianti e faro lo stesso con il clima, per esempio? E perché si parla da noi di Omicron in questo modo, mentre sembra che in Sud Africa proprio non se ne facciano un gran problema. «Il Ministro della Sanità sudafricano dice che non ci sono prove che sia ancora più mortale o più trasmissibile. Dice che le azioni dei governi europei sono ingiustificate» (girolamo maggio @GirolamoMaggio – Twitter, 27 novembre 2021).

Quindi, questa “terribile” Omicron minaccerebbe il mondo (come prima la “terribile” Delta). O forse no? Comunque, i giornalisti pigri alzandosi dall’ozio, si strappano le vesti, perché “non abbiamo fatto in tempo a chiudere gli ingressi da 8 Stati africani – cioè a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbawe, Malawi, Mozambico, Namibia ed Eswatini (l’ex Swaziland) – che Omicron era già in Europa: un caso in Belgio, una giovane donna arrivata dall’Egitto via Turchia, non vaccinata”. Ma ascoltare i virologi sudafricani, che avvertono che Omicron era già presente in altre parti del mondo, no?

«Omicron, il viaggio verso l’Europa: “La paziente zero è una no vax”». Ecco, il giornalismo pigro nella sua superficialità non si è reso conto del fatto che Omicron era sì sequenziata in Sud Africa, ma che questo non vuol dire che ha origine lì. Invece, il giornalismo pigro e superficiale ci ha messo meno di 24 ore ad individuare la donna belga, la “paziente zero dei miei stivali”, che era risultata negativa quando ha preso l’aereo dall’Egitto, altrimenti non avrebbe potuto salire a bordo. Poi, dieci giorni dopo ha sviluppato i sintomi, lievi. Che la “terribile” Omicron sia stata “scoperta” così veloce dal giornalismo pigro con questa donna belga è stata una bella coincidenza, visto che vengono prelevati soltanto campioni per le varianti. Inoltre, guarda caso, sempre per coincidenza, non era vaccinata, un fatto che viene evidenziato con dovizia nei titoli nelle notizie, con cui far salire di nuovo la polarizzazione, che rende impossibile un dibattito obiettivo, responsabile e costruttivo.

The Telegraph ha scritto ieri, che il divieto dei viaggi ha provocato rabbia tra i Sudafricani. Cosa comprensibile, perché i Sudafricani vengono puniti per avere istituti di ricerca virologici eccezionali, che sequenziano in anteprima le nuove varianti e per essere trasparenti sui loro risultati, a favore di tutti il mondo.

Fatto è, che nel frattempo dai Paesi colpiti dall’embargo non si può arrivare con l’aereo in modo legale, ma in modo clandestino con i barconi fatiscenti, “salvati in mare” dagli ONG, sì. Il tutto con l’approvazione entusiasta del giornalismo compiacente, che esulta per l’arrivo di queste “nuove risorse”, nel caso con Omicron in dotazione, ma non più pericolosissima, come pare.

«”Omicron sbarca in Italia” Chissà perché @repubblica usa il verbo “sbarcare” anziché “atterrare” o “entrare” o “arrivare”?» (Guido Dotti @oKolobos – Twitter, 28 novembre 2021). E ovviamente Speranza che non si stacca dalla sua poltrona: “Tornino subito le mascherine all’aperto”. Al #brancodibalordi non piace che i sudditi vanno in giro senza la museruola. Ci manche solo il guinzaglio (potrebbero metterci uno elettronico…).

È evidente come sia ingiusto questo spargimento di terrore adesso, su una variante scoperta grazie al lavoro di scienziati del Sud Africa, un Paese che adesso viene punito con la campagna terroristica del giornalismo pigro. Ovvio, essendo il Natale alle porte, non poteva mancare un nuovo motivo di allarme e conseguente panico, per rafforzare il convincimento nella popolazione, che le misure assurde a cui è sottoposta siano “indispensabili per la nostra salvezza”. “Facciamo sacrifici adesso, per salvare la Pasqua”, la quale nell’uovo ci porterà qualche novità per cui dovremo fare sacrifici per salvare l’estate e il Natale 2022. Eccetera. Eccetera. Fine pena mai. Da stato di emergenza in regime di eccezione perenne.

Finché il giocattolo non si rompe, si può continuare a giocare. A cui si può reagire anche con il sarcasmo: «Sono molto preoccupata per la variante sudafricana che buca i vaccini. Spero che i nostri governanti, che tanto ci amano, decidano di chiudere tutto per salvare il Santo Natale e metterci al sicuro in casa, in attesa che Big Pharma produca nuovi vaccini per il nostro bene» (Ilaria @IlariaBifarini – Twitter, 27 novembre 2021). «La variante sudafricana in Italia è già arrivata: è l’apartheid» (firmailleggibile @illeggibile – Twitter, 26 novembre 2021).

E se la narrazione Omicron si rivelasse una bufala, la più grande fake news degli ultimi tempi? Stati tranquilli, il giornalismo superficiale tornerà nello stato pigro e riprenderà ad oziare.

C’è chi esulta per l’infamia della “imminente entrata in vigore del Super Green Pass”, definendola “buone notizie”. Poi spiega “perché Omicron spaventa il mondo”: «Il nuovo nemico che si è messo tra noi e il ritorno alla normalità. Già la quarta o quinta ondata del «vecchio» virus ci aveva guastato l’avvicinamento al Natale. (…) Non abbiamo fatto in tempo a chiudere gli ingressi da 8 Stati africani – cioè a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbawe, Malawi, Mozambico, Namibia ed Eswatini (l’ex Swaziland) – che Omicron era già in Europa: un caso in Belgio, una giovane donna arrivata dall’Egitto via Turchia, non vaccinata».

Ma perché Omicron dovrebbe essere così pericolosa? “Il sospetto è che possa eludere i vaccini”, ma rimane solo un sospetto: «Serviranno alcune settimane per capirne l’impatto», dice l’OMS. «È prematuro prevedere se sarà necessario adattare i vaccini», frena l’Agenzia Europea del Farmaco. Rassicuranti Pfizer e BioNTech: «Due settimane per capire quanto è pericolosa, 100 giorni per adattare il vaccino se sarà necessario». Allarmista Walter Ricciardi, il Consulente del Ministero della Salute, ma dai! Che scoperta: «Questa variante preoccupa per la contagiosità altissima che sembra possedere».

È noto – ma il giornalismo pigro non ci è arrivato – che molti paesi in Africa sono molto più avanti dell’Europa nel sequenziamento dei virus. Non è così sorprendente che Omicron sia stata sequenziata (scoperta) in Sud Africa (e questo non dice nulla sulla sua origine geografica, ripetiamolo) e individuata in Botswana (e non è detto che la mutazione sarebbe avvenuta lì).

In tutto il mondo si lavora in modo frenetico per tenere il passo con le nuove mutazioni (non solo del Sars-CoV-2). Gli scienziati sudafricani hanno scoperto un piccolo numero di casi di una nuova variante di Omicron. In una conferenza stampa hanno detto che ha una “costellazione molto insolita” di mutazioni e che tanno lavorando per capire le sue potenziali implicazioni. Sono preoccupati che potrebbero aiutare ad eludere la risposta immunitaria e rendere la variante più trasmissibile, non vuol dire necessariamente più pericolosa. Questi scienziati fanno parte di una rete globale di scienziati governativi e accademici alla ricerca di nuovi varianti di Sars-CoV-2, come Omicron e le altre varianti precedenti (a cui OMS non dà sempre un nome, indicate con una sigla numerica).

Il medico sudafricano che ha lanciato l’allarme sulla variante Omicron afferma che i sintomi sono “insoliti ma lievi”
La Dottoressa Angelique Coetzee ha notato pazienti altrimenti sani che mostravano sintomi insoliti e si preoccupava di come la nuova variante potesse danneggiare gli anziani
di Peta Thornycroft a Johannesburg e Will Brown a Nairobi
The Telegraph, 27 novembre 2021

(nostra traduzione dall’inglese)

Il primo medico sudafricano ad allertare le autorità sui pazienti con la variante Omicron ha detto a The Telegraph che i sintomi della nuova variante sono insoliti ma lievi.

La Dottoressa Angelique Coetzee ha affermato di essere stata avvisata per la prima volta della possibilità di una nuova variante quando i pazienti nel suo studio privato nella capitale Pretoria hanno iniziato ad arrivare all’inizio di questo mese con sintomi di Covid-19 che non avevano immediatamente senso.

Includevano giovani di diversa estrazione ed etnia con intensa stanchezza e un bambino di sei anni con una frequenza cardiaca molto alta, ha detto. Nessuno ha sofferto di perdita del gusto o dell’olfatto.

“I loro sintomi erano così diversi e così lievi da quelli che avevo trattato prima”, ha detto la Dottoressa Coetzee, un medico di famiglia da 33 anni che presiede la South African Medical Association mentre pratica.

Il 18 novembre, quando quattro membri della famiglia sono risultati tutti positivi al Covid-19 con completo esaurimento, ha informato il comitato consultivo sui vaccini del Paese.

Ha detto, che circa due dozzine dei suoi pazienti sono risultati positivi al Covid-19 con i sintomi della nuova variante. Erano per lo più uomini sani che si sono presentati perché “si sentivano così stanchi”. Circa la metà di loro non era vaccinata.

“Abbiamo avuto un caso molto interessante, una bambina, di circa sei anni, con febbre e battito cardiaco molto alto, e mi chiedevo se dovevo ospedalizzarla. Ma quando l’ho visitato due giorni dopo, stava molto meglio”, ha detto la Dottoressa Coetzee.

La Dottoressa Coetzee, che oggi stava informando altre associazioni mediche africane, ha chiarito che i suoi pazienti erano tutti sani ed era preoccupata che la nuova variante potesse ancora colpire le persone anziane – con comorbilità come diabete o malattie cardiache – molto più duramente. “Ciò di cui dobbiamo preoccuparci ora è cosa succederà se delle persone anziane e non vaccinate vengono contagiate dalla nuova variante, e se non vengono vaccinate, non vedremo molte persone con una grave [forma della] malattia”, ha detto.

I dati demografici sudafricani sono molto diversi da quelli del Regno Unito. Solo il 6% circa della popolazione ha più di 65 anni. Ciò significa che i più anziani che sono più vulnerabili al virus potrebbero impiegare del tempo per presentarsi.

Due casi di Omicron nel Regno Unito

La variante B.1.1.529, ora chiamata Omicron, è stata identificata per la prima volta in Botswana l’11 novembre. Ora è stata rilevata nel Regno Unito così come in Sud Africa, Israele, Paesi Bassi, Hong Kong e Belgio.

È la forma più mutata di Sars-CoV-2 scoperta finora, con 32 mutazioni alla proteina spike. Gli scienziati sono preoccupati che le mutazioni possano consentirgli di eludere i vaccini esistenti e diffondersi rapidamente.

Sono stati trovati due casi di Omicron nel Regno Unito (nell’Essex e nel Nottinghamshire) che risultate positive alla nuova variante.

I funzionari sanitari del Regno Unito stanno setacciando i database di test per qualsiasi ulteriore segno della variante dell’Omicron, anche perché sabato scorso c’erano molti Sudafricani nell’area di Twickenham, nel sud-ovest di Londra, per la partita tra Inghilterra e Sudafrica.

Scienziati sudafricani affermano che Omicron è coinvolto in un cluster di casi nella Provincia di Gauteng, dove si trovano Johannesburg e Pretoria. I casi sono aumentati da circa 550 al giorno la scorsa settimana a quasi 4.000 al giorno attualmente.

Il Regno Unito, gli Stati Uniti, l’UE e Israele hanno sospeso i viaggi da e per il Sudafrica e i cinque paesi circostanti: Botswana, Eswatini, Lesotho, Mozambico, Namibia e Zimbabwe. Il Governo del Regno Unito ha aggiunto domenica alla lista rossa dei viaggi l’Angola, il Malawi, il Mozambico e lo Zambia.

Il divieto di viaggio occidentale ha provocato rabbia tra i Sudafricani, con molti che affermano di essere puniti per avere istituti di ricerca eccezionali e per essere trasparenti sui loro risultati.

«Ed eccoci qua… ancora una volta, il Governo del Regno Unito che agisce senza alcuna comprensione della scienza reale, inserendo nuovamente il Sud Africa nella lista rossa.
Scommetto tutto quello che possiedo che questo B.1.1.529 è già nel Regno Unito e in molte altre parti del mondo. Lo ripeto: il Sud Africa trova queste varianti di Covid perché i nostri epidemiologi sono tra i migliori al mondo e sanno cosa stanno facendo quando si tratta di osservare le malattie mutare. Solo perché identifichiamo prima le varianti di Covid non significa che le stiamo causando.
È un altro di una lunga serie di pessime politiche Covid del Governo del Regno Unito. Per quanto possa danneggiare la Sud Africa a breve termine perché gli Stati Uniti e il Regno Unito reagiscono come fanno, sono ancora orgoglioso di essere in un Paese che mette la trasparenza e le questioni di salute globale al di sopra delle agende sciovinistiche e nazionalistiche (almeno sulle questioni di Covid).
Detto questo, probabilmente non è una cosa negativa che le persone abbiano un grande promemoria per ridurre al minimo i viaggi non necessari ed evitare di incontrare persone di cui non hanno bisogno.
Naturalmente, è solo un altro duro colpo per l’industria del turismo sudafricano che è stata ben organizzata per tenere i turisti del Regno Unito al sicuro dalle malattie infettive. (AGGIORNAMENTO: come è stato detto nei commenti: forse è il momento di imporre le vaccinazioni per i settori del turismo e dell’ospitalità, così possiamo essere più chiari sulla sicurezza dei turisti in arrivo).
Vaccinarsi è ancora di vitale importanza. Più rallentiamo la diffusione di questa malattia, più ci assicuriamo che non emergano nuove varianti (Graeme Codrington – Facebook, 26 novembre 2021 – Nostra traduzione dall’inglese).

«Presto sentirete notizie secondo cui il settore dell’epidemiologia sudafricano di livello mondiale ha identificato una nuova variante di preoccupazione per il Covid. Quanto sia diffusa questa variante in tutto il mondo verrà scoperto nelle prossime settimane, ora che altri scienziati in tutto il mondo sanno cosa cercare.
Il Sudafrica è leader mondiale nella scienza delle malattie (purtroppo, a causa di una lunga storia di trattamento di malattie come la malaria, l’AIDS e la tubercolosi). Ciò significa che siamo stati i primi al mondo a identificare nuove varianti di Covid. Alcune persone pensano erroneamente che questo significhi che le varianti provengano dal Sud Africa. Non è vero, ovviamente.
La buona notizia è che avere questa conoscenza ci aiuta a prendere buone decisioni in materia di salute pubblica. La cattiva notizia è che se questa variante è così brutta come sembra, siamo diretti a un’altra ondata di Covid e blocchi a gennaio/febbraio.
Per favore, prendilo sul serio e adatta i tuoi piani in modo appropriato. Questo potrebbe significare cambiare la fine dell’anno e i piani per le vacanze.
Lo so. Abbiamo già finito con il Covid. Purtroppo con noi il Covid non ha ancora finito.
Rimani positivo, test negativo» (Graeme Codrington – Facebook, 24 novembre 2021 – Nostra traduzione dall’inglese).

È comprensibile che il divieto di viaggi è estremamente deludente per i sudafricani. Ed è pure inutile. La variante Omicron certamente esiste già in altri Paesi. Non solo in Sud Africa. Quei Paesi che hanno imposto il divieto – dicono i Sudafricani – avrebbero dovuto adottare tutti un approccio scientifico basato sul rischio, invece di imporre divieti di viaggio. Il Sud Africa ha scienziati di livello mondiale, che sono diligenti nell’identificare nuove varianti. Non sono da biasimare. Per quanto difficile possa essere, hanno fatto la cosa giusta, rendendo noti i risultati della loro ricerca. Hanno fatto la cosa responsabile. Sfortunatamente, le decisioni risultanti da altri Paesi avranno un impatto devastante sull’economia del Sud Africa. Colpisce la osservazione di Graeme Codrington, che solo perché gli scienziati sudafricani hanno identificato la nuova variante Omicron NON significa che la variante sia necessariamente originata da Sud Africa.

Quanto segue – tradotto dall’inglese – Graeme Codrington l’ha scritto qualche mese fa, quando la precedente nuova variante era stata IDENTIFICATA dai virologi sudafricani. Ripetiamo per i giornalisti pigri, che ciò non significa che la variante Omicron sia mutata lì o che sia più diffusa in Sud Africa. La precoce IDENTIFICAZIONE mostra solo che Sud Africa ha alcune delle migliori strutture di virologia al mondo.

«Ancora una volta i media di tutto il mondo riportano: “Il Sud Africa ha una nuova variante C0VID”, come se la variante fosse iniziata qui e ci stesse infettando tutti.
POSSO DIRE QUESTO AD ALTA VOCE PER IL GIORNALISTA PIGRO IN FONDO ALLA SALA: il Sud Africa ha una delle infrastrutture di studio per malattie infettive più sofisticate e avanzate del pianeta. Alcuni dei leader mondiali In epidemiologia lavorano in Sud Africa. Abbiamo dovuto sviluppare queste capacità per affrontare la tubercolosi e l’AIDS e altre malattie infettive che devastano il nostro continente.
Non mi sorprende affatto che il nostro sistema medico sia stato il primo nel mondo ad identificare nuove varianti di C0VID. Non è peraltro una sorpresa che abbiamo guidato il mondo nelle sperimentazioni cliniche dei vaccini.
Ciò che è una sorpresa è il modo in cui i giornalisti pigri e superficiali scrivono i loro titoli: “Nuova variante C0VID in Sud Africa”.
No, questa nuova variante di C0VID è stata già trovata in Nuova Zelanda, Inghilterra, Brasile, Francia, India, Indonesia, Filippine e altri luoghi.
Gli scienziati sudafricani l’hanno isolata, sequenziata e capita prima di tutti.
Segnalate QUEL fatto, informatori mediatici, ma non iniziate ancora una volta il vostro articolo fazioso con “Il Sud Africa non è sicuro”, mettendolo in testa alle persone» (Graeme Codrington).

Tutto quello che c’è da sapere su Omicron, spiegato dalla scienziata che l’ha fotografata
Oggi non esistono evidenze che consentano di catalogare la variante come più pericolosa dal punto di vista della manifestazione della malattia e non ci sono prove che i vaccini non funzionino. AGI ha intervistato la professoressa Claudia Alteri
di Paolo Giorgi
AGI, 28 novembre 2021


Tutto quello da sapere su Omicron spiegato dalla scienziata che ha fotografata

La prima “fotografia” della variante Omicron, che ha fatto il giro del mondo, parla italiano, e ci dice molto dell’identikit di questa nuova versione del Sars-Cov-2: è molto più mutata della variante Delta, e le mutazioni si concentrano sulla proteina spike, per di più nella zona che più interagisce con le cellule umane.

Un’intuizione brillante, quella di mettere su carta, come si fa per segnare i punti su una mappa, tutte le decine di variazioni della Omicron e accostando l’immagine a quella analoga della Delta. Ne parla con l’AGI la professoressa Claudia Alteri, docente di Microbiologia clinica alla Statale di Milano e ricercatrice presso il Bambino Gesù, nell’area di Medicina Multimodale coordinata dal professor Carlo Federico Perno, dove si è svolto il progetto da lei supervisionato.

“‘Fotografia’ chiaramente è un termine giornalistico – spiega – in realtà abbiamo annotato le diverse mutazioni aminoacidiche sulla proteina spike, che in questa variante è quella più mutata. Inserendo sfere rosse a indicare le aree ad altissima variabilità, arancioni per quelle ad alta variabilità, gialle a indicare media variabilità, verdi per bassa variabilità e celesti a scarsa variabilità. La zona grigia è quella che non varia”.

Un’idea nata “in corsa”: “Studiavamo la variante Delta. – racconta Alteri – Fino al giorno prima pensavamo di trarne l’immagine che oggi vediamo confrontata con Omicron. Poi è arrivata la notizia della nuova variante, e abbiamo pensato di elaborarne subito la mappa delle variazioni. Siamo arrivati al risultato venerdì sera, grazie alle sequenze disponibili dal Sudafrica e dagli altri Paesi coinvolti (maggiormente Hong Kong e Botswana)”.

Dall’immagine elaborata si deduce visivamente che la Spike di Omicron è molto più mutata rispetto alla Spike della Delta, già di per sé molto diversa dal ceppo originario di Wuhan, e lo è proprio nella zona del virus che consente di legare le nostre cellule e contro cui, non a caso, si concentra l’azione dei vaccini.

Un indizio di maggiore trasmissibilità, accostato all’osservazione sul campo, ossia cosa è successo in Sud Africa. “A oggi – spiega Alteri – possiamo dire che la rapidità con cui la variante ha sostituito la Delta in Africa meridionale fa presupporre una sua maggiore trasmissibilità, e le mutazioni osservate vanno nella stessa direzione: per questo è stata subito definita dall’OMS come VoC, ossia variante preoccupante”.

Tuttavia, sottolinea la scienziata, “oggi non esistono evidenze che consentano di catalogare la variante Omicron come più pericolosa dal punto di vista della manifestazione della malattia. L’ipotesi che possa derivare da Omicron una forma più grave di Covid-19 richiede riscontri clinici ed epidemiologici solidi. Va detto che nessuna variante emersa finora, Delta compresa, ha portato a una variazione della sintomatologia”.

E soprattutto, tiene a precisare, non ci sono prove che i vaccini non funzionino: “Al momento si possono fare solo delle ipotesi riguardanti l’efficacia dei vaccini nella loro formulazione attuale. Non sappiamo infatti se l’insieme delle mutazioni riscontrate in Omicron possa incidere e di quanto sull’efficacia vaccinale. Per questo dobbiamo attendere i dati di laboratorio. Anche se la variante dovesse impattare l’efficacia vaccinale, tale riduzione potrà essere arginata con la terza dose, che consentirà livelli anticorpali tali da coprire la variante. Inoltre, l’adattamento dei vaccini alla Omicron non sarà un iter complicato”.

L’appello, insomma, è quello di vaccinarsi: “Ampliare la copertura il più possibile, e incrementare le terze dosi. I vaccini ‘aggiornati’, se serviranno, impiegheranno comunque alcuni mesi prima di essere distribuiti, quindi intanto occorre proteggersi con i vaccini disponibili ed efficaci”.

Due settimane per capire se Omicron “bucherà” i vaccini
Rsi.ch, 26 novembre 2021

Sulla rivista scientifica Nature la virologa Penny Moore, dell’Università del Witwatersrand a Johannesburg, chiarisce che sono necessarie circa due settimane per capire se e fino a che punto la nuova variante sia in grado di sfuggire agli anticorpi generati dai vaccini anti Covid, così come alle difese dovute all’attivazione delle cellule T del sistema immunitario.

Massimo Zollo, genetista dell’Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge avverte che la B.1.1.529 potrebbe ingannare i vaccini perché sulla proteina Spike presenta un numero molto alto di mutazioni: per questo è necessario potenziare il tracciamento e accelerare la burocrazia per l’approvazione dei nuovi farmaci antivirali che bloccano la replicazione del virus nelle cellule. “Sono molto preoccupato da questa variante che ha tutte le carte in regola per essere più aggressiva delle precedenti: l’elevato carico di mutazioni sulla proteina Spike potrebbe renderla irriconoscibile agli anticorpi generati dai vaccini”, spiega.

Le case farmaceutiche però non si fanno trovare impreparate e a stretto giro di posta Pfizer e BioNtech fanno sapere che stanno già studiando Omicron e contano di avere i primi risultati “al più tardi entro due settimane”. Non solo: “Nel caso emerga una variante che sfugga al vaccino saranno in grado di sviluppare e produrre un immunizzante su misura in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”.

Secondo il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca, potrebbero essere necessari nove mesi per avere un vaccino aggiornato contro la B.1.1.529. In media sono necessari da due a tre mesi per progettare il vaccino aggiornato e metterlo in produzione, a questo periodo vanno aggiunti i circa sei mesi necessari per i trial clinici.

“Entro l’anno potrebbero arrivare i vaccini aggiornati contro le varianti Alfa, Beta e Gamma, mentre l’arrivo di quello contro la Delta non è previsto prima della primavera”, osserva il virologo. Nonostante i tempi piuttosto ampi – sottolinea lo scienziato – è opportuno seguire la via degli aggiornamenti perché “si è visto che l’evolversi delle varianti nasce dall’accumulo di precedenti mutazioni. Per questo, avere anche un aggiornamento parziale del vaccino potrebbe garantire una maggiore protezione”. Come dire che con l’arrivo dei vaccini aggiornati contro Alfa, Beta e Gamma, sarebbe possibile avere una protezione contro alcune delle mutazioni presenti nella nuova variante B.1.1.529.

Il National Institute for Communicable Diseases (NICD) sudafricano, l’istituto pubblico di riferimento sulle malattie infettive scrive che “una parziale elusione della risposta immunitaria è probabile, ma è altrettanto probabile che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte”.

Poi, arriva il passo indietro dai toni apocalittici e arrivano toni di buon senso. La variante Omicron «bucherà» la difesa offerta dai vaccini? «È più probabile che il virus sfugga parzialmente alla difesa immunitaria, come già accaduto nell’infezione da variante Delta in cui l’efficacia dei vaccini è scesa rispetto alle varianti precedenti, ma la difesa dalla malattia grave è rimasta alta. Nel caso di Omicron è possibile un ulteriore calo della protezione dall’infezione, ma ancora una buona protezione dalla malattia severa» dice al Corriere della Sera Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e Direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare «Romeo ed Enrica Invernizzi». «Trovo controproducente il panico di questi giorni. La realtà è che la scienza ha i suoi tempi. La coltura in vitro ci darà risposte più complete fra un paio di settimane. Se da un lato l’evidenza di tante mutazioni rende necessario attenzionarla, è vero anche che la risposta del paziente di Caserta e dei suoi familiari vaccinati ha dato una sintomatologia lieve. Aveva ricevuto la seconda dose a giugno, quindi aveva anche gli anticorpi in calo» aggiunge, intervistata da Stefano Landi, Valeria Micheli, la dirigente di Microbiologia dell’ospedale «Sacco» di Milano che ha sequenziato il primo caso di variante Omicron in Italia. E – come abbiamo già riferito – anche Angelique Coetzee, della South African Medical Association, considera «prematuro» prevedere una crisi sanitaria legata alla diffusione della nuova variante: «Ci sono soltanto ipotesi in questa fase. Può essere che sia altamente contagiosa, ma finora i casi che vediamo sono estremamente lievi».

Intanto diventa sempre più chiaro l’ingiustizia del sottoporre il Sud Africa all’isolamento in modo punitivo.

Dunque, prudenza sì, panico no e mantenere la mente fredda e il buon senso.

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Parola di Bill Gates [QUI] e [QUI]. Che il Signore ci aiuti!

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