Lampedusa, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta di nuovo in mare per il salvataggio di migranti e profughi

La parola di Papa Francesco insieme alle opere dei volontari per il soccorso dei migranti. Sono riprese oggi, contestualmente alla toccante visita di Papa Bergoglio a Lampedusa, le operazioni di salvataggio e assistenza in mare prestate nelle acque del Canale di Sicilia dai medici, infermieri e soccorritori del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM) sulle imbarcazioni della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. A comunicarlo è lo stesso Corpo per bocca del suo direttore nazionale, Mauro Casinghini, presente oggi sull’isola contestualmente all’arrivo del pontefice argentino. “L’intensificarsi dei fenomeni migratori ed una riflessione sulle proibitive condizioni in cui queste donne e questi uomini affrontano il mare – afferma Casinghini – aveva già indotto il Consiglio Direttivo del CISOM a riprendere le attività dal prossimo 12 luglio, al di là degli accordi convenzionali. Ma la visita del Santo Padre a Lampedusa ci ha spinti ad anticipare la ripresa delle attività a lunedì 8, anche per onorare la sua attenzione al dramma vissuto da queste persone”.
Dal 2008 al 2012 il CISOM aveva già garantito attività di primo soccorso medico nel Canale svolgendo un ruolo importante nella gestione delle emergenze migratorie conseguenti al continuo afflusso di persone provenienti dall’Africa Settentrionale e dirette in Europa alla ricerca di un futuro migliore. Fino al 2012, grazie a convenzioni operative siglate con il Ministero dell’Interno, il Corpo delle Capitanerie di Porto e la Guardia di Finanza ed in collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il CISOM ha garantito una presenza quotidiana per tutto l’anno di volontari medici e infermieri a bordo delle unità navali con base a Lampedusa. E’ grazie anche a questo impegno, svolto in situazioni difficili e spesso in avverse condizioni meteo marine, che è stato possibile strappare alla morte numerose donne e uomini, molti dei quali giovanissimi, che, in balia del mare, cedono alle fatiche e alle insidie della traversata.
I volontari dell’Ordine di Malta intervengono con cure mediche già all’atto del recupero in mare per soccorrere chi ha sfidato il mare in condizioni al limite della sopravvivenza. “Sono certo – ha prosegue Casinghini – che con il Ministero dell’Interno riusciremo ad identificare nel prossimo futuro una forma di collaborazione che consenta di poter tornare a garantire questo fondamentale servizio per tutto l’anno. Pur nelle difficoltà in cui versa la pubblica amministrazione, non si può assolutamente trascurare l’attenzione del nostro Paese alla sofferenza, alla dignità e all’integrità della vita umana”.