Migrantes con il Papa a Lampedusa

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Ci siamo: tra poche ore papa Francesco compirà la sua prima visita pastorale fuori dalla diocesi di Roma. Sarà l’isola di Lampedusa ad accoglierlo per un appuntamento che i commentatori hanno definito epocale. Lampedusa negli ultimi anni ha accolto migliaia di profughi. Migliaia sono stati – circa 20mila dal 1988 – quelli che sono morti prima di raggiungere le coste del Mediterraneo.

La comunità di Lampedusa in queste ore è in preghiera in attesa del pontefice. E, infatti, in corso una veglia nella chiesa parrocchia di San Gerlando. Nel pomeriggio di domenica una solenne liturgia eucaristica presieduta dal vescovo di Agrigento, mons.  Francesco Montenegro, che è anche presidente della Fondazione Migrantes. La Fondazione della Cei che ha dffuso la lettera aperta del parroco di Lampedusa, don Syefano Nastasi, con l quale invitava Papa Francesco a visitare l’isola siciliana. La stessa Fondazione che attraverso il suo quotidiano online www.migrantesonline.it – diretto da Raffaele Iaria – sta seguendo i preparativi con aggiornamenti continui con i propri inviati.

“Guardiamo il sorriso di Papa Francesco, guardiamo ciò che i lampedusani hanno saputo fare e allora possiamo dire che sì, è vero: il mondo può diventare più bello”, ha detto mons.  Montenegro oggi pomeriggio nel corso della concelebrazione che ha presieduto, durante la quale sono stati battezzati i piccoli Michele e Francesco facendoli nascere alla luce della comunità ecclesiale.

“La scelta di Lampedusa come primo viaggio apostolico – ha detto ancora mons. Montenegro – è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio. La visita del Santo Padre confermerà la comunità cristiana nell’esercizio della carità e dell’accoglienza. Al Santo Padre porteremo la risposta che questa comunbità ha saputo dare alla sofferenza che ha bussato alle sue porte, l’accoglienza della gente che ha svuotato armadi, messo a dispoisizione docce, pranzi vestiti. Questi sforzi sono riconosciuti dal Papa. Ora bisogna aspettare la voce del Pastore, ciò che deve dire al suo gregge, darci parole di speranza, dirci che se si ha un grande cuore allora su può guardare lontano”.

 
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