Lampedusa attende il Papa

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“Quello che sta avvenendo a Lampedusa è un piccolo miracolo”. Parla così l’arcivescovo della diocesi di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro commentando il fermento di una comunità, quella lampedusana, che vive con trepidante attesa il grande arrivo di Papa Francesco. “Fino a ieri mattina – commenta uno dei volontari impegnati nell’organizzazione – in questo campo c’erano ancora porte da calcio, reti e muretti, ora è stato trasformato in una spianata”. Una spianata dove sono già state collocate sedie, transenne e tutto ciò che sarà necessario per lo svolgimento delle celebrazioni, il cui inizio è previsto intorno alla 10 di domani mattina. I tempi record di allestimento della grande macchina organizzativa, rappresentano il miracolo nel miracolo. Ecco perchè quella di oggi, per Lampedusa, e per la sua comunità, sarà una domenica difficile da dimenticare.

Il lavoro, nei dintorni del campo sportivo, così come nei pressi del Molo Favarolo, dove Papa Francesco sbarcherà dopo aver effettuato un giro in barca durante il quale getterà una corona di fiori all’altezza della Porta d’Europa, a Cala Maluk, è continuo e incessante. Uomini e donne di buona volontà si danno da fare, senza perdere un secondo del loro preziosissimo tempo, per definire tutto entro la scadenza prevista, ovvero meno di 24 ore. “Sembra un paradosso – racconta Nino Gullì, l’economo della diocesi di Agrigento giunto a Lampedusa per l’occasione, – eppure è stato proprio l’effetto sorpresa a darci quello stimolo in più e quella voglia di fare bene anche se in poco tempo”. Mai come in questo caso, osservando la condivisione con cui la gente lampedusana sta affrontando il momento, viene da pensare e da dire che la necessità è spesso fonte di virtù. E l’isola delle Pelagie, in questa come in molte altre fasi, ha mostrato e sta mostrando di averne tanta di virtù.

C’è chi si occupa di scaricare i camion sbarcati la mattina dalla stiva della Paolo Veronese e carichi di materiali, c’è chi si cura di gestire la parte strettamente creativa e chi, invece, sta dando un pizzico di colore. Loro sono i pittori autori del murales dipinto sul muretto che cinge il cortile dell’Area Marina, dal cui terrazzo Papa Francesco parlerà al popolo lampedusano. Le pennellate hanno dato vita alle onde del mare caratterizzate dall’inconfondibile spuma bianca, che da un lato ricordano le difficoltà a cui sono sottoposti i migranti protagonisti dei viaggi della speranza, ma che dall’altro evidenziano come è proprio solcando quel mare, spesso in tempesta, che in tanti sono riusciti a raggiungere lo scoglio della vita. A realizzare il disegno, ideato dall’artista Vincenzo Billeci, sono stati Pietro Pignatelli, Gianfranco Rescica, Maria Bruno e lo stesso Billeci.

L’immagine marina è però da inquadrare in un contesto più ampio, direttamente collegato all’ambone da cui il papa parlerà, creato con i legni dei barconi e dove al centro è collocato un timone, in segno di guida, e all’altare, ricavato, anch’esso dal fondo di un’ imbarcazione utilizzata per raggiungere Lampedusa. “Tutto quello che vedete – ha aggiunto padre Stefano Nastasi, parroco dell’Isola – è frutto del grande cuore di Lampedusa, che bisogna nuovamente tornare a considerare, prima ancora che terra di frontiera, cuore del Mediterraneo, un cuore da cui tutto ripartirà. Nella speranza, però, che tutti riescano a capire il vero e profondo significato del passaggio del Papa su questa nostra terra”.

 

Fonte: www.migrantesonline.it

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