L’arcivescovo di Napoli incontra il patriarca di Mosca. Il messaggio del papa: prego per la Georgia

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Dopo la visita del cardinale Dionigi Tettamanzi, è toccato all’arcivescovo di Napoli incontrare il patriarca ortodosso di Mosca, Alessio II. Il cardinale Crescenzio Sepe è stato accolto nella capitale russa, presso il monastero di san Danilo. Una tappa importante nel cammino di avvicinamento tra cattolici e ortodossi, con convergenze interessanti già in atto.

“Il suo particolare impegno nella lotta alla criminalità organizzata” e “il lavoro con i giovani”, ha detto Alessio II all’ospite, rappresenta un comune terreno di lavoro che avvicina le due Chiese e rafforza la “comune missione cristiana”. Al centro del colloquio, il punto sulle relazioni, nella consavolezza di come “si siano sono moltiplicati gli atti di stima e di vicinanza”. Il cardinale Sepe ha portato al patriarca una lettera autografa di Benedetto XVI, insieme ad una reliquia di san Gennaro, una particola del cranio.

Nel testo, Benedetto XVI assicura di offrire “ogni giorno le preghiere per la pace (in Georgia), chiedendo al Signore che gli appelli di vostra Santità a risolvere tutte le ostilità per il bene delle nazioni possano essere realizzati”. “La fede nel nostro Signore Gesù Cristo – afferma ancora – è un legame che unisce i cuori in modo profondo e invita tutti noi a rafforzare il nostro impegno, a manifestare al mondo la testimonianza condivisa di vivere insieme in modo rispettoso e pacifico. I nostri tempi, segnati così spesso da conflitti e da dolori, rendono ancor più necessario affrettare il cammino verso la piena unità di tutti i discepoli di Cristo, in modo che il gioioso messaggio della salvezza sia diffuso a tutta l’umanita’”. Il papa, infine, invoca su Alessio II “la protezione materna di Maria, Madre di Dio”, pregando perché possa svolgere il suo ministero in “piena salute” e assicurando “fraterno e cordiale rispetto”.

“Onorato e commosso” per l’invito di Alessio, l’arcivescovo di Napoli ha ricordato anche il viaggio del metropolita Kirill in città nell’ottobre del 2007. In quell’occasione, la diocesi consegnò in comodato alla locale comunità ortodossa la chiesa di Santa Maria del Buon Morire. Un gesto apprezzato dal patriarca che ha espresso personalmente la sua riconoscenza. La visita è stata occasione anche per fare un bilancio sulla diffusione del cristianesimo in Russia. “Dobbiamo restaurare le chiese – ha detto Alessio – ma non si tratta soltanto di ricostruire i muri: il nostro compito principale è aiutare le persone a restaurare i loro cuori impietriti dall’ideologia”. Da qui, l’invito a “vedere come vengono ricostruite le chiese e come milioni di persone ritornano alla fede di Cristo”.

L’eredità spirituale della Chiesa russa è stata ricordata anche dal cardinale: “Mi inchino reverente di fronte all’innumerevole schiera di vescovi, preti, monaci e monache, fedeli, che hanno sofferto nel tempo della persecuzione ad opera di un regime senza Dio. Questo è il grande patrimonio di santità con cui la Chiesa russa oggi parla ai cristiani e al mondo intero. Il sangue dei martiri ha reso la terra di Russia ancora più santa”. La visita a Mosca di Sepe prosegue anche domani. Il cardinale è accompagnato da una delegazione, composta da mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, Narni e Amelia, e presidente della commissione per l’ecumenismo ed il dialogo della Conferenza episcopale italiana.

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