Numeri ufficiali Covid-19 del 20 novembre 2021. La normalità la riconquisteremo “l’anno del mai e il mese del poi”. The Lancet: “Stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato”

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In questa settimana, da mercoledì 17 novembre 2021 non abbiamo avuto proprio il tempo di aggiornare questa rubrica serale. Lo facciamo oggi, recuperando alcune cose di questi giorni. De seguito ci sono diversi punti importanti, che inquadrano bene lo #statodifollia in cui il #brancodibalordi che ci “governa” ci obbliga a vivere. Comunque, il numero delle pecore nere del #restiamoliberi non sono tante, ma neanche poche. La guerra per la libertà non è persa. Sempre più “mascherati” capiranno la verità di quanto ha scritto Günter Kampf oggi, 20 novembre su The Lancet (rivista medica generale settimanale indipendente e internazionale fondata nel 1823): “I vaccinati sono parte della pandemia. Non c’è pandemia dei no-vax. Stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato”.

«Abbiamo un ministro della Salute, che non solo ha mantenuto il suo ruolo nel passaggio da un governo all’altro nonostante certificati e clamorosi errori, ma che è a capo di un partito che ha un consenso all’1%. E con l’1% dei consensi costui decide della vita degli ITALIANI» (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 17 novembre 2021).

«Non mi terrorizza il Covid, mi terrorizza la pretesa assolutistica da parte della gente di comandare sulla tua vita, sui tuoi pensieri, sulle tue scelte. Mettetevi in testa, vaccinati e non vaccinati, che la persona è libera di scegliere. E voi siete nessuno» (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 17 novembre 2021).

«Le mie scelte appartengono solo e soltanto a me. Nessuno ha il diritto di giudicare se mi vaccino, se non mi vaccino. Come io non giudico chi si vaccina o meno. Se deludo qualcuno poiché faccio legittimamente il cazzo che mi pare, non me ne frega. La vita è mia e me la gestisco io (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 17 novembre 2021).

«Lo dico da vaccinata. Come possono i sedicenti vip sponsorizzare il vaccino come se fosse una crema? Come possono assumersi questa responsabilità? Si tratta di una scelta delicata, personale, individuale, che deve essere libera. Io mai potrei consigliare o sconsigliare il vaccino» (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 17 novembre 2021).

Da vaccinato concordo.

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi sabato 20 novembre 2021

Positivi al Sars-CoV-2:
ricoverati con sintomi da Covid-19: 4.250 (+105) [Occupazione al 7%]
in terapia intensiva: 512 (+0) [con 41 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 6%]
deceduti: 133.131 (+49)

Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose): 45.662.164 (84,54% degli over 12) [Aggiornato al 20 novembre 2021 ore 19:32] [**]

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione. Anche se sarebbe opportuno sapere chi tra coloro che sono usciti dalla terapia intensiva sono guariti o in fase di guarigione, oppure deceduti.
[**] La vaccinazione in tempo reale [cioè, in differita… e anche molto]: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 208 (-1).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

I vaccinati sono parte della pandemia. Non c’è pandemia dei no-vax
Stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato
di Günter Kampf
The Lancet, 20 novembre 2021

[Traduzione italiana a cura di Marco Tosatti per Stilum Curiae]

Negli Stati Uniti e in Germania, funzionari di alto livello hanno usato il termine pandemia dei non vaccinati, suggerendo che le persone che sono state vaccinate non sono rilevanti nell’epidemiologia del COVID-19. L’uso di questa frase da parte dei funzionari potrebbe aver incoraggiato uno scienziato a sostenere che “i non vaccinati minacciano i vaccinati per il COVID-19”. Ma questa visione è troppo semplice.

Ci sono sempre più prove che gli individui vaccinati continuano ad avere un ruolo rilevante nella trasmissione. Nel Massachusetts, USA, un totale di 469 nuovi casi di COVID-19 sono stati rilevati durante vari eventi nel luglio 2021, e 346 (74%) di questi casi erano in persone completamente o parzialmente vaccinate, 274 (79%) delle quali erano sintomatiche. I valori della soglia del ciclo erano ugualmente bassi tra le persone completamente vaccinate (mediana 22-8) e le persone non vaccinate, non completamente vaccinate, o il cui stato di vaccinazione era sconosciuto (mediana 21-5), indicando una carica virale elevata anche tra le persone completamente vaccinate.

Negli Stati Uniti, un totale di 10 262 casi di COVID-19 sono stati riportati in persone vaccinate entro il 30 aprile 2021, di cui 2725 (26-6%) erano asintomatici, 995 (9-7%) sono stati ricoverati, e 160 (1-6%) sono morti.3 In Germania, il 55-4% dei casi sintomatici di COVID-19 in pazienti di 60 anni o più erano in individui completamente vaccinati,4 e questa percentuale aumenta ogni settimana.

A Münster, in Germania, nuovi casi di COVID-19 si sono verificati in almeno 85 (22%) di 380 persone che erano completamente vaccinate o che erano guarite dalla COVID-19 e che frequentavano un nightclub.5 Le persone vaccinate hanno un rischio minore di malattia grave, ma sono ancora una parte rilevante della pandemia.

È quindi sbagliato e pericoloso parlare di una pandemia dei non vaccinati. Storicamente, sia gli Stati Uniti che la Germania hanno generato esperienze negative stigmatizzando parti della popolazione per il colore della pelle o la religione. Invito i funzionari di alto livello e gli scienziati a fermare la stigmatizzazione inappropriata delle persone non vaccinate, che comprendono i nostri pazienti, colleghi e altri concittadini, e a fare uno sforzo in più per unire la società.

“Il dogmatico fa danno, non lo scettico. Il meglio del pensiero umano viene dagli scettici” (Antonio Martino, ex Ministro degli Esteri a Quarta Repubblica su Rete 4, 15 novembre 2021).

Vale anche per l’aereo?

Bloccare un treno e sanificarne i vagoni, in presenza di un “caso sospetto”? Cosa significa “caso sospetto”? Quanti starnuti o colpi di tosse possono far diventare un passeggero, sospetto? Si fa un tampone a bordo per verificare? Se si oppone, perché per salire ha esibito il GP?» (Guido Crosetto @GuidoCrosetto – Twitter, 16 novembre 2021).

Ordinanza del ministero della Salute pubblicata in Gazzetta Ufficiale
Stretta sui trasporti: nuove regole per bus, treni, metro e taxi
Controlli a terra sul Green pass nelle grandi stazioni, stop al treno se un passeggero ha sintomi riconducibili al covid; sui taxi non più di 2 passeggeri se non familiari

Possibilità di bloccare i treni se a bordo c’è un caso sospetto per sanificare i vagoni, controllo del green pass “preferibilmente” prima di salire o in alternativa a bordo da parte di personale dedicato, e per taxi e Ncc non più di due passeggeri sul sedile posteriore, se non sono componenti dello stesso nucleo familiare. Sono alcune delle novità delle nuove regole per il trasporto pubblico contenute nell’ordinanza firmata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, di concerto con il Ministro Enrico Giovannini per tenere conto dell’evoluzione della pandemia. L’ordinanza è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entra subito in vigore. Per i mezzi pubblici invece è prevista la possibilità di utilizzare anche la porta anteriore con l’installazione di un separatore protettivo dell’area di guida e il riavvio graduale della vendita dei biglietti e delle attività di controllo a bordo. L’ordinanza conferma poi per tutti i settori di trasporto la necessità di adeguate comunicazioni a bordo dei mezzi, aggiornate in relazione all’evoluzione delle regole per contenere la diffusione del virus, anche con cartelli che indichino le corrette modalità di comportamento dell’utenza e con l’avviso che il mancato rispetto potrà comportare l’interruzione del servizio. Altra novità riguarda i corsi di formazione che in zona bianca e in zona gialla sono consentiti in presenza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e sono garantiti i corsi relativi a titoli e certificazioni obbligatorie richieste al personale viaggiante.
Nel settore marittimo e portuale per il personale e i passeggeri è previsto l’obbligo della mascherina. Nel settore del trasporto merci il protocollo aggiornato conferma che, se sprovvisti di mascherine gli autisti devono rimanere a bordo, mentre se scendono ed entrano in contatto con altri operatori dovranno indossare la mascherina. Le attività di carico/scarico delle merci devono avvenire in condizioni di sicurezza, con modalità che non prevedano contatti diretti tra operatori e autisti. L’accesso agli uffici in aziende diverse dalla propria è consentito secondo modalità previste dalla stessa che prevederà servizi igienici dedicati. È inoltre raccomandato l’utilizzo di modalità di pagamento online o no contact (Rainews.it, 16 novembre 2021).

«Aspettate che chiedo al mio gommista che ne pensa» (Claudio Borghi A. @borghi_claudio – Twitter, 16 novembre 2021).

«Per Crisanti i bambini praticamente sono cavie!!! Lo ha detto in tv» (Gianluigi Paragone).

Il Paragone.

Fabio Fazio lancia la caccia alle streghe contro i bambini non vaccinati
di Gianluigi Paragone
Ilparagone.it, 16 novembre 2021


C’è un conduttore capace di incarnare meglio di tutti i tempi che corrono, in un’epoca in cui la televisione serve ormai soltanto da cassa di risonanza per il governo e ogni voce fuori dal coro viene additata come sovversiva: Fabio Fazio. Bravissimo a ribadire ancora una volta, nel corso dell’ultima puntata di Che Tempo che Fa, quanto importante sia rimanere totalmente asserviti al potere, mai scomodi, mai sopra le righe. Riuscito nell’impresa di far passare addirittura il ministro della Salute Roberto Speranza, il primo tifoso di lockdown e restrizioni in tempi di Covid, come un moderato.

Fazio ha esordito regalando allo stesso Speranza minuti e minuti di monologo incontrastato senza mai porre l’attenzione su argomenti spinosi eppure maledettamente attuali, come il caso del piano pandemico italiano mai aggiornato e del dossier Oms censurato. “Vabbè d’altronde è Fazio, cosa vi aspettavate?” si potrebbe pensare. Poi, però, ecco partire una lunga filippica contro i non vaccinati, accusati di “mettere a rischio la propria salute e quella degli altri, oltre all’economia e alla libertà di circolazione”. Chiedendo poi al ministro della Salute un parere sulla scelta di Singapore di far pagare le cure mediche da soli ai non vaccinati.

«Il lockdown per i “no vax” paventato da alcuni commentatori politici è solo una ulteriore forma di ritorsione contro cittadini che – questo a molti ancora non è chiaro – non hanno alcun obbligo di legge a vaccinarsi. Non solo: sarebbe una misura, oltre che lesiva delle libertà costituzionali, pericolosamente provocatoria perché alimenterebbe tensioni e contrapposizioni dagli esiti imprevedibili. Qui a provocare non sono affatto i “no vax”, ma chi, dalle colonne dei quotidiani e dalle tv di Stato e private, utilizza il vaccino come strumento di lotta politica» (Vittorio Sgarbi, 16 novembre 2021).

«TERZA DOSE, FIOCCANO I NO Si era detto: chi si vaccina non contagia, non si contagia, non finisce in terapia intensiva, non muore. NON C’È una di queste affermazioni che non sia stata smentita dai fatti. ORA molti vaccinati non vogliono fare la terza dose» (Guido De Martini @GuidoDeMartini – 16 novembre 2021).

Le bugie hanno le gambe corte.

«Se anche dopo tre dosi una persona è a rischio di contrarre il Covid come un qualsiasi no vax, oltretutto rischiando la propria vita senza salvare nessuno perché il “vaccino” non immunizza, penso che vi abbiano lievemente preso in giro» (L e o n a r d @Leonard1306 – Twitter, 17 novembre 2021).

Green pass, delirio dei vescovi: “Opporsi è contrario al Vangelo”
IL MESSAGGIO DELLA CEI BACCHETTA NO VAX E NO GREEN PASS. MA CHE C’ENTRA COL VANGELO?
di Giuseppe De Lorenzo
Nicolaporro.it, 17 novembre 2021


Confesso a Dio Onnipotente che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Faccio pubblica ammenda, poi sarà mia premura replicare il tutto in confessionale: nutro più di un dubbio sulla legittimità e la correttezza, politica e giuridica, del green pass. Mea culpa, mea culpa, mea màxima culpa. Voglio dire: mi son vaccinato con la stessa puntualità con cui mi sono cresimato, però oggi scopro di essere “irresponsabile” e soprattutto “lontano dal Vangelo” perché critico il lasciapassare. E visto che extra eclesiam nulla salus, e che io all’eternità ci tengo eccome, sono costretto a cospargermi il capo di cenere ben prima dell’inizio della Quaresima.

Adesso vi spiego. Oggi il Consiglio Episcopale permanente della Cei ha reso noto il suo messaggio redatto per la 44a Giornata Nazionale per la vita. Ordinaria amministrazione. Ma tra i giusti richiami ad opporsi all’aborto (Signorini, almeno tu sei salvo), i Vescovi hanno infilato anche quello che i media già leggono come l’anatema contro i no vax e no green pass. Eccolo: “Non sono mancate – si legge nel testo – manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti. Molto spesso si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia; in altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal Vangelo e dallo spirito della Costituzione“. Direte: chi ti assicura che ce l’hanno coi no green pass? Lo certifica l’Agensir, ovvero il Servizio di Informazione Religiosa sostenuto dalla stessa Cei. Insomma: non si sbaglia mica.

Ora, ho grande rispetto dei Vescovi tutti. Per alcuni di loro nutro anche personale amicizia. Però cribbio: già uno fatica a seguire la retta via dettata da Nostro Signore, se pure opporsi al green pass diventa “lontano dallo spirito del Vangelo” qui il cammino verso la redenzione si fa decisamente complicato. Anche perché la contrarietà non nasce da chissà quale “egoismo, indifferenza o irresponsabilità” (ripeto: sono stravaccinato). Inoltre non sono impaurito. Non mi ritengo confuso, se non quando mi sveglio la mattina prima di riuscire a sorseggiare un caffè. E la visione della persona umana è e resta quella che ho sempre avuto, anche quando tentavo indegnamente di dirigere una banda di scout scalmanati sul “sentiero bianco” della fede. Dunque ai Vescovi chiedo: possibile che opporsi al lasciapassare, ovviamente senza violenze in stile Forza Nuova, significhi davvero avere una visione dei rapporti sociali “assai lontana dal Vangelo” e “dallo spirito della Costituzione”?

Se è così, abbiamo un problema. Non se se Dio sia davvero il primo liberale della storia, come sostiene Antonio Martino. Però a me hanno sempre insegnato che “la libertà cristiana” è “sequela di Cristo nel dono di sé sino al sacrificio della Croce” (Papa Ratzinger, 1° luglio 2007). Ossia: vivere il libero arbitrio come servizio. Che c’azzecca col green pass? E coi no vax? Va bene richiamare alla responsabilità sociale. Va bene invitare i credenti a vaccinarsi. Però tutto questo col lasciapassare a poco a che fare. Il principio credo debba essere questo: rispettare il diritto di ognuno, almeno finché non vi sarà una legge che obbliga alla vaccinazione, di scegliere se inocularsi il siero o meno. Basta. Non parliamo di scie chimiche, chip sotto pelle o che altro: ma del fatto che il green pass uccide quella libertà di scelta falsamente garantita dallo Stato. E introduce un obbligo surrettizio a chi, legittimamente, non si fida di Figluolo, Burioni o Speranza. Punto.

Che poi, sbaglio oppure per andare a Messa il green pass non è richiesto? Perché se è così – ed è così – allora la faccenda puzza di bruciato. Confesserò anche i maligni pensieri. Ma io, qui, un ditino di ipocrisia lo noto eccome.
“Trovo ingiustificata l’assurdità del Green Pass” (Antonio Martino, ex Ministro degli Esteri a Quarta Repubblica su Rete 4, 15 novembre 2021).

Martino scatenato contro il green pass: “È come marchiarci a fuoco”
L’EX MINISTRO PARLA DA VERO LIBERALE: “IL LASCIAPASSARE È UNA MISURA INGIUSTIFICATA”
Nicolaporro.it, 16 novembre 2021


L’amicizia con Milton Friedman, quella con Margaret Thatcher. Antonio Martino torna in tv in una lunga intervista rilasciata a Quarta Repubblica e spazia tra ricordi del passato, lezioni di liberalismo e uno sguardo al futuro. “Tutti i grandi uomini sono stati liberali – dice – Il dogmatico fa danni, lo scettico non ha mai fatto danni. Pol Pot, Stalin, Hitler, Mao: erano tutti dogmatici. Gli scettici non hanno mai fatto male a nessuno. Quando mi dicono che sono euroscettico, sono felice: perché il meglio del pensiero umano viene dagli scettici”.

Martino ne ha per tutti. Silvio Berlusconi può fare il presidente della Repubblica? “Uno come lui in Italia non ce n’è”. I comunisti? “Ce ne sono più adesso di allora, solo che non lo dicono”. Il reddito di cittadinanza? “È una imposta fraudolenta. Nessuno si chiede da dove vengono quei soldi: dalle tasche di altri italiani”. Ma è soprattutto sul green pass che il ragionamento dell’ex ministro, non certo un violento no vax, si fa lucido e preciso. “Trovo assolutamente ingiustificata l’assurdità dell’obbligatorietà del green pass – spiega – sarebbe stato più semplice chiedere che venissimo marchiati a fuoco una volta che ci vaccinavano. Si sarebbe visto subito”. E ancora: “Quando ci sono state le manifestazioni contro il green pass, che cosa hanno pensato di dire i quaquaraquà che dicono di governarci? Che erano degli squadristi fascisti. Ora, è probabile ci fossero esponenti di Forza Nuova fra i manifestanti. Ma saranno in totale due dozzine di nostalgici del fascismo: e questi avrebbero la capacità di mobilitare migliaia di persone per protestare contro il green pass?”. Poi, una lezione di storia: “Dovrebbero tenere presente che Allende non è stato defenestrato da quel cattivone del generale Pinochet, ma da quei santissimi camionisti cileni che per protestare contro le restrizioni hanno bloccato il Paese. I camionisti sono in sciopero non perché glielo hanno chiesto quelli di Forza Nuova, ma perché il green pass fa loro danno”.

Insomma: la libertà è una cosa seria. E non può essere sacrificata neppure sull’altare del “diritto alla salute”. “Il leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer – conclude Martino – ha fatto una dichiarazione che vorrei venisse considerata attentamente dal ministro Speranza: ‘Noi siamo per la libertà di scelta: ti vuoi vaccinare, ti vaccini; non ti vuoi vaccinare, non ti vaccini’. Questa è l’essenza del liberalismo”. Quella libertà che anche Dio ha concesso agli uomini, nonostante i dogmi: “Esistono il vizio e la virtù perché siamo liberi di scegliere. Il Padreterno è il più grande liberale”.

Covid, i contagi calati di un sesto. Ma spargono terrore: Draghi pronto a rinchiudere?
IL GIORNALE UNICO DEL VIRUS E IL GOVERNO SONO TORNATI CON LA NARRAZIONE ALLARMISTA ANCHE SE I DATI DICONO ALTRO
di Matteo Milanesi
Nicolaporro.it, 14 novembre 2021


Ci risiamo: la comunicazione spargipanico, ansiogena e cacofonica del giornale unico del virus è ritornata. I toni sono gli stessi di dodici mesi fa, nonostante – dato di non poca rilevanza – circa il 90 per cento degli over 12 sia già vaccinato e, già da un mese, sia in vigore il green pass per accedere a quasi tutte le attività della vita quotidiana – esatto, proprio quel lasciapassare che veniva presentato come grande “strumento di libertà”, ma che nei fatti si sta dimostrando totalmente inefficace nel contenimento dei contagi e nell’evitare nuove chiusure.

Ma la situazione epidemiologica è veramente così critica? È giustificabile il continuo allarme di governo, esperti e media? Chissà se il governo sta studiando nuove chiusure, al momento fonti di Palazzo Chigi smentiscono queste voci anche se la decisione sembra essere stata rimandata a dicembre, quando verrà fatta una valutazione alla luce dei dati aggiornati. Ecco, i dati rispondono negativamente; non solo in ottica di una fortissima diminuzione di morti e ricoverati rispetto ad un anno fa – e da qui si evince la spinta decisiva che il vaccino ha avuto per le categorie più fragili – ma anche di un complessivo miglioramento dell’andamento del contagio.

La figura 1 mostra la situazione epidemiologica nazionale nelle settimane in cui il governo giallorosso decise di adottare nuove misure restrittive (coprifuoco, zone colorate, chiusura di interi settori produttivi, ecc.) per correre ai ripari dopo l’esplosione della seconda ondata. Il periodo comprende i 14 giorni dal 26 ottobre all’8 novembre 2020 ed i casi positivi per ogni 100 mila abitanti.

A novembre 2020, la regione con l’andamento epidemiologico peggiore era la Lombardia con circa 1100 casi diagnosticati ogni 100 mila abitanti in due settimane (fatta eccezione della provincia autonoma di Bolzano con 1240 casi); mentre la media nazionale corrispondeva a 648 positivi ogni 100 mila cittadini. Bene, se confrontiamo i numeri di un anno fa con quelli di oggi notiamo una radicale differenza.

La figura 2 mostra, esattamente un anno dopo, le regioni con la più alta circolazione del virus: Veneto e Friuli Venezia-Giulia con un’incidenza tra 150 e 499 casi per 100 mila abitanti (sempre non considerando la provincia autonoma di Bolzano), con una media nazionale di poco superiore a 100.
Insomma, stiamo parlando di un sesto dei positivi rispetto a novembre 2020. Una situazione – a dir poco – decisamente migliore. Non solo, secondo i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control, l’Italia è il Paese europeo con il minor tasso di positività, vantando ben 9 regioni con un tasso inferiore all’1 per cento.

Una domanda sorge spontanea: perché i toni della comunicazione sono gli stessi dello scorso anno, nonostante l’evidente miglioramento dei dati epidemiologici?

«Il Green Pass doveva essere lo strumento per convincere quei pochi che non si erano ancora vaccinati ed ora serve a convincere invece quei tanti che già si sono vaccinati a rifarlo di nuovo» (Fabio Dragoni @fdragoni – Twitter, 17 novembre 2021).

«Io non sono vaccinata e non ho mai preso il covid. Perché mi devo vaccinare? Perché devo prendere un farmaco da sana? Chi mi pagherà i danni x le reazioni avverse? Chi mi mantiene se non posso più lavorare?» (Angelica Maria Paola @AbiBebiDj – Twitter, 17 novembre 2021).

«Quando racconto cosa sta succedendo in Italia sgranano gli occhi: non che qui si neghi il virus, che chi vuole non si possa vaccinare (e anzi sia incoraggiato a farlo) e che non si adottino precauzioni (sostanzialmente la mascherina nei luoghi chiusi). Ma la gente è molto più rilassata e non vive sotto il terrore dei dati sparati a gara dai telegiornali o dai ‘virostar’, non si ubriaca di ondate e varianti, riderebbe se qualcuno pretendesse di misurare la statura morale delle persone in base alla paura che hanno di essere ospedalizzate.
Nessuno si sorprende che un virus influenzale lavori di più d’inverno e nessuno fa terrorismo sanitario, nessuno chiede all’altro quante dosi o quanti tamponi ha fatto, nessuno si permette di considerare ignorante chi non abbraccia il proprio credo: l’idea di una sospensione dei diritti civili per uno stato di emergenza prorogato all’infinito rimane per gli americani la trama di un romanzo distopico anziché la realtà vissuta.
A nessuno importa nulla delle scelte sanitarie altrui e tanto meno per esse ci si odia: io credo sia un segno di grandezza e poco importa se qualcuno, dal suo guscio, si chiederà con rodimento come mai questi Paesi di gente che vive felicemente non si siano ancora estinti!» (Mauro Visigalli, negli USA – Facebook, 18 novembre 2021).

«Il premio “la stronzata del giorno” va al chitarrista-epidemiologo Pier Luigi Lopalco: “A Natale non entriamo nelle case dei non vaccinati. E non invitiamoli”» (Vittorio Sgarbi @VittorioSgarbi – Twitter, 18 novembre 2021).

«Siamo passati da “abbraccia un cinese” a “non invitare a casa un non vaccinato”. E menomale che il coronavirus ci avrebbe reso migliori! #fateschifo » (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 18 novembre 2021).

«Vi siete chiusi in casa, vi siete disinfettati ogni 5 minuti, vi siete messi le mascherine, ve le siete messe all’aperto, ve ne siete messe due, vi siete fatti due dosi, vi state facendo la terza…e comunque siamo ancora a rischio lockdown. E fatevela qualche cazzo di domanda!» (Paolo @Paolo3_P – Twitter, 18 novembre 2021).

Adesso è ufficiale, restrizioni inutili: il Covid-zero è impossibile
UN ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SOTTOLINEA: NON SI PUÒ ELIMINARE IL COVID, NONOSTANTE I VACCINI
di Carlo Toto
Nicolaporro.it, 18 novembre 2021

Secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, imporre il lockdown ai non vaccinati contro il Covid-19 “sarebbe un errore”. “L’applicazione del modello austriaco ha oggettivi limiti costituzionali. Resto un ottimista sul fatto che si debba investire di più sul dialogo convincendo gli irriducibili a vaccinarsi. Comunque, ogni decisione la prenderemo assieme, fra governatori”. Lo ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, commentando la misura entrata in vigore in Austria a inizio settimana. Sull’ipotesi di vaccino obbligatorio, ha aggiunto: “Se pensiamo a una vera obbligatorietà, qualcuno può forse pensare che in questo Paese si possano accompagnare i cittadini coattamente a vaccinarsi?”.

Aumenta dunque gradualmente la consapevolezza della necessità di dialogo e collaborazione tra istituzioni e cittadini per uscire definitivamente dall’emergenza sanitaria, anche perché, come riportato dal Financial Times in un recente articolo, il Covid-zero è solo pura utopia. Nicola Porro sottolineava già nel 18 marzo 2021 nella sua rassegna stampa la necessità di assumersi qualche rischio per evitare di esseri prigionieri del Covid-zero.

Il Financial Times sottolinea: “Anche con un vaccino perfettamente efficace, l’80% della popolazione deve essere vaccinata per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, uno stato in cui la malattia non può più diffondersi. La linea di fondo è che l’eliminazione del Covid non è semplicemente possibile. Anche con un vaccino efficace, la variante Delta è semplicemente troppo infettiva e troppo radicata nel mondo. Non importa quante volte un paese elimini la malattia, essa tornerà e continuerà a tornare. In questa fase, quindi, le chiusure delle frontiere e le chiusure draconiane semplicemente rimandano il momento in cui il Covid-19 diventerà inevitabilmente endemico in una popolazione, limitando la libertà dei cittadini”.

Finalmente si arriverà ad accettare che il Covid-zero è un traguardo irraggiungibile e di conseguenza per tornare alla normalità, senza restrizioni delle libertà personali è necessario prendere in considerazione una dose di rischio? Staremo a vedere.

L’Iss svela quando torneremo alla “normalità”: mai
LO STUDIO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ E DELLA FONDAZIONE KESSLER NON LASCIA SCAMPO
Nicolaporro.it, 17 novembre 2021


In principio fu il 60% per cento della popolazione vaccinata. Poi si passò “grosso modo” al 70% e avremmo ottenuto l’immunità di gregge contro Sars-CoV-2. Sarebbero dovuti bastare 42 milioni di italiani con la puntura al braccio: ne abbiamo raggiunti 45,5 milioni, con la terza dose già avviata, eppure la promessa “normalità” non si vede ancora all’orizzonte. Dicono sia colpa della variante Delta, che prima ha “spostato” l’asticella all’80% di immunizzati e poi, raggiunta quella soglia, ha fissato al 90% la “quota di sicurezza per evitare tornate di fiamma della pandemia”. L’obiettivo non sarebbe così lontano, visto che il contatore segna l’86,8% di popolazione coperta col siero anti Covid, e noi tutti speravamo di poter presto festeggiare la fine dell’epidemia grazie alla vaccinazione di massa. E invece? Invece no. Ieri l’Iss ha reso noto ciò che forse conosceva da tempo. Ovvero che la normalità la riconquisteremo “l’anno del mai e il mese del poi”. Tradotto: non vi fate illusioni, non vi lasceremo liberi.

Se non è un modo per costringerci allo stato di emergenza infinito, poco ci manca. Ieri è emerso uno studio realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità assieme alla Fondazione Bruno Kessler secondo cui il “ritorno alla vita pre-pandemia” potrebbe essere raggiunto in sicurezza solo con il superamento del 90% di vaccinati over 5. E qui le sorprese, o meglio le fregature, sono due:

1. per la prima volta viene richiesto di oltrepassare, e non solo raggiungere, la soglia del 90% dei vaccinati. Quindi in pratica bisognerebbe costringere anche i più riottosi No Vax in stile Forza Nuova per soddisfare il desiderio dell’Iss. Impossibile.

2. il target scende dai 12 anni ai 5 anni, includendo così nel calderone quasi 4 milioni di bambini da raggiungere con le siringhe del generale Figliuolo. Sfida difficile: se vi sono incerti e indecisi tra gli adulti, figurarsi quando si parla di figli e minorenni.

In pratica, dunque, la normalità, o meglio “la vita pre-pandemia” garantita da quel supposto 90% di immunizzati over 5 anni, non la raggiungeremo mai. Iss e Fondazione Bruno Kessler assicurano che in ogni caso “l’aumento della copertura vaccinale consentirà ulteriori margini di riapertura sociale anche in assenza di un vaccino pediatrico”. Ma tra “margini di riapertura” e “normalità” la differenza non è poca.

A noi che sogniamo di lasciarci il Covid alle spalle, magari cestinando lo stato di eccezione in vigore da troppo tempo, non resta dunque che una consolazione: ad aprile, in vista delle riaperture con “rischio calcolato” di Draghi, la Fondazione Kessler presentò uno studio catastrofista al Cts prevedendo tra i 300 e 1.300 morti al giorno. A metà luglio se ne contavano appena 23, ieri 74. Magari hanno sbagliato i conti anche stavolta.

Galli da combattimento: scontro epico con Burioni
LE TESI DISCORDANTI DI BURIONI, RICCIARDI E GALLI SULLA RICERCA DEGLI ANTICORPI IN VISTA DELLA TERZA DOSE
di Claudio Romiti
Nicolaporro.it, 17 novembre 2021


A conferma che la medicina non è affatto una scienza esatta, registriamo un duro confronto indiretto tra Roberto Burioni e Massimo Galli, due dei principali componenti dell’Aeropago sanitario del terrore. Il tema del contendere è legato alla ricerca degli anticorpi, onde evitare o comunque posticipare la terza dose del vaccino contro il Covid-19.

Tutto comincia il 7 novembre scorso, durante la consueta lezioncina che Burioni impartisce al pubblico di Che tempo che fa, condotto su Rai3 Fabio Fazio. In questo frangente il virologo pesarese ha spiegato un concetto che personalmente conosco da quando portavo i calzoni corti: i vaccini non combattono direttamente il virus, bensì essi rappresentano “una stimolazione artificiale del sistema immunitario dei pazienti contro un virus.” E fin qui siamo assolutamente nel campo della scoperta dell’acqua calda. Tuttavia ciò che esprime Burioni verso la fine del suo intervento sembra contraddire in pieno il suo assunto iniziale.

Dice infatti il virologo: “Non serve a niente misurare gli anticorpi prima della terza dose, perché il livello di anticorpi contro il virus che causano il Covid presenti nel sangue non è correlato alla protezione. Ce ne possono essere molti e si può prendere la malattia e viceversa. Quindi misurare gli anticorpi e poi decidere di posticipare o non fare la terza dose e una pessima idea”. Ergo, il vaccino serve ad allertare le nostre difese ma se queste lo sono già, come dimostrerebbe un dosaggio degli anticorpi, occorre comunque farsi iniettare il siero. Tant’è che su questa linea, che a noi profani parrebbe piuttosto confusa, si è immediatamente schierato anche Walter Ricciardi, il consigliere sanitario del ministro della Salute e della catastrofe imminente, Roberto Speranza.

Ma inaspettatamente Massimo Galli, interpellato in merito alla questione, ha sparato una poderosa bordata contro l’assunto di Burioni. In collegamento lunedì 15 novembre con Agorà, talk mattiniero in onda su Rai3, l’ex Primario di malattie infettive del Sacco di Milano ha così definito la tesi di chi sostiene non rilevante il citato dosaggio degli anticorpi: “È una leggenda che va prima o poi sfatata. Noi stiamo basando tutte le decisioni su una serie di studi che considerano in modo preciso e definito la ricerca anticorpale.”

A tale proposito, ricordiamo che più volte l’estate scorsa lo stesso Galli aveva sostenuto l’inutilità di vaccinare i guariti dal Covid con queste parole: “È assurdo vaccinare i tantissimi guariti, che hanno un bel po’ di anticorpi”. Anticorpi evidentemente buoni per lui ma del tutto inefficaci per Burioni e Ricciardi. Inefficaci soprattutto, a pensar male, perché essi (gli anticorpi naturali) costituiscono un brutto ostacolo per chi immagina una società sterile e priva di malattie virali, in cui ci si vaccinerà per ogni cosa, raffreddore compreso.

Il violoncellista Mauro Valli, il 18 novembre nella Sala Biagi di Bologna, al termine della sua performance per l’Associazione Conoscere la Musica, quando tutti si aspettavano il consueto bis, è tornato sul palco per annunciare: «Il mio ultimo concerto con le attuali regole che obbligano all’uso del Green Pass e che rappresentano un vero e proprio ricatto. Un attacco alla democrazia». Poi all’esterno il musicista ha improvvisato un assolo per una cinquantina di No Green Pass.
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