Numeri ufficiali Covid-19 del 15 novembre 2021. Quando si fermerà lo stato di follia della sanitocrazia, peggio della pandemia del coronavirus cinese di Wuhan?
Confrontando i morti, ce ne sono circa 38.000 post VACClNl C-19 segnalate a VAERS e EudraVigilance, contro qualche decina per i farmaci. Database OMS degli effetti collaterali (da notare i periodi di riferimento, anche 50 anni, mentre per i vaccini Covid-19 siamo a meno di 2 anni):
L’ex coordinatore del CTS Agostino Miozzo durante la trasmissione televisiva “Tagadà” condotta da Tiziana Panella su La7, ha detto: “Io ritengo che la terza dose sia una necessità legata all’evoluzione di questa disgraziata pandemia che ci ha abituato agli imprevisti, a un andamento impossibile da prevedere per qualsiasi scienziato. La terza dose è indispensabile, ce lo dice l’esperienza importante di Israele, anche se la terza dose da sola non basta, occorrono comportamenti individuali responsabili, dobbiamo continuare a mantenere tutte quelle precauzioni di responsabilità individuale, precauzioni come mascherine, distanziamento, anche da vaccinati. Molto probabilmente avremo una sequenza di dosi anche dopo la terza, dovremo fare la quarta, la quinta, eccetera, potrebbe succedere che avremo la vaccinazione anti Covid analogamente a quella anti influenzale tutti gli anni, abbiamo l’obbligo di comunicare in modo autorevole dal punto di vista scientifico e dal punto di vista politico, altrimenti la confusione non aiuta“.
La terza dose del vaccino anti-Covid proteggerà chi la riceve per altri 5-10 anni? A sganciare la bomba mentre si discute sulla possibile estensione del booster vaccinale a tutte le fasce di età è l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Cts, che è intervenuto mercoledì 10 novembre ad Agorà, il programma condotto da Luisella Costamagna su Rai3. “Terza dose a tutti, anche sotto i 60 anni? Non è una decisione straordinaria, nel mondo della vaccinologia la terza dose distanziata dalle prime due, per persone che non hanno mai visto un certo microrganismo, è la normalità. Il nostro sistema immunitario come in questo caso, può aver bisogno di questa stimolazione per innescare una memoria di lungo termine che consenta di fare altri richiami non prima di 5-10 anni”, aveva spiegato l’esperto al Corriere della Sera. Nella trasmissione Rai torna sull’argomento. “È una notizia bellissima, ero già pronto a fare il vaccino ogni anno e invece non sarà così”, esulta Alessandro Cecchi Paone, tra gli ospiti del programma. “Potrebbe” sottolinea la conduttrice. Ma cosa dice Abrignani? “Il vaccino dell’influenza cambia ogni anno perché cambia il virus”. Per il Covid, invece, anche se “la variante Delta è molto più diffusiva – spiega l’immunologo – abbiamo visto che i vaccini basati sul ceppo originale di Wuhan restano molto efficaci” nel proteggere dall’infezione ma soprattutto dalle condizioni peggiori della malattia”, ovvero il finire in terapia intensiva o la morte. Insomma, la terza dose potrebbe proteggerci per anni, ma non sono esclusi “scenari peggiori” in cui una nuova variante può cambiare le carte in tavola, è il ragionamento di Abrignani.
Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.
I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi lunedì 15 novembre 2021
Positivi al Sars-CoV-2:
– ricoverati con sintomi da Covid-19: 3.808 (+161) [Occupazione al 7%]
– in terapia intensiva: 475 (+17) [con 41 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 5%]
– deceduti: 132.819 (+44)
Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose): 45.436.416 (84,13% degli over 12) [Aggiornato al 15 novembre 2021 ore 07:12] [**]
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione. Anche se sarebbe opportuno sapere chi tra coloro che sono usciti dalla terapia intensiva sono guariti o in fase di guarigione, oppure deceduti.
[**] La vaccinazione in tempo reale [cioè, in differita… e anche molto]: QUI.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 209 (-).
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.
Il rilancio su Stilum Curiae
Segnaliamo che l’amico e collega Marco Tosatto ha condiviso oggi sul suo seguitissimo blog Stilum Curiae [QUI] nostro articolo “Covid della sera” di ieri, 14 novembre 2021 [QUI], titolando: «#Restiamo Liberi. La dittatura in nome della pandemia non ha più scuse». Riportiamo di seguito l’introduzione a firma di Tosatti:
«Ancora una volta ringraziamo l’amico e collega Vik van Brantegem, di cui riportiamo l’articolo estremamente esaustivo pubblicato su Korazym.org, per il lavoro ricchissimo che mette a disposizione di tutti per illustrare una situazione dai contorni sempre più lontani da una democrazia.
E al suo lavoro ci permettiamo di aggiungere un paio di elementi.
Il primo è il link di un video in cui Matteo Bassetti, punta di lancia della campagna vaccinista, ammette di avere rapporti di lavoro con Pfizer (anche se nel campo degli antibiotici…ma il rapporto c’è) e poi, pressato dagli interlocutori, in evidente difficoltà, abbandona la trasmissione [QUI].
Il secondo elemento invece è un’analisi, fatta dall’Ing. A. Zerbini, che di numeri e di calcoli se ne intende, che riportiamo qui sotto, e di cui ringraziamo l’autore.
“Come già detto in precedenti commenti da lunedì 25 ottobre ho iniziato a registrare il numero di morti in Italia per Covid come annunciato ai beoti dai telegiornali ufficiali. Ora, su una serie storica di 21 giorni ho fatto con metodi di analisi rigorosi le seguenti osservazioni [osservazioni che abbiamo già fatto in passato, visto che aggiorniamo rigorosamente i dati con nostro sistema “Tutor” da 634 giorni ormai [QUI]. E possiamo confermare che è un trend – “si muore meno nei giorni festivi”, che si verifica da sempre. Poi, abbiamo anche osservato la “stranezza” del picco nelle prime settimane dopo il primo decessi del 21 febbraio 2021 e dato una semplice spiegazione. V.v.B.].
Il grafico ha un andamento oscillatorio con periodicità settimanale che registra i minimi sempre di domenica e nei giorni festivi e i massimi nei giorni del centro settimana, tra il mercoledì e il venerdì. È un bell’originale sto Covid. Ha causato il minimo dei morti domenica 31/10 e domenica 7/11 con 26 morti e, udite udite, il minimo assoluto di 20 morti il giorno di Tutti i Santi, lunedì 1/11. I massimi invece si verificano mercoledì e giovedì 27 e 28 ottobre con 50 morti, mercoledì e giovedì 3 e 4 novembre con 63 e 59 morti e martedì, giovedì, venerdì 9, 11 e 12 novembre con 68, 67 e 68 morti. Oggi, domenica 14/11 i morti sono 36, ben 17 meno di ieri e 32 meno di venerdì. Ma guarda che caso!!!!
Ad oggi, la media mobile su 7 giorni è 55,7 mentre la media su tutti i 21 giorni è 45,5. Lo scarto quadratico medio è del 9,34 %. L’equazione della linea di tendenza su 21 giorni è Morti al giorno = 0,93 * numero di giorni + 32,2.
Ciò in pratica significa che con i dati di oggi la previsione è di un incremento di morti di 0,93 al giorno.
Ma i nostri soloni, visto l’insuccesso (parziale) del ricatto del Green Pass, oggi hanno detto che per evitare il lockdown a Natale è necessario che tutti si facciano iniettare la terza dose. Il condizionamento operante continua”.
Direi che non c’è molto da aggiungere, in particolare unendo questi calcoli all’articolo che state per leggere. Buona lettura. E leggendo questo messaggio di Francesco Mosca [che abbiamo riportato nella nostra rassegna. V.v.B.]:
“In Piemonte ci sono 24 persone in terapia intensiva POSITIVE al COVID, non in terapia intensiva PER IL COVID. Lo capite che non esiste emergenza e che queste persone potrebbero essersi prese in COVID in ospedale? Siamo vax o meno non conta: sono 24 su 4.356.000 piemontesi = ZERO. Ho avuto un’altra conferma. Le persone che vengono dichiarate in terapia intensiva PER COVID in realtà sono in terapia intensiva CON IL COVID, magari vittime di incidenti domestici o stradali. PUOI SEGNALARLO A UE? È un dato falso ciò che divulgano, FALSO” (Francesco Mosca @FmMosca – Twitter, 14 novembre 2021)».
Strepitoso intervento di Massimo Cacciari, ospite di Giusy Sansone ad Agorà Weekend su Rai3
«Nell’appuntamento di domenica 14 novembre, sempre alle 8 su Rai3, si parla invece della manovra di bilancio appena approdata in Parlamento, delle reazioni ai provvedimenti del Viminale sui cortei no-vax, dell’Austria e del lockdown per i non vaccinati. E poi un focus sul binomio pandemia-restrizioni: esiste il pericolo di una deriva illiberale? Tra gli ospiti Ruggero Cappuccio, scrittore e regista, Agnese Pini, direttrice La Nazione, Antonio Padellaro, editorialista Il Fatto Quotidiano, Gigi Riva, giornalista L’Espresso e scrittore, Massimo Cacciari, filosofo, Stefania Salmaso, epidemiologa, e Antonio Lenzi, Associazione Nazionale Navigator (Ufficio Stampa RAI).
Cacciari parla dell’infame Green Pass e della vaccinazione contro il Covid-19: «Radicale svuotamento di funzioni delle assemblee rappresentative che soltanto incoscienti possono non vedere. Ci sono momenti in cui paure più o meno ragionevoli dominano tutto. Pazienza». Silenzio da tomba in studio. Impagabile la faccia di Padellaro di fronte alle argomentazioni impeccabili di Cacciari, un gigante nell’epoca dei nani. Uno dei pochi che in questo momento in Italia sta facendo e anche bene il proprio lavoro in quanto filosofo, a differenza di giornalisti, politici, magistrati di ogni rango compreso chi dovrebbe garantire l’unità della nazione…
Vaccini ai minori, Cacciari contro il pensiero unico
SANDRA ZAMPA, OSPITE DI OTTO E MEZZO, RIBADISCE LA LINEA DELL’EMERGENZA INFINITA
di Claudio Romiti
Nicolaporro.it, 15 novembre 2021
In una recente puntata di Otto e Mezzo, condotto su La7 da Lilli Gruber, Massimo Cacciari [QUI] ha esposto con estrema chiarezza il suo lucido punto di vista contro il dominante pensiero unico sul tema infinito della pandemia. Sostenendo che il Paese vive da quasi due anni in una sorta di nebbia virale, il filosofo veneziano ha dichiarato che il sistema dell’informazione tende a mandare in pensione qualunque discussione o pensiero critico che si discosti dalla “unica verità” ufficiale. E sulla questione calda dei vaccini ai minori di 12 anni ha citato la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale scrive nero su bianco che “la vaccinazione per adolescenti senza precedenti malattie non è attualmente raccomandata, se non dopo consultazione medica” [QUI].
La risposta di Sandra Zampa, Responsabile della comunicazione del Ministero della Salute, non si è fatta attendere ed ha pienamente confermato i timori che lo stesso Cacciari esprime da tempo, a mo’ di Sant’Antonio nel deserto. Dice infatti l’esponente del Partito Democratico: “Io credo che i dati e i fatti dimostrino quello che lei ha appena detto, cioè che il vaccino è utile. Devo aggiungere che il vaccino è utile anche per tutelare i bambini perché, guardi, non è proprio così vero che (essi) sono fuori da ogni rischio, dato che in questo momento c’è un reparto importante di un ospedale pediatrico a Roma dove, su 17 letti, 14 sono occupati da bambini con Covid, che sono stati ricoverati perché hanno avuto bisogno di essere ricoverati (alla faccia del signor de Lapalisse). Questo è un altro elemento importante. Non solo: noi tutti gli anni ci vacciniamo, soprattutto chi è a rischio, dall’influenza. E io credo che potrebbe avvenire che, nel caso dovesse diventare endemico questo virus, noi si debba tutti gli anni immaginare di dover rifare il vaccino Covid. Fino a quando non avremo nuovi strumenti che la scienza e la ricerca mettono a disposizione”.
In sostanza, così come immediatamente rimarcato da Cacciari, la Zampa ha ribadito la linea inaccettabile di una emergenza infinita che si sta drammaticamente trasformando in uno Stato di eccezione, il quale comporta la sospensione delle caratteristiche tipiche di uno Stato di diritto. Ora, a mio avviso l’impressionante accanimento nel voler vaccinare la platea dei giovanissimi – a tale proposito ricordo che sotto i 19 anni in quasi due anni sono morti col Covid 36 individui, in gran parte portatori di gravi patologie pregresse – si inscrive perfettamente nel tentativo, per ora perfettamente riuscito, di utilizzare il terrore e la successiva manipolazione di massa per un puro tornaconto politico-elettorale.
“Tamponi sicuri”. “No, causano emorragie”. Burioni smentisce se stesso
LA LEZIONE (POCO) “SCIENTIFICA” DI BURIONI IN TV. TERRORE SUI TAMPONI PER ELIMINARLI DAL GREEN PASS
Nicolaporro.it, 15 novembre 2021
I tempi cambiano, si sa. E le opinioni pure. Vanno su e giù come un’altalena, si modificano con l’evolversi della situazione. Accadeva in passato, è diventato legge da quando nel mondo imperversa il coronavirus. Su tamponi, vaccini, lockdown, green pass, “Covid come l’influenza” e via dicendo non v’è cristiano sulla terra che non abbia almeno una volta rivisto la sua posizione. Però a tutto, o quasi tutto, c’è anche un limite. Ovvero quella sottile linea della decenza che ieri Roberto Burioni, ottimo medico e vispo comunicatore, ha ampiamente superato durante l’ultima lezioncina nel salotto di Che tempo che fa.
«Onorevole, il tampone rinofaringeo può essere fastidioso (specie in pazienti con ipertrofia dei turbinati o deviazione detto nasale) ma non è considerato invasivo. Invasiva è una biopsia epatica, per esempio» (Roberto Burioni @RobertoBurioni – Twitter, 8 ottobre 2020).
Per capirlo, facciamo un salto indietro all’8 ottobre del 2020. Il nostro Burioni quel giorno duettava su Twitter con Claudio Borghi. Scriveva il deputato leghista: “Ho scoperto che qui c’è una massa di tampoinomani per i quali dire che un tampone è fastidioso è bestemmia. Cari amici, infilatevi su per il naso anche lo scopino del cesso se vi piace ma non venitemi a rompere le scatole se dico che trovo l’esame invasivo per essere di routine”. Immediata la replica del professorone: “Onorevole, il tampone rinofaringeo può essere fastidioso (specie in pazienti con ipertrofia dei turbinati o deviazione detto nasale) ma non è considerato invasivo. Invasiva è una biopsia epatica, per esempio”. Ecco, tenete a mente queste parole. Le ripetiamo: il test anti-Covid “non è considerato invasivo”. Chiaro?
Bene. Ora torniamo ai tempi odierni e ascoltiamoci la lezione di Burioni andata in onda ieri sera da Fabio Fazio. C’è da restare di stucco. Il professore fa un’analisi del Green Pass dal punto di vista “scientifico” e non legale: sostiene che i guariti dovrebbero comunque sottoporsi a un giro di vaccinazione; che sì, è vero, anche i vaccinati s’infettano e trasmettono il virus ma molto meno di chi non si inocula il siero; e che forse andrebbe rivista la durata del Green Pass, magari a 9 mesi come sta pensando di fare il governo. Il meglio però Burioni lo riserva alla fine, quando cerca di supportare “scientificamente” la necessità di togliere il Green Pass ai non vaccinati che ogni 48 ore si fanno un tampone. Lo chiama il “tallone d’Achille” della strategia anti-Covid. Sentite qui: “Il tamponi sono fastidiosi e costosi. Peraltro, come tutte le pratiche mediche non sono privi di rischio. Ci sono studi che hanno visto come, in media, ogni milione di tamponi ci sono 12 eventi avversi non lievi”.
Roba tosta: si tratta di “emorragie, che richiedono talvolta trasfusioni”. Oppure “si può rompere il bastoncino e richiedere un intervento chirurgico per recuperarlo”. O addirittura “è stato descritto un caso nel quale, per un tampone eseguito male, una persona ha avuto una lesione delle membrane che ricoprono il nostro sistema nervoso centrale ed ha perso del liquido cefalorachidiano”. Nientepopodimenoche. Ma scusi, dottor Burioni, non era lei a dire che il test “non è considerato invasivo”? Possibile che oggi, solo perché v’è il bisogno di demonizzare il test anti-Covid in ottica green pass, improvvisamente pure lei scopre le tragiche pericolosità del cotton fioc ficcato su per il naso?
E dopo questo vediamo cosa riesce a mettere insieme il Corriere della Sera, nella Newsletter che segue. Abbiamo perso l’energia a ribattere punto per punto. Ma ormai, penso che i nostri attenti lettori – che leggono e riflettono con il cervello acceso – sono ben capace di intendere le enormità che sono messo insieme in quelle righe che seguono.
Prima Ora Il Punto | La newsletter del Corriere della Sera
Lunedì 15 novembre 2021
Scadenze e tamponi, le nuove regole sul Green Pass
di Gianluca Mercuri, Editorialista
Buongiorno. Stiamo molto meglio di un anno fa e molto meglio dei nostri vicini, ma non abbastanza da stare del tutto tranquilli. A 40 giorni dal Natale, l’Italia è sospesa tra il legittimo compiacimento per l’efficacia della linea che si è data — ormai indicata come un modello dagli altri, a cominciare dalla Germania — e la preoccupazione per una quarta ondata che comunque si fa sentire, con i 7.569 nuovi casi e i 36 morti di ieri, e con 458 pazienti ricoverati in terapia intensiva.
Ieri sera, a «Che tempo che fa», il ministro della Salute Speranza è parso fiducioso ma attendista: «Se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e i comportamenti corretti, possiamo limitare il più possibile eventuali misure: dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione». Ma con i contagi in crescita, «è necessario alzare i livelli di attenzione», e dunque, «monitorare l’evoluzione del quadro epidemiologico, verificare la curva e adeguare le misure al suo andamento. Oggi scegliamo di accelerare sui richiami». In effetti, in caso di peggioramento della situazione, il governo pensa anche ad altro. Le misure in arrivo o comunque allo studio, rivelano Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, sono queste:
– Terza dose per gli over 40 dal 1° dicembre. Gli studi più aggiornati dimostrano ormai che la protezione assicurata dal vaccino cala in modo consistente dopo sei mesi, e dunque è ormai certo che il nuovo richiamo sarà esteso man mano a tutta la popolazione.
– Green pass più breve. Fino a fine agosto, la scadenza era di 9 mesi per i vaccinati e di 6 per i guariti, poi il Comitato tecnico scientifico la alzò per entrambi a 12. Ma gli scienziati si erano riservati pareri più restrittivi in caso di peggioramenti. Ora si pensa di riportare la durata del green pass a 9 mesi per tutti, una mediazione rispetto all’ipotesi estrema dei 6 mesi.
– Tamponi validi per meno tempo. Gli esperti, scrivono Monica e Fiorenza, «sono scettici sull’attendibilità del tampone rapido, parlano di numerosi “falsi negativi” e per questo vorrebbero escluderlo come strumento diagnostico per ottenere il green pass». Intervistato da Adriana Logroscino, l’epidemiologo Donato Greco, membro del Cts, mette in dubbio la sostenibilità a lungo termine del green pass ottenuto col tampone, soprattutto se antigenico. Per ora, il governo pensa di ridurre la validità del test molecolare da 72 a 48 ore e quella del test antigenico da 48 a 24 ore. È chiaro che la misura non piacerebbe a chi si fa il tampone per andare a lavorare, ma potrebbe anche indurre molti a vaccinarsi.
– Terza dose obbligatoria per il personale sanitario. Sarà imposta per decreto questa settimana. Idem per i lavoratori esterni che accedono alle Rsa.
– Conferma dei colori. E un po’ che non se ne parla, e possiamo essere ragionevolmente certi che lockdown, coprifuoco e zone rosse che segnarono il Natale 2020 non si ripeteranno. Ma Lazio, Marche e Friuli-Venezia Giulia rischiano il giallo: in concreto, vuol dire ritorno all’obbligo di mascherina anche all’aperto e un massimo di 4 persone (se non sono conviventi) ai tavoli dei ristoranti.
A finire da oggi in lockdown sono invece i No Vax austriaci: di fronte a un tasso di vaccinazione «vergognosamente basso» — il 65% — il cancelliere Schallenberg ha perso la pazienza e ha chiuso in casa i refrattari.
Da noi nessuno pensa a mosse del genere: il prossimo fronte è una campagna a tappeto condotta da medici e pediatri (sì, anche pediatri, perché è ormai chiaro che appena le autorità farmacologiche daranno l’ok, si potranno vaccinare anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni). Tutto all’insegna del dialogo e della persuasione, in risposta alle provocazioni dei negazionisti che manifestano senza mascherina. Però risulta difficile non solidarizzare col medico di Recanati intervistato da Margherita De Bac, che, stufo di farsi insultare o deridere dai pazienti No Vax, quando si prendono il Covid prima li cura e poi li ricusa (lo trovate sul sito e sul giornale).
«Il dottor Fauci ha appena emesso un avvertimento urgente alle persone “completamente vaccinate”. Fauci ha indicato i dati provenienti da Israele, che ha notato tendono ad essere circa un mese o un mese e mezzo avanti rispetto a noi in termini di epidemia» (AwP3R_GC @AwP3R_GC – Twitter, 15 novembre 2021).
«Ma se il vaccino:
1) previene la malattia grave (che i più piccoli di fatto non sviluppano) e
2) non previene la trasmissione
Qual è l’utilità di vaccinare i bambini? Giuro, non è domanda provocatoria. Mi sfugge proprio la logica» (Antonio Grizzuti @AntonioGrzt – Twitter, 15 novembre 2021).
«Il Presidente Fedriga comunica che la regione è “a un passo dalla zona gialla” e invita a vaccinarsi. Il portuale Puzzer annuncia che andrà all’ONU. Dal Friuli Venezia Giulia è tutto» (Nino Cartabellotta @Cartabellotta – Twitter, 15 novembre 2021).