L’elezione del candidato repubblicano pro vita Youngkin a Governatore di Virginia allarme rosso e avviso di sfratto per Biden

Favoloso! Stupenda! Esilarante! Comunque degno di nota il fatto che l’ammiraglia del Gruppo Gedi, il quotidiano la Repubblica è stato ieri l’unico quotidiano al mondo a voler non far sapere che Joe Biden ha perso le elezioni in Virginia e invece sbatte in prima pagina la foto del nuovo Sindaco di New York, oscurando di fatto la notizia che Glenn Allen Youngkin, il candidato pro vita del Partito Repubblicano, dal prossimo anno sarà il 74° Governatore della Virginia.

Il primo ad assegnare la vittoria nell’elezione a Governatore della Virginia al repubblicano Glenn Youngkin è stato Decision Desk HQ, che ha reso noto le proiezioni del risultato martedì sera 2 novembre 2021 a circa 90 minuti dopo la chiusura delle urne. The Associated Press e altri organi di stampa hanno dichiarato Youngkin vincitore intorno alle ore 12.30 di mercoledì 3 novembre 2021. Youngkin, che ha corso per la prima volta per la carica, è il primo repubblicano ad essere eletto Governatore della Virginia in oltre un decennio.
Glenn Allen Youngkin (9 dicembre 1966) è un uomo d’affari e politico pro vita. Verrà insediato come 74° Governatore della Virginia il 15 gennaio 2022. Membro del Partito Repubblicano, Youngkin ha sconfitto l’ex Governatore democratico pro aborto Terry McAuliffe. Prima di entrare in politica, Youngkin ha trascorso 25 anni presso la società Carlyle Group, diventandone in seguito Amministratore delegato. Youngkin si è dimesso dal Carlyle Group nel settembre 2020 e ha annunciato la sua candidatura per le elezioni a Governatore della Virginia nel gennaio 2021.
McAuliffe ha rifiutato martedì sera 2 novembre 2021 di concedere la vittoria a Youngkin in un Tweet: “Ragazzi, non tutto è contato e stiamo ancora aspettando che arrivino molti voti. E vogliamo per far sì che la voce di ogni Virginiano venga ascoltata”. McAuliffe ha concesso la vittoria a Youngkin soltanto mercoledì 3 novembre 2021, quasi 12 ore dopo che le proiezioni davano per la prima volta Youngkin come vincitore. “Anche se ieri sera siamo rimasti indietro, sono orgoglioso di aver trascorso questa campagna a lottare per i valori in cui crediamo così profondamente”, ha detto McAuliffe in una dichiarazione. “Dobbiamo proteggere le grandi scuole pubbliche della Virginia e investire nei nostri studenti. Dobbiamo proteggere la copertura sanitaria a prezzi accessibili, aumentare il salario minimo più velocemente ed espandere il congedo retribuito in modo che le famiglie che lavorano abbiano una possibilità di combattere”, ha insistito. McAuliffe ha sottolineato la necessità di “proteggere il diritto di scelta della donna” [“free choice”: la libertà di scegliere l’aborto] così come i diritti di voto. McAuliffe è stato Governatore della Virginia dal 2014 al 2018. La legge della Virginia proibisce mandati governativi consecutivi, ma un ex governatore può candidarsi di nuovo per un secondo mandato non consecutivo.
In queste elezioni generali, il Partito Repubblicano ha anche ripreso il controllo della Camera dei delegati della Virginia e ha portato a casa anche le altre due elezioni generali nello Stato: i repubblicani Winsome Sears e Jason Miyares sono previsti ad diventare rispettivamente il prossimo Vice governatore e il Procuratore generale.
La campagna elettorale si è concentrata in gran parte su questioni sociali, in particolare su questioni raziali, sull’aborto e sulle strategie di mitigazione del coronavirus nelle scuole. Le scuole pubbliche della Virginia sono state tra le ultime negli Stati Uniti a riaprire all’insegnamento in presenza dopo l’inizio della pandemia di coronavirus. McAuliffe, che si è definito come un “muro di mattoni” a favore del diritto all’aborto, ha reso l’aborto una parte centrale della sua campagna dopo che il Texas ha promulgato una legge che vieta l’aborto dopo il rilevamento di un battito cardiaco fetale.
In una lettera del 17 settembre 2021 Youngkin ha delineato la sua agenda pro vita e ha criticato il suo avversario per il sostegno all’aborto su richiesta finanziato dai contribuenti. “Come prossimo Governatore della Virginia, difenderò con orgoglio i nascituri e le loro madri. Credo che la vita inizi al momento del concepimento. Le mie opinioni sono formate non solo dalla mia fede, ma anche dalla scienza”, ha affermato Youngkin nella lettera. “Invece di lavorare per espandere l’aborto tardivo in Virginia, lavorerò con orgoglio per limitare gli aborti quando il nascituro può provare dolore. Gli Stati Uniti sono uno dei soli sette Paesi al mondo – in compagnia di Cina e Corea del Nord – a consentire aborti tardivi quando il bambino può provare dolore. Ecco perché oltre 20 Stati hanno emanato limiti di capacità di doloro, per fermare gli aborti tardivi. Lavorerò instancabilmente per aggiungere Virginia alla lista”, ha proseguito Youngkin nella lettera. Youngkin ha anche promesso di “lavorare vigorosamente per impedire ai nostri dollari delle tasse di finanziare gli aborti”.

Mentre la Repubblica è l’unico organo di stampa al mondo a voler nascondere che Joe Biden ha perso le elezioni in Virginia, mettendo invece mette la foto del nuovo Sindaco di New York in prima pagina, altri mettono in evidenza il significato dell’elezione del candidato pro vita repubblicano Glenn Youngkin Youngkin a Governatore della Virginia.

Avvenire: «Il fronte interno del presidente Usa. Il «pantano» di Joe Biden – Mancava soltanto la plateale sconfitta in Virginia nel fatale Super Tuesday, dove il repubblicano Greg Youngkin ha sbaragliato l’avversario democratico conquistando la poltrona di governatore, per segnare la difficoltà della presidenza Biden, il punto più basso dall’inizio del mandato. E non soltanto per la non prevista vittoria dello sfidante in uno Stato in cui alle presidenziali dello scorso anno Joe Biden aveva sorpassato Donald Trump di dieci punti, quanto per quell’effetto domino che già si scorge sul cammino del presidente: nel New Jersey – anche qui Biden aveva fatto man bassa di voti – è testa a testa fra l’italoamericano Jack Ciattarelli (un signornessuno, secondo i sondaggi della vigilia) e il governatore democratico in carica».
AGI: «In Virginia vince il repubblicano Glenn Youngkin. Allarme rosso per Biden, l’elezione del governatore dello Stato è un test importante in vista delle elezioni di midterm del 2022 – Quando nella costa est è mezzanotte e mezza la Cnn dà la notizia che Joe Biden non voleva sentire: in Virginia ha vinto il candidato repubblicano alla carica di governatore, sconfiggendo quello che, fino a tre mesi fa, era il grande favorito. In un anno l’effetto Biden in Virginia è evaporato: dopo aver conquistato lo Stato con dieci punti di vantaggio su Donald Trump, i democratici hanno perso la corsa a nuovo governatore, dodici anni dopo l’ultima volta. Il repubblicano Glenn Youngkin, 54 anni, master ad Harvard, il manager milionario politicamente scorretto, quello capace di infrangere ogni tabù democratico, ha vinto nella notte con circa tre punti di vantaggio sul democratico Terry McAuliffe e con il 95 per cento dei voti scrutinati. Youngkin ha condotto fin dal primo spoglio dei voti, quando è andato subito avanti. Molti analisti si erano affrettati a ricordare che in Virginia le cose erano andate così anche un anno fa: Trump era partito forte, per poi cedere nella notte a Biden. E quindi in tanti erano convinti che McAuliffe avrebbe recuperato, soprattutto confidando nel voto della contea di Fairfax, una delle più grandi, di anima democratica, l’ultima a essere conteggiata. Ma non è andata così. Gli elettori conservatori sono stati più motivati, sono andati in massa a votare. C’è stata un’affluenza straordinaria, che ha superato i tre milioni di votanti, più di mezzo milione rispetto al 2017. Se Biden aveva pensato di spaventare l’elettorato, avvertendo che “ogni voto a Youngkin” sarebbe stato “uno dato a Trump”, ha sortito l’effetto opposto: il referendum tra lui e Trump è stato vinto dall’ex presidente. Anche i conservatori più tiepidi si sono vestiti e sono andati ai seggi a votare. Anche McAuliffe aveva martellato sull’equazione Youngkin uguale Trump. Altra benzina sul fuoco della rabbia dei trumpiani, che non aspettavano altro per prendersi una rivincita.
Non solo un voto di rivalsa
Ma pensare solo a un voto di rivalsa sarebbe un errore. Dagli exit poll era uscito un dato che aveva spaventato i democratici: a votare per il repubblicano sono stati molti indipendenti, né di destra né di sinistra. Non solo nelle zone rurali della Virginia ma in quelle ad alta densità scolastica. Youngkin, che ha liquidato le questioni transgender e promesso di mettere da parte i programmi didattici di critica alla teoria delle razze, ha intercettato la rabbia dei genitori degli studenti, perplessi sull’obbligo vaccinale. Il candidato repubblicano si è schierato a favore del vaccino, ma contro l’obbligo per i dipendenti pubblici. Ha utilizzato un linguaggio meno violento rispetto a quello trumpiano, ma non ha mai preso le distanze dall’ex presidente.
Di fatto, Youngkin ha indicato ai conservatori una terza via: trumpiano ma non troppo. Arrabbiato, ma non con le vene gonfie al collo. Il resto lo hanno fatto i democratici, apparsi poco eccitanti da motivare gli elettori a riversarsi ai seggi come un anno fa per le presidenziali. Alle dieci e mezzo di sera McAuliffe due ore prima della sconfitta, era uscito per ringraziare gli elettori e la famiglia, regalando battute e sorrisi, e un accenno di danza festosa, in un contesto surreale, visto che i dati nei sottopancia televisivi mostravano il vantaggio di Youngkin di oltre quattro punti, e 130mila voti, con l’87 per cento dello spoglio delle schede. Uscire con il sorriso, ma convinti che il presidente Biden non sarà molto contento.
La parola Virginia non evoca belle sensazioni alla Casa Bianca: se dalla West Virginia arriva il senatore centrista Joe Manchin, che ha messo a rischio l’agenda Biden su Welfare e clima, dalla Virginia è arrivato il segnale negativo che tutti temevano. E che darà spinta a Trump verso il suo grande obiettivo: ricandidarsi per le presidenziali 2024, consapevole di non aver perso il contatto con la sua base».
La Stampa: «Usa, dalla Virginia uno schiaffo a Biden: il nuovo governatore è il trumpiano Youngkin. Battuto il democratico Terry McAuliffe, grande favorito della vigilia – Joe Biden e i democratici tremano: i repubblicani trionfano in Virginia dove un anno dopo le presidenziali l’effetto è già evaporato. Dopo aver conquistato lo Stato con dieci punti di vantaggio su Donald Trump, i democratici hanno perso la corsa a nuovo governatore, dodici anni dopo l’ultima volta. Il repubblicano Glenn Youngkin, 54 anni, master ad Harvard, manager milionario politicamente scorretto, è stato capace di infrangere ogni tabù democratico superando di circa tre punti il Dem Terry McAuliffe. Superati i tre milioni di votanti: più di mezzo milione rispetto al 2017. E se Biden aveva pensato di spaventare l’elettorato, avvertendo che «ogni voto a Youngkin» sarebbe stato «uno dato a Trump», ha sortito l’effetto opposto: il referendum è stato vinto dall’ex presidente. Youngkin, che ha liquidato le questioni transgender e promesso di mettere da parte i programmi didattici di critica alla teoria delle razze, ha intercettato la rabbia dei genitori degli studenti, perplessi sull’obbligo vaccinale. Il repubblicano si è schierato a favore del vaccino, ma contro l’obbligo per i dipendenti pubblici: ha utilizzato un linguaggio meno violento rispetto a quello trumpiano, ma non ha mai preso le distanze dall’ex presidente. Di fatto, ha indicato ai conservatori una terza via: trumpiano ma non troppo. Arrabbiato, ma non con le vene gonfie al collo. Il resto lo hanno fatto i democratici, apparsi poco eccitanti da motivare gli elettori a riversarsi ai seggi come un anno fa per le presidenziali. D’altra parte, la parola Virginia non evoca belle sensazioni alla Casa Bianca: se dalla West Virginia arriva il senatore centrista Joe Manchin, che ha messo a rischio l’agenda Biden su Welfare e clima, dalla Virginia è arrivato il segnale negativo che tutti temevano. E che potrebbe dare la spinta a Trump verso il suo grande obiettivo: ricandidarsi per le presidenziali 2024, consapevole di non aver perso il contatto con la sua base».
The Huffington Post: «Usa, la Virginia gela Biden: vince il repubblicano Youngkin – Segnale chiaro dal voto considerato un referendum sul primo anno di presidenza – Joe Biden e i democratici tremano. Le indicazioni che arrivano dalla tornata elettorale in Virginia, con la vittoria del repubblicano Glenn Youngkin a governatore, gelano la Casa Bianca e i liberal costringendoli a un esame di coscienza».