Numeri ufficiali Covid-19 del 2 novembre 2021. Moda introdotta a Trieste per reprimere il dissenso: «Compressione». La cosa che vieta le manifestazioni: «Dittatura»

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La narrazione ufficiale:«Nel frattempo, si fa sempre più largo l’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza, che permette al Governo di intervenire con misure eccezionali all’interno di una situazione giudicata straordinaria». Tradotto: fine pena mai. Da Stato di emergenza straordinario a Stato di emergenza perenne=Stato di eccezione=Fine della democrazia.

“Mi chiedo a quale boccone la gente capirà che quello che le stanno dando da mangiare ogni giorno è il cadavere della democrazia” (Andrea Zhok @AndreaZhok – Twitter, 2 novembre 2021).

«Quindi fatemi capire: il Prefetto di Trieste ha inventato una nuova fattispecie di atto amministrativo con dispositivo sperimentale. Apprendiamo altresì che il virus è in grado di discriminare manifestazione filo governative da quelle dei no Green Pass» (Nadia @nadiafrancy – Twitter, 2 novembre 2021).

«Hanno distrutto non solo la vita a noi, ma soprattutto ai nostri ragazzi, togliendo loro perfino la speranza. Non riesco ancora a capire come tante, troppe famiglie non se ne rendano conto e possano sostenere tutto questo» (Francesca Donato @ladyonorato – Twitter, 2 ottobre 2021).

«Prima presero i NoPass, e fui felice, erano un pericolo. Poi presero i complottari e tacqui, perché erano cretini. Poi presero i sovranisti, ma me ne fregai, mica ero sovranista. Poi vennero a prender me, perché non volli farmi la nona dose. Ma non c’era più nessuno a protestare» (Mario Gallo @Mario_Gallo1 – Twitter, 2 novembre 2021).

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi martedì 2 novembre 2021

Ricoverati con sintomi: 2.992 (+129) [Occupazione al 5%]
In terapia intensiva: 385 (+21) [con 34 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 4%]
Deceduti: 132.161 (+41)
Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose): 44.832.222 (83,01% degli over 12) [Aggiornato al 2 novembre 2021 ore 18:06] [**]

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] La vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 213 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Le persone vaccinate diffondono il virus tanto quanto le persone non vaccinate. Se non di più, perché se sentono protetti/immuni e al sicuro tra i vaccinati con il Green Pass. E lo trasmettono anche ai non vaccinati, a loro insaputa.

Studio preliminare di Yale University: chi ha preso il siero contagia, Eccome
di Marco Tosatti
Stilum Curiae, 2 novembre 2021


Mentre il Regime dibatte se prorogare o meno – fine pena mai – l’infame regola del Green Pass per obbligare tutti, cani gatti e piccioni compresi a farsi inoculare il siero genico sperimentale (ma senza doversene assumere responsabilità: Draghi, Fedriga e compagna cantante tutti incollati col braccio degli altri) uno studio preliminare dell’università di Yale dimostrerebbe due cose: che i “vaccinati” contagiano e si contagiano, e che quindi disposizioni, appunto, come il Green Pass sono totalmente inutili se non per vessare i cittadini. E che il linciaggio operato da politici e informazione di regime verso chi preferisce non farsi inoculare il siero genico sperimentale non ha fondamento, se non nella volontà di compiacere i produttori del siero stesso. Ne abbiamo tradotto un paio di brani che ci sono sembrati significativi, e vi rimandiamo, se vi interessa all’originale [Evidence of transmission from fully vaccinated individuals in a large outbreak of the SARS-CoV-2 Delta variant in Provincetown, Massachusetts].

– Diversi eventi estivi, tra cui grandi raduni al chiuso, a Provincetown, Massachusetts (MA), nel luglio 2021 hanno contribuito a un focolaio di oltre mille casi di COVID-19 tra residenti e visitatori. La maggior parte dei casi erano completamente vaccinati, molti dei quali erano anche sintomatici, sollecitando una risposta di salute pubblica completa, motivando le modifiche alle raccomandazioni nazionali di mascheramento e sollevando domande sull’infezione e la trasmissione tra gli individui vaccinati. Per caratterizzare l’epidemia e la popolazione virale sottostante, abbiamo combinato i dati genomici ed epidemiologici di 467 individui, compreso il 40% dei casi noti associati all’epidemia. La variante Delta ha rappresentato il 99% dei casi sequenziati associati all’epidemia. L’analisi filogenetica suggerisce oltre 40 fonti di Delta nel set di dati, con un responsabile di un singolo cluster contenente l’83% dei genomi associati ai focolai. Questo cluster non era probabilmente il risultato di un’ampia diffusione in un singolo sito, ma piuttosto della trasmissione da una fonte comune attraverso più impostazioni in un breve periodo di tempo. I dati genomici ed epidemiologici combinati forniscono un forte supporto per 25 eventi di trasmissione, inclusi molti tra, individui completamente vaccinati; i dati genomici da soli forniscono prove per altri 64. Insieme, l’epidemiologia genomica fornisce un quadro ad alta risoluzione dell’epidemia di Provincetown, rivelando molteplici casi di trasmissione del Delta da individui completamente vaccinati.

– A causa del piccolo numero di casi non vaccinati nel nostro set di dati, non siamo stati in grado di confrontare significativamente i tassi di trasmissione secondaria per stato di vaccinazione (Figura S10). Abbiamo notato che tra gli individui vaccinati non sono stati identificati casi indice asintomatici, suggerendo un rischio inferiore di trasmissione da tali individui, ma la grande incertezza sul rischio relativo (95% CI: 0-99% di rischio di trasmissione da individui vaccinati asintomatici vs. sintomatici vaccinati) e possibili distorsioni in questo dataset osservazionale rendono difficile trarre conclusioni. Tuttavia, nonostante la complessità dell’epidemiologia, la ricerca di contatti e la bassa diversità genetica virale in questo focolaio, i dati genomici ed epidemiologici combinati forniscono un forte supporto per 21 trasmissioni da individui vaccinati e prove suggestive di altri 9, mentre i dati genomici da soli forniscono prove suggestive per altri 64. Questi dati suggeriscono che, nonostante le alte risposte anticorpali osservate per gli individui vaccinati da questo focolaio12, la trasmissione da infezioni di rottura del vaccino, sia a individui vaccinati che non vaccinati, era comune.

Sileri choc: “90% di vaccinati? Non basta. Green pass fino a marzo”
Il Sottosegretario a Quarta Repubblica avvisa: stato di emergenza da prolungare
di Max Del Papa
Nicolaporro.it, 2 novembre 2021


Per citare il Pasolini del “Diario di un cittadino scandalizzato”, confesso che il discorso del sottosegretario Pierpaolo Sileri a Quarta Repubblica mi ha più che scandalizzato: mi ha quasi spaventato: suonava come una affermazione di ostinazione e di prepotenza ammantata in ragioni di apparente buon senso espresse con tono soffuso, da affabulatore. Cosa diceva, in sintesi, Sileri? Diceva che il Green Pass è necessario non solo per controllare ma soprattutto per anticipare; alla funzione di argine dei potenziali infettivi si unisce quella di screening per capire tempestivamente quanti si trovino in condizioni di positività. Dunque il Green Pass è inevitabile e andrà mantenuto fino a che un solo contagiato esisterà, posto che, sono parole sue, “il 90% di copertura non basta, poi bisogna mantenerla”. Cioè bisogna rendere immuni perennemente 60 milioni di individui, per tacere degli spostamenti da e per il resto del mondo, posto che il virus muta perennemente. Ne deriva una profilassi eterna fondata su un sacrificio senza limiti delle libertà fondamentali.

Sileri evoca il Green Pass (quasi) eterno

Può andare così? Secondo Sileri sì, può andare benissimo. Non una parola sul fatto che una simile situazione, così drastica, risulti sconosciuta nel resto del pianeta; perché è vero che gli stati di emergenza sono stati adottati ovunque: però in modo assai più contenuto e circoscritto nel tempo e nelle circostanze. Come è vero che vengono via via abbandonati raggiungendo livelli di copertura minori a quelli ottenuti in Italia. Come è vero che quasi ovunque il lasciapassare non è passato e, se è passato, è accaduto in via eccezionale e transitoria.

Bisogna dedurne che il laboratorio Italia è l’unico sensato? Evidentemente no, dato che i contagi risultano in crescita a dispetto del Green Pass e della massiccia copertura; anzi, proprio questa forma di monitoraggio punitivo ha determinato, stando ai riscontri ufficiali, maggiore confusione, basata su un assunto illusorio già adottato da Draghi: “Il Green Pass serve a proteggere chi è immune”. Che si potrebbe anche dire: il Green Pass logora chi non ce l’ha. È andata alla rovescia, il Green Pass ha protetto, spesso, chi era positivo e poteva andarsene in giro libero di contagiare a sua insaputa, magari gente che il Green Pass non ce l’aveva ma era sana come un pesce. Però sul discutibile esito della combinazione Vax + Green Pass, Sileri ha preferito glissare.

A cosa serve (davvero) il lasciapassare

Così come ha preferito sorvolare sull’impatto psicologico. Trattasi di misura, oltre che inutile, ingannevole e autoritaria, vieppiù devastante per le sue implicazioni mentali. Serve ad abituarci a non percepirci più liberi, come già le mascherine. Serve a tenerci in una condizione di fragilità e di assuefazione dallo Stato (o dal potere, che è lo stesso). Serve a piegare milioni di cittadini al ricatto di tamponi a caro prezzo, pregiudicando budget familiari in molti casi già al limite. Serve, in buona sostanza, a piegare le coscienze, come scrive Ermanno Bencivenga sulla Verità. Fino a quando? Questo non lo precisa nessuno perché non lo sa nessuno. Il Green Pass non serve tanto a monitorare lo stato dell’epidemia, come sostiene Sileri, ma a procrastinare sine die lo Stato autoritario, di cui si annuncia il prosieguo oltre i 2 anni consentiti dalla legge: unico caso al mondo. Va anche precisato che, durando il Green Pass “almeno” fino al 31 marzo 2022, restano ancora 5 mesi – non 3 – di compressione, parola improvvisamente diventata di moda.

Bye bye Pannella, i radicali vogliono il green pass
Erano libertari. Con la pandemia, a quanto pare, i radicali si sono “normalizzati”
di Claudio Romiti
Nicolaporre,it, 2 novembre 2021


Da quando il coronavirus ha fatto irruzione nel Paese, tira veramente una brutta aria nella politica italiana. Un’aria particolarmente fetida che sembra aver trasformato il dibattito pubblico in una lugubre ostentazione di rigore sanitario. Anche laddove le attuali norme non impongano di esibire il famigerato green pass, emerge una inquietante tendenza a pretenderlo in molti consessi privati.

È questo il caso dell’XI congresso degli iscritti del Partito Radicale, che si è svolto a Roma dal 29 al 31 ottobre, ai quali è stato imposto l’obbligo di produrre l’abominevole lasciapassare, unitamente ad un documento di riconoscimento. Mi ha segnalato il fatto l’amico Ernesto Caccavale, consigliere generale dello stesso PR, il quale non ha potuto partecipare all’evento, essendosi rifiutato di sottostare ad una prescrizione così dissonante rispetto ai principi di un partito laico per eccellenza.

Principi da cui, secondo un pensiero espresso più volte dal compianto Marco Pannella, che probabilmente si starà rivoltando nella tomba, sono sempre importanti, dal momento che da essi principiano, per l’appunto, cose e accadimenti che coinvolgono la società nel suo complesso.

Ebbene in questo caso, ahinoi, la metamorfosi degli epigoni di Pannella da espressione di un laicismo liberale e libertario a quella di un increscioso talebanismo sanitario rappresenta un segnale a mio avviso devastante. Un segnale che dimostra quanto sia stata profonda la regressione sociale e psicologica provocata non certamente dal Covid-19, bensì da un clima di perenne allarme prodotto da un crescente coacervo di interessi politici e professionali che con la tutela della salute pubblica non hanno mai avuto molto a che spartire.

Spiace rilevare che anche il glorioso Partito Radicale abbia deciso di portare all’ammasso del dogma sanitario la sua lunga tradizione di libertà. Questi sono i tempi e questi sono evidentemente gli uomini.

Già non partecipo ad eventi dal 10 marzo 2020 e certamente non se è richiesto di presentare il Green Pass (e per scansare equivoci, di Green Pass ne ho due, uno vaticano e l’altro italiano, per l’unica vaccinazione di due dose Pfizer che ho fatto in marzo/aprile 2021 e sto aspettando la chiamata per la terza dose, che farò dopo il consulto con i mio medico curante). Poi, non rilancio le notizie su eventi per la partecipazione ai quali è richiesto il Green Pass.

“Effetti collaterali”: i numeri dei morti post vaccino
Il report delle vittime post siero in Europa, Stati Uniti e Gran Bretagna
di Paolo Becchi e Nicola Trevisan
Nicolaporro.it, 1° novembre 2021


Nella ricorrenza di tutti i defunti, momento particolare per la nostra tradizione cattolica, vogliamo esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari di tutti i deceduti in seguito ad una folle campagna ideologica che ha presentato il vaccino anti Covid-19 come unica via per la salvezza.

Negli Stati Uniti il sistema VAERS [*], al 22 ottobre scorso, riporta segnalazioni di decesso pari a 18853, oltre ai seguenti eventi avversi gravi post vaccinazione:

In Europa il portale adrreports.eu, al 30 ottobre scorso, riporta segnalazioni di decesso pari a 16612, oltre ai seguenti eventi avversi gravi post vaccinazione:

In Italia Aifa, nel suo ultimo report #9 del 26 settembre scorso, riporta segnalazioni di decesso pari a 608:

[*] Abbiamo parlato di VAERS nel nostro articolo del 25 ottobre 2021, quando al 15 ottobre i morti erano 17.128: «Tutti i morti segnalati al VAERS dal 1990 al 15 ottobre 2021. Rapporti sugli eventi avversi del vaccino Covid-19 dal Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS) [Sistema di Segnalazione degli Eventi Avversi del Vaccino] [QUI]».

«Le rivelazioni di Report sono sconvolgenti. Il governo sa che i vaccini causano ai giovani infiammazioni al cuore, ma li costringe a vaccinarsi con la violenza del Green Pass e paga i media che mentono. Se i giudici non intervengono, vuol dire che se ne esce solo con una guerra» (Il Sofista @intuslegens -Twitter, 2 novembre 2021).

«Il Pd, con Forza Italia, attacca la trasmissione Report chiedendo un richiamo a Sigfrido Ranucci, che vive sotto scorta, e a Raitre. Questa idiosincrasia della sinistra per la libertà di stampa, d’opinione e d’espressione è il più chiaro sintomo della sua involuzione autoritaria» (Mario Adinolfi @marioadinolfi -Twitter, 2 novembre 2021).

Il Disinformatico – Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
2021/11/02

Ministero della Salute italiano violato? Primo punto della situazione
Oggi Andrea Draghetti di D3Lab ha segnalato un annuncio, pubblicato ieri su un noto forum di hacking, secondo il quale il sito del Ministero della Salute italiano sarebbe stato violato.
Leggi la storia QUI.

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