Numeri ufficiali Covid-19 del 23 ottobre 2021. Convegno Internazionale «Salute dei malati e salvezza delle anime»: vaccini, aborto e bene comune. Piano choc in Austria

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  • «È il popolo a decidere, e se il popolo si sentirà in una dittatura, dovremo fare in modo che questa diventi di nuovo la nostra democrazia e il rispetto della Costituzione, per la quale persone hanno sacrificato la loro vita» (Stefano Puzzer).
  • «Se per strada, nei negozi, al supermercato, sui bus si può stare ammassati senza esibire il pass vuol dire che la funzione del pass non è quella di certificare la non contagiosità (si può essere contagiosi pure con il vaccino) ma di provare la sottomissione del soggetto che lo mostra» (Azzurra Barbuto).
  • «I have come to realize that the media is simply not interested in covering the hundreds of thousands protesting in Europe every weekend [Mi sono reso conto, che i media semplicemente non sono interessati a coprire le centinaia di migliaia di persone che protestano in Europa ogni fine settimana]» (Peter Sweden).
  • «Il governo credeva che la gente si sarebbe arresa, le manifestazioni sarebbero scemate, le folle si sarebbero assottigliate, gli Italiani si sarebbero rassegnati al continuo vilipendio dei loro diritti di persone. Ma i cortei sono, di settimana in settimana, sempre più partecipati» (Azzurra Barbuto)… e sempre più cazzuto.
  • «Ennesima conferma ora a Presa Diretta: quando la sperimentazione scientifica avanza senza limiti etici, il bene comune viene sostituito da interessi economici e di potere» (Giacomo Bertoni).

Ci sono “buone ragioni” perché il Green Pass possa essere “abolito”. Lo sottolinea all’Adnkronos il teologo dogmatico Fra Serafino Maria Lanzetta, F.I., Direttore della rivista teologica Fides Catholica, intervenuto al Convegno Internazionale [foto di copertina) svoltasi oggi, sabato 23 ottobre 2021 all’Hotel Massimo d’Azeglio di Roma, promosso da Voice of the family, in collaborazione con l’Associazione Famiglia Domani a Roma, sul tema “Salute dei malati e salvezza delle anime. Chiesa e società in un periodo buio della nostra storia” (di cui riportiamo di seguito una sintesi e poi anche un ampio resoconto, con i link dei testi integrali).

“In coscienza – osserva Fra Lanzetta – secondo la posizione morale cattolica ognuno vede se è opportuno o meno farsi il vaccino. Personalmente, penso ci siano buone ragioni perché il Green Pass non sia imposto soprattutto a quei lavoratori che hanno bisogno di lavorare e quindi che la loro coscienza sia rispettata”.
Il Convegno è stato aperto con la prolusione del Cardinal Eijk e ha visto poi le relazioni di de Mattei, Fra Serafino Maria Lanzetta, F.I. e John Smeaton. Risposte interessanti anche alle domande del pubblico.

Contro il Covid-19 la vaccinazione è moralmente lecita. È non solo opportuna, ma doverosa come contributo al bene comune. I vaccini esistenti sono efficaci e proteggono la salute individuale e quindi collettiva. Non è però opportuno un obbligo vaccinale, considerato come debba essere garantita la libertà di scelta di ogni persona (possibile eccezione per il personale sanitario a contatto con chi denota fragilità nella salute). La Chiesa nel suo insieme e contrariamente alla sua tradizione ha dato risposte spiritualmente inadeguate alla pandemia. Infine: occorre che i pastori levino con forza e convintamente la loro voce contro la piaga dell’aborto e la rivoluzione antropologica, invece di perdere tempo discutendo di sinodalità.

Questo è in sintesi quanto di più rilevante emerso dal Convegno, che si è concluso con l’adorazione eucaristica nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, dove – ricordiamo a margine – domenica 31 ottobre 2021 verrà celebrata la Santa Messa di chiusura del X Pellegrinaggio Ad Petri Sedem del Populus Summorum Pontificum [QUI].

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi sabato 23 ottobre 2021

Ricoverati con sintomi: 2.455 (+12) [Occupazione al 4%]
In terapia intensiva: 338 (-5) [con 20 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 4%]
Deceduti:131.802 (+39)
Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose): 44.335.968 (82,09% degli over 12) [Aggiornato al 23 ottobre 2021 ore 21:13] [**]

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] La vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 216 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Brusaferro: “In Italia situazione di controllo della pandemia, ma serve prudenza”

“L’Italia è ancora in una situazione di controllo della pandemia e ha le incidenze più controllate rispetto all’Ue mentre in altri Paesi c’è una risalita della positività”. Lo ha riferito ieri il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della consueta conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale. “Cresce l’età media del ricovero a 67 anni e la mortalità mostra un lieve aumento anche se si parla di numeri limitati”, ha poi aggiunto, analizzando i dati che riguardano l’emergenza sanitaria in Italia. Ad oggi, ha ricordato poi Brusaferro, “siamo ancora in pandemia, anche se fortunatamente la circolazione del virus è più limitata che in altri Paesi e in Italia siamo in una fase molto positiva”, ha spiegato. “Ma questo è stato possibile perché abbiamo adottato comportamenti di prudenza. L’obiettivo è tornare alla piena socialità ma in questo momento la cosa migliore è sforzarsi di mantenere la curva più bassa possibile, aumentare le vaccinazioni e mantenere le attività aperte come la scuola”, ha sottolineato nel corso della conferenza.

In poche parole: l’uscita dal tunnel non è in vista… il 31 dicembre del “fine pena mai” si avvicina. E si è trovato la “terribile” variante delta plus, che prometto niente di positivo. E se poi non siamo “prudenti”…

Non ci si crede, ma sono pronti a tutto: dall’EMA via libera al vaccino per gli under 12. A dicembre saranno vaccinati i bambini da 5 a 11 anni.

Invece, “se la circolazione del virus restasse a questi livelli e non si riscontrassero problemi particolari nei bambini, la vaccinazione degli Under 12 potrebbe essere evitata”, ha detto in un’intervista alla Stampa Guido Rasi, Professore ordinario di Microbiologia a Roma Tor Vergata, ex Direttore dell’Ema e Consulente per la campagna vaccinale del generale Figliuolo, che ritiene “non scontata la copertura dei più piccoli, così come non lo è la terza dose a tutti”.

Focolaio in Rsa del Vercellese, 28 ospiti positivi

Si è esteso a quasi tutti gli ospiti il focolaio di Coronavirus cinese di Wuhan, sorto qualche giorno fa nella casa di riposo di Fontanetto Po (Vercelli). Sono risultati positivi al tampone molecolare 28 ospiti su 32 totali; anche alcuni dipendenti della residenza Palazzo Caligaris sono risultati positivi e sono stati messi in isolamento presso le loro abitazioni. “Tutti i positivi sono asintomatici e stanno bene – assicura il Sindaco Riccardo Vallino -; sia gli ospiti che gli addetti sono vaccinati con la seconda dose. Ho contatti giornalieri con la direzione della struttura, e le autorità sanitarie di competenza sono costantemente informate così come le forze dell’ordine. La situazione in casa di riposo è oggetto di mia massima attenzione ed è altamente professionale il modo con cui è affrontata da parte della direzione. Ho ricevuto anche una chiamata dai vertici della società per assicurarmi la massima vicinanza e disponibilità”. Inizialmente erano emersi 8 casi di positività tra gli ospiti, principalmente di 80-90 anni, a seguito di controlli periodici; la verifica era stata quindi estesa a tutte le persone assistite nella residenza.

Incontro con Ministro Patuanelli a Trieste

“Togliere il Green Pass e il vaccino obbligatorio, questo proporremo. Non sarà una trattativa tra il popolo e il governo”. Lo ha detto Stefano Puzzer, portavoce del Coordinamento 15 ottobre, il neonato movimento contro il Green Pass, prima dell’incontro con il Ministro delle Politiche agricole, il triestino Stefano Patuanelli. “Spero venga redatto un verbale che consegneremo in piazza Unità a tutti”, ha aggiunto Puzzer, presente con gli altri quattro rappresentanti del Coordinamento.

Puzzer: “Chiesto scuse a governo per disordini”

“Nel corso dell’incontro con il Ministro Patuanelli abbiamo chiesto che il Governo presenti delle scuse ufficiali per tutti i Triestini, le famiglie, i lavoratori e le persone di tutta Italia che erano presenti in porto lunedì”. Lo ha dichiarato Stefano Puzzer, oggi in Piazza Unità a Trieste. “Abbiamo richiesto – ha concluso – che in tutte le piazze italiane non avvenga mai più quanto è successo lunedì” all’entrata del varco portuale.

Patuanelli dopo incontro con “No pass”: “Riferirò in Cdm, no a violenze”

“Un incontro cordiale, in cui Puzzer, in qualità di portavoce del Coordinamento 15 ottobre, ha avanzato delle richieste specifiche. Come rappresentante del Governo ho preso l’impegno di riferire dell’incontro in Consiglio dei Ministri”. Così Patuanelli, raggiunto al telefono dall’Ansa dopo l’incontro con il Coordinamento. “Abbiamo tutti convenuto – conclude – sull’importanza di mantenere ogni tipo di manifestazione distante da ogni tipo di violenza”. Al Ministro sono state rivolte due proposte: ritiro del Green Pass sui posti di lavoro e dell’obbligo vaccinale per le categorie previste per legge.

Cgia: 1 milione di lavoratori non ha il Green Pass, pochi controlli

L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese: nel Mezzogiorno si sfiorano i 767mila occupati senza alcuna copertura (13,1% del totale). E avanza il dubbio su controlli poco stringenti: “La sensazione è che molti dipendenti senza Green Pass abbiano ‘aggirato’ le disposizioni previste dal decreto legge, recandosi comunque in fabbrica o in ufficio”.

In Austria vogliono rinchiudere i non vaccinati in lockdown, come i sorci di Burioni

La decisione choc dell’Austria: se peggiorano i dati, non vaccinati chiusi in casa
Nicolaporro.it, 23 ottobre 2021


Se pensavate che il green pass fosse già abbastanza discriminatorio, vi sbagliavate. Si può sempre fare di peggio. E l’idea diabolica l’ha avuta l’Austria, che sta pensando di instaurare un nuovo lockdown ma dedicato solo ai non vaccinati.

Il timore del neo cancelliere Alexander Schallenberg è che il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva possa aumentare. Se i dati dovessero peggiorare, allora Vienna potrebbe tornare in lockdown. Stavolta però non generalizzato, solo limitato a chi ha scelto – legittimamente – di non farsi inoculare il siero. “La pandemia non è ancora alle nostre spalle, e stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati – ha spiegato il cancelliere – La maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati contro il Covid-19: deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità. Abbiamo troppi procrastinatori ed esitanti, troppi che non sono riusciti a farsi vaccinare. Vaccinatevi”».

Ad oggi ci sono 220 persone in terapia intensiva in Austria, e il livello limite (600) si avvicina. In quel caso, scatterà il lockdown per le persone non vaccinate cui non sarà permesso di uscire di casa se non per motivi straordinari. Una misura drastica, che arriva dopo la decisione di introdurre dal 1° novembre una sorta di green pass: al lavoro si potrà accedere solo se si è vaccinati, guariti o se si ha fatto un tampone. Via via che i dati peggioreranno, se peggioreranno, il governo restringerà ancora il campo: prima eliminerà la validità dei test rapidi, poi permetterà l’accesso ai luoghi di lavoro e ricreativi solo a vaccinati e guariti. Infine, se si dovesse arrivare a quota 600 posti letto di terapia intensiva occupati, ecco scattare il lockdown per i non vaccinati. Rinchiusi in casa.

Convegno internazionale di Voice of the Family a Roma, 23 ottobre 2021
Salute dei malati e salvezza delle anime. Chiesa e società in un periodo buio della nostra storia
di Veronica Rasponi
Corrispondenza Romana, 23 ottobre 2021


Su iniziativa di Voice of the Family si è svolto questa mattina a Roma un convegno internazionale sul tema Salute dei malati e salvezza delle anime. Chiesa e società in un periodo buio della nostra storia con la partecipazione di S. Emin. il card. Willem Eijk, arcivescovo di Utrecht, che ha svolto la relazione principale sul tema Questioni etiche sui vaccini Covid-19, del prof. Roberto de Mattei che ha parlato su La Chiesa e le epidemie. Uno sguardo storico, di padre Serafino Lanzetta che è intervenuto su La vita spirituale durante una pandemia e di John Smeaton che ha dedicato il suo intervento a L’autorità dell’insegnamento di Cristo e la battaglia per la vita.

Tra i presenti numerosi sacerdoti e S. Emin. il card. Robert Sarah e il card. Francis Arinze, ambedue ex prefetti della Congregazione per il Culto Divino. Dagli interventi dei relatori è emerso un messaggio omogeneo e comune: la Chiesa cattolica oggi come sempre ha un primario scopo soprannaturale, il bene delle anime, ma non trascura la salute dei corpi, favorendo tutte i mezzi scientifici e sanitari che a questo fine possono contribuire.

Questioni etiche sui vaccini Covid-19
Sua Eminenza il Cardinale Willem Eijk

Sua Eminenza il Cardinale Willem Eijk, ha tenuto il discorso di apertura, approfondendo le questioni morali, sociali e scientifiche alla radice delle attuali controversie che circondano la pandemia. L’analisi di Sua Eminenza sulle questioni etiche relative ai vaccini contro il Covid-19 è stata di particolare importanza a causa della sua posizione di pastore, medico e bioeticista. Sua Eminenza ha spiegato che la controversia prevalente sulla liceità dei vaccini Covid-19 prodotti o testati con linee cellulari fetali risiede nella mancanza di una formazione morale coerente dei fedeli cattolici. “È vero – ha detto il card. Eijk – che i fedeli cattolici riconoscono l’insegnamento della Chiesa sulle norme assolute, in questo caso la norma relativa al divieto assoluto dell’aborto procurato, ma spesso non conoscono la casistica della teologia morale classica”.

Il Cardinale ha proseguito spiegando come dagli anni ‘50 e dai primi anni ‘60 la teologia morale classica è stata spesso sostituita da nuove teorie teologico-morali, le quali suggerivano che un atto morale concreto non può essere oggetto di peccato mortale o che non esiste alcun male intrinseco. Queste teorie, ha spiegato Sua Eminenza, servivano inizialmente a giustificare l’uso della contraccezione. Tuttavia, la diffusione e la promozione di queste idee hanno portato anche all’eclissi dei principi di casistica che la teologia morale classica usava per applicare gli assoluti morali nei casi difficili. Di conseguenza, questi principi, ampiamente sviluppati da sant’Alfonso Maria de’ Liguori nel XVIII secolo, sono sembrati superflui; spesso hanno cessato di essere insegnati e sono caduti nell’oblio. Pertanto, i cattolici di oggi, che accettano l’insegnamento della Chiesa sul male intrinseco, spesso non sono consapevoli dei principi e delle distinzioni che dovrebbero essere applicati per aiutarci ad orientarci nella situazione attuale. Nella sua presentazione, il cardinale Eijk ha dimostrato in dettaglio come dovrebbero essere applicati i principi della teologia morale classica per rispondere all’attuale pandemia e, in particolare, per valutare la liceità di ricevere i vaccini Covid-19 sviluppati o testati su linee cellulari fetali.

Sua Eminenza ha affermato che il ricorso alla vaccinazione Covid-19 disponibili è un mezzo proporzionato per proteggere la propria vita e salute personale “I vaccini anti-Covid disponibili nel mondo occidentale – ha affermato il cardinale Eijck a conclusione del suo intervento – sono efficaci nel controllare una pandemia, che mina la vita sociale del mondo intero, nel proteggere la propria vita e quella degli altri e hanno effetti collaterali proporzionati (comunque effetti collaterali gravi rari o rarissimi). Si può giustificare la vaccinazione contro il Covid-19, anche con vaccini che sono stati realizzati utilizzando linee cellulari derivate da un feto umano decenni fa, se non sono disponibili altri vaccini, giacché questo implica una cooperazione materiale, indiretta e remota all’aborto, soprattutto per il destinatario del vaccino. La cooperazione al male è talvolta inevitabile o addirittura obbligata, per quanto contraddittorio possa sembrare. Questa è la conseguenza del vivere in un mondo sfigurato dal peccato originale. Poiché le persone, vaccinandosi, proteggono anche i loro simili e quindi mostrano rispetto per il loro diritto alla vita, si potrebbe forse anche concludere che vaccinarsi è un atto richiesto dalla giustizia. Inoltre, è un mezzo proporzionato e quindi obbligatorio per proteggere la propria vita e salute personale. Da questo punto di vista si potrebbe anche sostenere che farsi vaccinare contro il Covid-19 sia un obbligo morale. Ciò, tuttavia, non significa che sia anche un obbligo giuridico. La somministrazione obbligatoria dei vaccini non è eticamente giustificata. La decisione di essere vaccinati deve essere presa volontariamente dal destinatario del vaccino”.

Testo integrale dell’intervento del Cardinale Willem Eijk: QUI.

La Chiesa e le epidemie. Uno sguardo storico
Prof. Roberto de Mattei

Nella sua relazione di carattere storico il prof. Roberto de Mattei ha spiegato che i mali fisici che affliggono il corpo umano possono essere individuali, ma anche collettivi, come le pandemie, piaga sociale che la Chiesa ha sempre considerato una conseguenza del peccato, allo stesso modo delle guerre, delle carestie e dei grandi disastri naturali. La reazione a questi mali, che accompagnano la storia dell’umanità, deve avvenire sul piano naturale, ma soprattutto sul piano soprannaturale, seguendo l’insegnamento della Chiesa e l’esempio dei santi. Nel suo intervento il prof. de Mattei ha proposto alcuni “flash” storici, riferendosi, non solo alle autorità ecclesiastiche ma a tutto il popolo cristiano che fa parte della Chiesa.

La Chiesa – ha ricordato il prof. de Mattei – ha sempre incoraggiato lo sforzo dell’uomo a dominare le forze della natura e a utilizzarle a proprio beneficio. Perciò Essa ha accolto tutti i progressi della scienza medica, a cominciare dalla vaccinazione. Nelle mani del medico, afferma Pio XII “le proprietà dei veleni più virulenti servono a preparare rimedi efficacie” e “vasti laboratori, dotati di attrezzature moderne, producono in abbondanza vaccini e sieri che forniscono all’organismo i mezzi per lottare efficacemente contro l’infezione”.

Il progresso scientifico però non è sufficiente, perché l’uomo è un composto di anima e di corpo e nel rapporto di mutua dipendenza che le unisce, il primato spetta all’anima spirituale, che determina e governa l’unità psicosomatica dell’essere umano. “Per secoli – ha osservato il prof. de Mattei – i cristiani hanno pregato il Signore per essere liberati dai mali del corpo. Il santuario di Lourdes, con i suoi miracoli, attesta quanto il Cielo gradisca queste preghiere. Ma chi ammette che Dio possa liberare l’umanità dai mali individuali e collettivi che la affliggono, come può negare che il Signore possa servirsi di questi stessi mali per colpire e purificare l’umanità impenitente? Per questo la Chiesa ha sempre considerato le epidemie come castighi divini, al pari delle guerre, delle carestie e di altre calamità”.
In questa luce, la risposta spirituale della Chiesa alla pandemia di Covid-19 appare inadeguata, per quella mancanza di spirito soprannaturale che aiuta il cristiano a vincere la paura. Questo spirito soprannaturale va cercato innanzitutto nell’esempio di tanti santi che durante le pandemie dimostrarono il loro profondo amore al prossimo e a Dio, offrendo la loro vita, da san Luigi Gonzaga a san Damiano de Veuster, l’apostolo dei lebbrosi nell’isola di Molokai.

Il prof. de Mattei ha voluto trarre l’ultimo flash della sua conversazione dal morbo della lebbra, ricordando lo spirito militante di Baldovino IV di Gerusalemme che malgrado fosse affetto da questa terribile malattia, non abbandonò il campo di battaglia. “Per combattere una guerra che non è in questo momento militare, ma culturale e morale, le nostre anime piagate hanno bisogno di un soccorso soprannaturale. Questo soccorso divino giungerà solo quando affronteremo i mali esterni e interni che ci affliggono con lo spirito militante che fu di Baldovino, il re Lebbroso. È anche con questo spirito che la Chiesa ha affrontato le epidemie nella sua storia”.

Testo integrale dell’intervento di Roberto de Mattei: QUI.

La vita spirituale durante una pandemia
Padre Serafino Maria Lanzetta, F.I.

Padre Serafino Lanzetta ha diviso il suo intervento in due momenti: una riflessione sull’importanza di nutrire la vita spirituale in una situazione di calamità e una lettura della presente situazione epidemico-pandemica causata dal Covid-19, evidenziando le cause di una sì carente risposta teologico-spirituale al fenomeno.

La vita spirituale del cristiano – ha spiegato padre Lanzetta – è la vita nello Spirito, che consiste nel far sì che per mezzo della grazia santificante, lo Spirito Santo ci radichi in Cristo e ci trasformi in Lui. Questa vita divina in noi è ancor più necessaria in un tempo di pandemia o in generale di calamità, quando le certezze tecnico-scientifiche si affievoliscono e l’unica vera luce risulta quella della fede che vede oltre. È necessario però nutrire questa vita nello Spirito con la fede, la speranza e la preghiera, così che tutte e tre queste virtù alimentino la carità. Tra le preghiere più preziose che alimentano le virtù teologali della fede e della speranza, in tempo di angustia e di dura prova come quella di una pestilenza o di una pandemia, va annoverata quella liturgica e in particolare la Messa votiva di liberazione dalla morta in tempo di pestilenza, presente nel Messale del 1962 ma scomparsa nel Nuovo Messale di Paolo VI. Questa Messa di liberazione è arricchita da una solida teologia del Dio Provvidente che castiga per salvare.

Purtroppo – ha affermato padre Lanzetta – allo smarrimento sociale e alle nuove paure insorte a causa del Coronavirus non è seguita una risposta davvero cristiana, né tantomeno i Pastori hanno saputo indirizzare i fedeli con sapienza soprannaturale. La speranza si è mondanizzata, o osannando il vaccino quale unico rimedio necessario o ritenendolo la più grande congiura per l’assopimento delle coscienze. “Tutto ciò produrrà da un lato posizioni anche complottiste che vedono nell’alleanza tra vaccino e pontificato di Francesco un modo per far scomparire il genere umano avendo già decretato in qualche modo la scomparsa della Chiesa; dall’altro un no secco a tutto quanto viene prodotto dal Vaticano sotto il pontificato di Francesco, perfino a quel poco in termini di principio morale reiterato, quale ad esempio la Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19. Il problema risulta solo di ordine sanitario: morale in quanto funzionale al sanitario e non viceversa (come dovrebbe essere), mentre Dio che guida la storia e gli eventi sembra assente, lasciandosi sfuggire un’occasione propizia per evangelizzare il mondo. “La regola cristiana della vera fede – secondo padre Lanzetta – potrebbe essere compendiata nel noto motto certosino: Stat Crux dum volvitur mundi: nelle convulsioni del mondo la Croce rimane. La Croce di Cristo è l’incrocio della Provvidenza di Dio, del suo Amore che mai finisce, con la sofferenza dell’uomo, le sue prove, la sua colpa. Nella Croce di Cristo c’è il perché, c’è la risposta ai problemi del nostro tempo”.

Testo integrale dell’intervento di Padre Serafino Maria Lanzetta, F.I.: QUI.

L’autorità dell’insegnamento di Cristo e la battaglia per la vita
John Smeaton

John Smeaton, uno dei principali attivisti britannici pro-life da 50 anni, co-fondatore di Voice of the Family, ha quindi parlato dell’autorità dell’insegnamento di Cristo e della lotta per la vita. Mentre la Chiesa a Roma è preoccupata per una consultazione di due anni sulla sinodalità e altre questioni, ha detto, abbiamo un ordine mondiale che è caratterizzato dall’omicidio sistematizzato di bambini e di altri esseri umani vulnerabili sostenuto e finanziato praticamente da ogni governo nazionale sulla terra. Il movimento pro-life, che ha svolto un ottimo lavoro e salvato molte vite, chiaramente non può vincere da solo la più grande guerra contro l’umanità della storia. La mancanza di formazione da parte della Chiesa ha portato alla confusione del popolo di Dio su concetti morali fondamentali come “male intrinseco” e Covid-19 e i programmi di vaccinazione del governo hanno approfondito questa confusione e creato divisione tra i fedeli laici che rischiano perdere il senso delle priorità. L’aborto e la corruzione dei bambini attraverso l’educazione sessuale a scuola sono i più grandi mali sociali e morali del giorno tranne nessuno che distrugge cinquanta milioni di vite all’anno e corrompe un’intera generazione di bambini. Il messaggio evangelico completo sulla verità e sul significato della sessualità umana e sulla santità della vita umana, insegnamento che fa parte anche della legge naturale scritta su tutti i cuori umani, non è espresso in modo più completo che nell’insegnamento della Chiesa. I pastori cattolici devono insegnare ai fedeli con il coraggio del cardinale von Galen, il grande vescovo tedesco che denunciò il disprezzo del regime nazista per la vita umana e i valori della famiglia, e devono essere preparati a essere insultati dal mondo per questo.

Testo integrale dell’intervento di John Smeaton: QUI.

Il convegno ha riscosso grande successo anche perché è stata una delle prime iniziative internazionali in presenza tenutasi a Roma per approfondire una tematica attuale e di impatto a livello mondiale.

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