La mattina del Papa, dall’ udienza a Barroso alla nomina del prelato dello IOR

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Mattinata all’insegna della politica internazionale per Papa Francesco che ha ricevuto nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Commissione Europea, Sua Eccellenza il Signor José Manuel Durão Barroso. “I cordiali colloqui-si legge nel comunicato- hanno permesso un utile scambio di opinioni sulla situazione internazionale con particolare attenzione al processo di integrazione europea, come pure alla perdurante crisi economica che ha conseguenze gravissime sull’occupazione, soprattutto giovanile, e riflessi negativi sulla vita delle famiglie. Nel prosieguo dei colloqui ci si è soffermati sul contributo positivo che la Chiesa cattolica può offrire nell’attuale congiuntura per il benessere materiale e spirituale dell’Europa. Infine, particolare attenzione è stata data alla promozione dei diritti umani, in special modo alla libertà religiosa, e alla tutela delle minoranze cristiane nel mondo.”

Il colloquio privato tra i due nella Sala della Biblioteca, avvenuto senza la presenza di interpreti, e’ durato circa 15 minuti. Il Pontefice e Barroso si sono incontrati direttamente nella Biblioteca, in un clima molto cordiale. All’inizio c’e’ stato anche uno scambio di battute di spirito. Alla domanda se parlare in spagnolo o in portoghese, Bergoglio ha risposto scherzando: ”Ma ci capiamo, da noi si dice che il portoghese e’ uno spagnolo parlato male!”. Al momento dello scambio dei regali, Barroso, che era accompagnato da una delegazione di cinque persone, ha fatto dono al Papa di un volume sulla storia della Commissione Ue e sui padri fondatori. Il Pontefice ha ricambiato con un oggetto ricordo, un tagliacarte, dei Musei Vaticani Alle 10.00 il Papa aveva ricevuto l’arcivescovo di Cracovia, cardinale Stanislaw Dziwisz, che proprio nei giorni scorsi, nel corso di una visita nel nostro Paese, ha auspicato che la canonizzazione del papa polacco possa avvenire ad ottobre.

A fine mattinata Francesco ha incontrato un gruppo di parlamentari francesi del Gruppo Amicizia Francia Santa Sede. “Il principio di laicità che governa le relazioni tra lo Stato francese e le diverse confessioni religiose non deve significare in sé un’ostilità alla realtà religiosa, o un’esclusione delle religioni dal campo sociale e dai dibattiti che lo animano”, ha detto il Papa.”Ci si può rallegrare del fatto – ha aggiunto – che la società francese riscopra proposte fatte dalla Chiesa, tra le altre, che offrono una certa visione della persona e della sua dignità in vista del bene comune. La Chiesa desidera così offrire il proprio contributo specifico su questioni profonde che impegnano una visione più completa della persona e del suo destino, della società e del suo destino”. Parlando ai politici francesi dell’apporto dato dalla Chiesa anche alla società francese PapaFrancesco ha osservato che “questo contributo non si situa solamente nell’ambito antropologico o sociale, ma anche negli ambiti politico, economico e culturale. Ma è anche necessario infondere in esse un supplemento, uno spirito, direi un’anima, che non rifletta solamente le modalità e le idee del momento, ma che conferisca ad esse l’indispensabile qualità che eleva e nobilita la persona umana”.

Diverse le nomine pubblicata questa mattina, ma quella che certamente farà più discutere è quella del nuovo prelato dello IOR. La commissione cardinalizia che segue l’Istituto ha scelto il “ padrone di casa” del Papa, il direttore della Modus Sanctae Martha dove vive e della Casa del Clero dove Bergoglio soggiornava di solito da cardinale: Giambattista Ricca, sacerdote lombardo, 57 anni Con la nomina di Ernst von Freyberg come presidente e di monsignor Ricca come Prelato, la Commissione cardinalizia ha occupato le due importanti posizioni previste dagli Statuti dello Ior, che erano rimaste vacanti per diverso tempo. La nomina di Mons. Ricca ha effetto immediato.

 

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