Papa Francesco ricorda il “Papa buono”: la pace che deriva dalla obbedienza a Cristo e alla Chiesa
Obbedienza e pace. Le parole del motto episcopale del Beato Papa Giovanni XXIII diventano la guida per la riflessione di Papa Francesco che oggi pomeriggio, proprio nell’ora in cui cinquant’anni fa Piazza San Pietro diventava un “santuario a cielo aperto” . La diocesi di Bergamo guidata dal vescovo Francesco Beschi ha celebrato una messa di ringraziamento e il Papa ha voluto essere con loro. “A cinquant’anni dalla sua morte- ha detto Bergoglio- la guida sapiente e paterna di Papa Giovanni, il suo amore per la tradizione della Chiesa e la consapevolezza del suo costante bisogno di aggiornamento, l’intuizione profetica della convocazione del Concilio Vaticano II e l’offerta della propria vita per la sua buona riuscita, restano come pietre miliari nella storia della Chiesa del XX secolo e come un faro luminoso per il cammino che ci attende.”
Si riparte da qual pomeriggio di giugno di 50 anni fa: “Piazza San Pietro era diventata un santuario a cielo aperto- ha detto il Papa- accogliendo giorno e notte fedeli di tutte le età e condizioni sociali, in trepidazione e preghiera per la salute del Papa. Il mondo intero aveva riconosciuto in Papa Giovanni un pastore e un padre.” Cosa ha colpito il cuore di tanti nella persona del futuro beato? In primo luogo la pace: “Angelo Roncalli era un uomo capace di trasmettere pace; una pace naturale, serena, cordiale.” Negli anni del suo servizio come nunzio “si dimostrò un efficace tessitore di relazioni ed un valido promotore di unità, dentro e fuori la comunità ecclesiale, aperto al dialogo con cristiani di altre Chiese, con esponenti del mondo ebraico e musulmano e con molti altri uomini di buona volontà.” Ma il suo non era solo un atteggiamento diplomatico “Papa Giovanni trasmetteva pace perché aveva un animo profondamente pacificato” Il frutto di un lungo lavoro le cui tracce si vedono nel Giornale dell’anima: “Lo vediamo, giorno per giorno, attento a riconoscere e mortificare i desideri che provengono dal proprio egoismo, a discernere le ispirazioni del Signore, lasciandosi guidare da saggi direttori spirituali e ispirare da maestri come san Francesco di Sales e san Carlo Borromeo.”
Roncali si lascia guidare dallo Spirito Santo ecco la sua “obbedienza”. “Se la pace- spiega il Papa- è stata la caratteristica esteriore, l’obbedienza ha costituito per Roncalli la disposizione interiore: l’obbedienza, in realtà, è stata lo strumento per raggiungere la pace.” Roncalli fa quello che la Chiesa gli chiede “senza cercare nulla per sé, senza sottrarsi a nulla di ciò che gli veniva richiesto” si affida alla Provvidenza e sa che attraverso che “attraverso quel percorso di vita apparentemente guidato da altri, non condotto dai propri gusti o sulla base di una propria sensibilità spirituale, Dio andava disegnando un suo progetto.” Papa Giovanni si è distaccato da se stesso per aderire a Cristo “lasciando così emergere quella santità che la Chiesa ha poi ufficialmente riconosciuto.” Un insegnamento per tutti noi “ma anche per la Chiesa del nostro tempo” conclude Papa Francesco: “se sapremo lasciarci condurre dallo Spirito Santo, se sapremo mortificare il nostro egoismo per fare spazio all’amore del Signore e alla sua volontà, allora troveremo la pace, allora sapremo essere costruttori di pace e diffonderemo pace attorno a noi.”
Il Papa buono è un esempi di fede per tutti e soprattutto per la gente della sua terra, conclude Francesco: “Custodite il suo spirito, approfondite lo studio della sua vita e dei suoi scritti, ma soprattutto, imitate la sua santità.”