Il Papa riceve le delegazioni di Bulgaria e Macedonia per la festa dei santi Cirillo e Metodio

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Udienza tradizionale questa mattina in Vaticano del Papa alle delgazione di Bulgaria e Macedonia in occasione della festa dei co-patroni d’Europa, i Santi Cirillo e Metodio, che secondo il calendario giuliano riccorre il 24 maggio. I due Santi, fratelli nel sangue e nella fede, monaco il primo e vescovo il secondo, originari della città greca di Tessalonica che nel IX secolo faceva parte dell’Impero bizantino, furono i primi evangelizzatori dell’Europa orientale, in particolare delle regioni di Pannonia e Moravia, abitate dai popoli slavi per i quali Cirillo inventò un alfabeto (il cirillico, appunto) in cui tradurre la Bibbia.

Nell’incontro del 2008 Benedetto XVI ricordò che “Il Vangelo non indebolisce quanto di autentico si trova nelle diverse tradizioni culturali, ma aiuta l’uomo di tutti i tempi a riconoscere e a realizzare il bene autentico, illuminato dallo splendore della verità. Compito pertanto dei cristiani è di mantenere e rinsaldare l’intrinseco legame esistente tra il Vangelo, la missione dei discepoli di Cristo e la loro rispettiva identità culturale. Riscoprire le radici cristiane è importante per contribuire a costruire una società in cui siano presenti i valori spirituali e culturali che scaturiscono dal Vangelo”. A guidare la delegazione bulgare il premier Marin Raykov che ha ricordato in una intervista alla Radio Vaticana: “La tradizionale udienza in Vaticano, in occasione di questa festa, ha una vasta eco nella società bulgara perché è segno di riconoscimento del ruolo dei Santi fratelli per lo sviluppo spirituale e culturale di tutto il continente europeo. E’ una buona occasione per esprimere il nostro sostegno alla missione spirituale della Santa Sede in favore dei valori cristiani.”

Il premier ha ricordato anche che “ il ruolo della Santa Sede e della Chiesa ortodossa è molto importante per la pacificazione della regione. Senza dubbio, i valori spirituali sono un ponte che avvicina, creando un clima di comprensione e tolleranza. Le relazioni tra la Santa Sede e la Bulgaria possono avere un ruolo chiave e generare segnali positivi sopratutto in una regione che ha sofferto molto nel passato. Credo che questo potrebbe essere uno dei campi dove possiamo dare non soltanto messaggi positivi, ma anche azioni concrete per dare un buon esempio e affermare la tolleranza, la democrazia e tutti quei valori che sono alla base delle nostre relazioni e anche nel nostro futuro come Paesi europei. Il nostro popolo ha una profonda stima della nobile missione della Santa Sede nel tutelare e affermare ideali e valori universali legati alla pace e la sicurezza. Su questa base, siamo pronti ad approfondire i nostri contatti per coordinare le nostri posizioni non solo a livello globale ma anche regionale. A tale scopo, il nostro governo è molto vicino ad una soluzione per avere un rappresentante diplomatico presso la Santa Sede.”

L’incontro del Papa con le due delegazioni si è svolto in due momenti separati e Francesco ha avuto colloqui privati con i due capi delegazione anche se non c’è stato un discorso ufficiale. Allo scambio dei doni dalla Bulgaria è arrivato un prezioso evangeliario copia di un oggetto del ‘600 e dalla Macedonia un’opera d’arte in legno. Il Papa ha donato dei taglia carte e delle medaglie. “Il mio regalo è più modesto- ha detto il Papa al capo delegazione macedone” che ha risposto: “ma per me è significativo” e il Papa ha concluso: “ è fatto con il cuore.”

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