Il papa: più importante essere che avere. E sui matrimoni: ogni crisi si può superare
Un invito specifico quello del papa ai vescovi dell’Uruguay che oggi hanno concluso la visita ad limina con una udienza a Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha chiesto di essere esempio visibile di fratellanza e concordia in una società dominata dall’individualismo e dalla rivalità esasperata. Ma non solo. Il pontefice chiede ai presuli di insegnare la fede cattolica “nella sua integrità, con il coraggio e la persuasione propria di chi vive in essa e per essa”.
Il tutto “senza rinunciare a proclamare esplicitamente i valori morali della dottrina cattolica, che a volte sono oggetto di discussione in ambito politico, culturale, sui mezzi di comunicazione sociale, come accade per i valori riferiti alla famiglia, la sessualità, la vita”. La Parola di Dio, ha sottolineato, è “tanto più necessaria in un tempo in cui tante altre voci cercano di far tacere Dio nella vita personale e sociale, conducendo gli uomini a minare l’autentica speranza e a disinteressarsi della ferrea verità nella quale il cuore dell’uomo può riposare”.
Nella mattinata il papa ha anche incontrato un gruppo di partecipanti al Meeting del Movimento Retrouvaille, fondato nel 1977 in Canada per sostenere le coppie in crisi. Chiaro il messaggio del pontefice: ogni matrimonio cristiano “anche il più misero e vacillante” può rigenerarsi ad “una nuova fase di vita”. “Certamente ai nostri giorni, un’emergenza molto sentita è quella delle separazioni e dei divorzi”. Ma come dimostra la stessa esperienza del movimento Retrouvaille, “la crisi coniugale” anche quelle più “serie e gravi”, sono “una realtà a due facce. Da una parte il dolore delle fallimento e dall’ altra, spiega il papa, ogni crisi, è passaggio ad una nuova fase di vita”.
Un servizio ‘contro corrente’ quello dei Retrouvaille, dice il papa. “Oggi, infatti, quando una coppia entra in crisi, trova tante persone pronte a consigliare la separazione. Pure ai coniugi sposati nel nome del Signore si propone con facilità il divorzio, dimenticando che l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito”. Ad oggi sono circa 100 mila le coppie e 350 i preti che hanno vissuto l’esperienza di Retrouvaille. Almeno il 70% delle coppie che hanno partecipato al programma ne ha tratto tangibili benefici rinunciando alla posizione di separazione in cui vivevano o si stavano accingendo a vivere.