Il Papa: l’etica e la solidarietà fanno paura, ma sono l’unico modo per combattere la crisi

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La precarietà dell’oggi dovuta all’idolo del consumismo e all’ abbandono dell’etica che fa paura e che invece dovrebbe guidare una riforma globale a favore del bene comune. Di questo ha parlato il Papa ai nuovi ambasciatori di Kyrgyzstan, Antigua e Barbuda, Lussemburgo e Botswana. Nonostante i progressi molta parte dell’ umanità vive ancora nella precarietà, dice il Papa “con conseguenze funeste”. Francesco, da buon parroco del mondo, le elenca. Dalle malattie alla disperazione dei cuori: “ l’indecenza e la violenza sono in aumento; la povertà diventa più evidente. Si deve lottare per vivere, e spesso per vivere in modo non dignitoso.” Una visione un po’ pessimista della situazione mondiale la cui causa per il Papa “sta nel rapporto che abbiamo con il denaro, nell’accettare il suo dominio su di noi e sulle nostre società.” Il Papa così riprende il tema della crisi antropologica, cavallo di battaglia del cardinale Ruini negli anni ’90. E aggiunge: “ L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano.” L’uomo visto come “bene di consumo”.

La ricetta che propone Francesco è “la solidarietà, che è il tesoro dei poveri” e che invece “è spesso considerata controproducente, contraria alla razionalità finanziaria ed economica.” Così aumentano gli squilibri sociali ed economici. “Questo squilibrio- dice il Papa agli ambasciatori- deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole. Inoltre, l’indebitamento e il credito allontanano i Paesi dalla loro economia reale ed i cittadini dal loro potere d’acquisto reale. A ciò si aggiungono, oltretutto, una corruzione tentacolare e un’evasione fiscale egoista che hanno assunto dimensioni mondiali. La volontà di potenza e di possesso è diventata senza limiti.” Il motivo di tutto questo è il rifiuto dell’ etica “Perché l’etica conduce a Dio, il quale si pone al di fuori delle categorie del mercato.”

Per questo il Papa chiede “una riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti.” E lo chiede ai politici che devono affrontare “questa sfida, con determinazione e lungimiranza, tenendo conto naturalmente della peculiarità dei loro contesti.” Non rinnega il denaro il Papa, ma lo riporta al suo giusto valore: “Il denaro deve servire e non governare! Il Papa ama tutti, ricchi e poveri; ma il Papa ha il dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo.

Il Papa esorta alla solidarietà disinteressata e a un ritorno dell’etica in favore dell’uomo nella realtà finanziaria ed economica.” Francesco ricorda che la Chiesa ha sempre lavorato per lo sviluppo integrale di ogni persona e che “esorta i dirigenti delle realtà finanziarie a prendere in considerazione l’etica e la solidarietà. E perché non potrebbero rivolgersi a Dio per ispirare i propri disegni? Si formerà allora una nuova mentalità politica ed economica che contribuirà a trasformare la dicotomia assoluta tra la sfera economica e quella sociale in una sana convivenza.” E il Papa conclude con un saluto ai Pastori e ai fedeli “delle comunità cattoliche presenti nei vostri Paesi. Li esorto a continuare la loro coraggiosa e gioiosa testimonianza della fede e dell’amore fraterno insegnati da Cristo. Non abbiano paura di offrire il loro contributo allo sviluppo dei loro Paesi, mediante iniziative e atteggiamenti ispirati alle Sacre Scritture!”

I nuovi ambasciatori sono: Bolot Iskovich OTUNBAEV Ambasciatore del Kyrgyzstan presso la Santa Sede, nato nel 1965. È sposato ed ha tre figli. Dal febbraio 2012 è Ambasciatore in Germania. Oltre il kyrgyzo, parla il russo, l’inglese ed il turco. David SHOUL Ambasciatore di Antigua e Barbuda presso la Santa Sede, nato a St. John’s (Antigua), il 17 gennaio 1951. È sposato e risiede ad Antigua. Jean-Paul SENNINGER Ambasciatore del Lussemburgo presso la Santa Sede È nato nella Capitale lussemburghese il 3 dicembre 1959. È sposato ed ha due figli. Dal 2012 è Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri nel Lussemburgo, ove risiede. Oltre la lingua madre, parla il tedesco, il francese, l’inglese, lo svedese e lo spagnolo.  Lameck NTHEKELA Ambasciatore di Botswana presso la Santa Sede, nato a Kalakamati il 2 novembre 1965. È sposato ed ha due figli. Attualmente è Ambasciatore a Stoccolma, ove risiede.

Al termine della messa della mattina il Papa aveva incontrato i rappresentanti di Caritas internationalis guidati dal Cardinale Maradiaga. In un saluto a braccio Francesco aveva già spiegato che oggi è in pericolo la dignità della persona, l’uomo, e la Chiesa deve dimostrare non solo carità ma anche tenerezza.

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