Papa Francesco dice Messa nel giorno del suo onomastico. “Così nacque la Dottrina della Fede”

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“La Chiesa diventa sempre più madre, che ci dà la fede e l’identità. Tale identità però non è un documento. Tale identità è un’appartenenza. Trovare Gesù fuori dalla Chiesa non è possibile”. Papa Francesco celebra la messa nel giorno di San Giorgio, il suo onomastico. Attorno a lui, numerosi cardinali residenti e presenti a Roma, riuniti nella Cappella Paolina per festeggiarlo. E nell’omelia scherza anche sulla “visita apostolica” di Barnaba a Cipro, che rappresenta “l’inizio della Congregazione della Dottrina della Fede”.

 

La riflessione di Papa Francesco riprende i temi della Dominus Jesus, la lettera apostolica della Congregazione per la Dottrina della Fede che si attirò le critiche di molti, specialmente in America Latina. Non la criticò Papa Francesco, che l’ha ripresa almeno quattro volte nelle ultime omelie, quasi a voler sottolineare che il suo non sarà un pontificato di “rottura” nel senso dottrinale del termine. E, in fondo, si era già vista una certa continuità con le azioni del predecessore, appoggiando le iniziative della Congregazione della Dottrina della Fede riguardo alcuni istituti di vita consacrata delle suore americane.

E’ ovviamente presente alla Messa Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio, il quale rivolge un indirizzo di saluto. “Con lei, Santo Padre – dice Sodano – imploreremo questo dono della fortezza cristiana per coloro che soffrono per la fede, dal momento, come lei ci ha ricordato, che on è finito il tempo dei martiri”. E poi, Sodano invoca San Giorgio: “O Signore, per intercessione di San Giorgio sostieni la nostra debolezza”.

Papa Francesco abbraccia Sodano, ringrazia per il saluto, dice ai cardinali di “sentirsi bene “ con loro. E poi inizia la breve omelia, nel suo consueto stile. “Le lettura di oggi – dice – mi fa pensare al fatto che proprio nel momento in cui scoppia la persecuzione contro i primi cristiani, scoppia anche la missionarietà della Chiesa. E così comincia la diffusione della fede”.

Ed ecco che lo Spirito Santo fa scaturire negli apostoli l’iniziativa di parlare a tutti e non solo ai Giudei. E questo rende la Chiesa sempre più “madre, che ci dà la fede l’identità”. Una identità che è un’appartenenza, perché trovare Gesù fuori dalla Chiesa “non è possibile”.

Francesco cita Paolo VI, sottolinea che “sarebbe una dicotomia assurda voler vivere con Gesù senza la Chiesa, seguire Gesù fuori della Chiesa, amare Gesù senza la Chiesa”.

Ma come evangelizzare? Papa Francesco pensa “alla gioia di Barnaba”, che è “la dolce e consolante gioia dell’evangelizzare, come diceva papa Paolo VI”.

Scherza Papa Francesco: “Quando i cristiani giunti a Cipro iniziarono a predicare il Vangelo anche ai Greci, a Gerusalemme si preoccuparono un po’ e mandarono Barnaba a vedere, in ‘visita apostolica’, potremmo dire”. Ed è questo – spiega il Papa – è l’inizio apostolico della Congregazione della Dottrina della Fede”.

“La Chiesa – sottolinea Francesco – cammina sempre fra Croce e Resurrezione e così cresce ovunque chiamando a sé sempre più figli: le pecore di Gesù, le pecore del Signore nella Chiesa, ‘gerarchica e cattolica’, come diceva sant’Ignazio”.

Al termine della celebrazione, in piedi con gli altri cardinali, Papa Francesco si è fermato a venerare una icona di Maria Madre di Dio.

Poi, sosta nel cortile San Damaso, dove la banda degli svizzeri ha eseguito per lui alcuni brani, e poi gli ha offerto una torta cucinata da una delle guardie del Papa.


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