Giovani corresponsabili

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Oggi i giovani sono diventati un problema: hanno perso i valori,l’entusiasmo e la tenacia. Si sente dire: “Ma come mai sono così pigri i giovani d’oggi? Dov’è la gioventù di una volta?” Nella nostra società tecnologica ed efficientista, aumentano i giovani disoccupati e diminuisce la speranza nel futuro. Giovani pigri, depressi o senza creatività e nuove idee. In realtà il disagio è più profondo. La formazione della gioventù ha saltato un passaggio importante: la libera creatività della persona. Il mondo degli adulti ci propina solo ciò che vuole, ciò che crede essere giusto. Il Card. Martini prima di morire disse che ogni buon vescovo dovrebbe circondarsi e consigliarsi con una equipe giovanile.

Gli adulti hanno presentato sempre proposte preconfezionate, ideali ben collaudati, idee già sperimentate. Non hanno formato giovani persone libere, ma uomini e donne secondo i loro progetti. L’educatore tiene presente che il giovane è un altro da se, deve rispettare la sua alterità, senza creare un alter ego. Una formazione che non tiene conto delle aspettative e dei sogni del giovane è distruttiva. Formerà anche brave persone ma non uomini felici, non uomini liberi. Lo spessore di un uomo matura nella misura in cui è corresponsabile della vita della società e della Chiesa. Ai giovani di Taizè, a dicembre, papa Benedetto ha detto: “Vi invito a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa, in tutta la varietà delle vocazioni”. Non spettatori ma corresponsabili! È normale allora che oggi abbiamo giovani insicuri, poco creativi e senza il coraggio di osare. Al Regina coeli di domenica 21 aprile, papa Francesco ha detto: “ La giovinezza bisogna metterla in gioco per i grandi ideali.”

La giovinezza è una grazia da far fruttare, da valorizzare, un dono su cui investire. La giovinezza è il tempo per iniziare a credere che siamo fatti per le cose grandi, non per accontentarci di quello che ci propongono gli altri. I desideri e le inquietudini dei giovani sono i canali attraverso i quali Cristo vuole entrare nella storia quotidiana del mondo. Vediamo Davide, Samuele, Geremia, Maria! Dio entra nel mondo attraverso i giovani! Continuava così papa Francesco: “Qualche volta avete sentito la voce del Signore che attraverso un desiderio o un’inquietudine vi invitava a seguirlo da più vicino?”. Tanti giovani non trovano la loro vocazione perché nessuno sa leggere nei lori cuori. Quante volte i giovani sentono dirsi: “Lascia perdere”. Vi prego, cari adulti, non soffocate ancora i sogni dei giovani!

 

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