Il Sessantotto, prima e dopo, rivissuto attraverso l’«amarcord» di un docente ex-contestatore

Presentiamo la ristampa di un testo molto interessante dello scrittore Rino Cammilleri [*]. Un testo che parla di scuole e di tutte le influenze ideologiche che aleggiano sugli studenti, che ne siano consapevoli o no. Il Maestro Aurelio Porfiri ha voluto ristampare il volume, perché, quando l’ha letto anni fa gli divertì molto ed essendo ora fuori catalogo ritiene che valga la pena di essere riproposto.
Questa è la riedizione di L’ombra sinistra della scuola: Memorie frustrate di un insegnante secondario, dal ’68 ai primi ’90 (Chorabooks 2021) [QUI] un testo di Rino Cammilleri uscito decenni fa e poi non più ristampato. Un testo che usa anche l’ironia per dire cose importanti su un periodo della nostra storia di cui ancora paghiamo le conseguenze.
Condito di considerazioni argute e siparietti umoristici, queste memorie frustrate di un insegnante di scuola secondaria a cavallo del Sessantotto oscillano fra la tormentata nostalgia dei bei tempi andati (si fa per dire) in cui il protagonista sedeva non dietro alla cattedra ma davanti e il disincanto di fronte a una scuola che aspira al cambiamento rimanendo sempre la stessa. Prima del Sessantotto era stato un liceale nel Sud, dopo un insegnante. Tutto è cambiato. Un capitolo sì e uno no, l’«armarcord», il «come eravamo»: felici e spensierati quando tutto era vietato. Poi, la scuola vista dall’altra parte della cattedra: un circo equestre senza gabbia. Interrogazioni, lezioni, compiti in classe, esami, promozioni e bocciature… sono i contorni sfocati di un mondo la cui “ombra sinistra” tutto copre e tutto uniforma.
Tutto è raccontato, anno per anno, da un “disgraziato” che voleva solo insegnare. Ma che è stato costretto a scappare per salvarsi le coronarie e dall’esaurimento. Un libro che è diventato un cult per l’associazione psichiatrica milanese che si occupa di burnout, cioè di insegnanti scoppiati. Le tragicomiche (ma veritiere) avventure di un insegnante nella scuola italiana del dopo-Sessantotto.

[*] Rino Cammilleri è un noto scrittore e giornalista. Nato a Cianciana (Agrigento) il 2 novembre 1950, dopo il liceo ad Agrigento si è laureato in Scienze Politiche a Pisa. Ha esordito come assistente di Diritto Diplomatico e Consolare nella stessa facoltà per poi dirottarsi sull’insegnamento di materie giuridiche ed economiche nelle scuole secondarie. Da tempo fa esclusivamente lo scrittore, l’editorialista e il conferenziere. Ha scritto su varie testate nazionali: La Nuova Bussola Quotidiana, Studi Cattolici, Avvenire, Il Giornale, Il Timone. È autore di una vasta produzione pubblicistica e letteraria. Ha pubblicato oltre quaranta libri con Mondadori, Rizzoli, Piemme, Newton&Compton, Cantagalli, Ares eccetera. Autore di parecchie introduzioni e prefazioni, ha curato per l’editore Piemme la collana «Le cattedrali del tempo». I suoi interventi compaiono in svariati volumi collettanei. Per molti di quanti lo intervistano, Rino Cammilleri è «l’apologeta» o «quello dei santi», date le rubriche quotidiane che ha tenuto su Avvenire, su Il Giornale e quella intitolata «Il Kattolico» su Il Timone, fin dal suo primo numero. Ma è anche romanziere e in quest’ultima veste predilige il giallo storico, nel quale si è più volte cimentato. Molti dei suoi libri sono stati tradotti all’estero, perfino in polacco, greco e romeno. Un altro dei suoi campi di attività è il fumetto: per le Edizioni ReNoir ha ideato una serie western che si intitola «Gli Sconfitti». C’è stato un tempo in cui era anche musicista. Forse qualcuno possiede due ormai vecchi album di canzoni (testi e musica), gli unici fatti da Camilleri: «Città di Luce» e «I Cavalieri», alcuni brani dei quali troverete QUI.