India, continuano le violenze contro i cristiani
Anche se molti giornali riportano, ormai, poche righe sul fenomeno, le violenze perpetrate contro i cristiani nella regione indiana dell’Orissa aumentano sempre più. La parola d’ordine pare che sia distruggere ogni segno visibile di una presenza, che invita alla domanda. Secondo quanto riporta l’agenzia Fides, episodi di violenza si sono verificati nei giorni scorsi in Karnataka, Madhya Pradesh, Kerala, Tamil Nadu. Gruppi penetrano senza timori nelle chiese e le distruggono.
Le autorità del Madhya Pradesh hanno promesso maggiore protezione e lo stanziamento di personale di sorveglianza presso chiese e conventi cristiani. Da parte sua, mons. Leo Cornelio, arcivescovo di Bhopal, capoluogo dello stato, ha convocato una riunione di emergenza con altri Vescovi e leader cattolici per affrontare la crisi. “E’ un tempo tragico per noi, – ha detto mons. Jerald Almeda, vescovo di Jabalpur – ma dobbiamo pregare e restare uniti, senza rispondere alla violenza”.
A questo proposito il card. Toppo, arcivescovo di Ranchi, dal sito di Asia News ribadisce che occorre portare a termine il sogno del Mahatma Gandhi, interrotto dai fondamentalisti il 30 gennaio 1948: “Gandhi ha sempre predicato l’uguaglianza, non si è mai stancato di ripetere: Siamo tutti bambini di Dio. Ma chi è stato cieco e non lo ha capito, lo ha ucciso”.
Nella furia, sono state attaccate anche le suore di Madre Teresa, che hanno sempre aiutato gli indiani, indipendentemente dalla loro condizione. E forse, è proprio questa la chiave per capire la situazione di un Paese che, nonostante i progressi, resta ancorato alle ‘caste’. Una provocazione, quindi, l’annuncio cristiano contro tutte le schiavitù, in difesa della dignità di tutti gli uomini.
“Siamo solo strumento del Cristo Risorto, – continua il card. Toppo – dobbiamo guardare a Gesù sulla Croce, perdonare i nemici, e vedremo che i nostri nemici saranno sopraffatti. La Croce è la nostra forza, siamo chiamati a essere Testimoni del Cristo Risorto e questa è la nostra forza e libertà: Satya Meva Jayate, che significa ‘Solo la verità trionfa’, come è scritto nell’emblema della Nazione, simbolo della nostra libertà”.
Gli episodi dell’India si aggiungono alle altre realtà di sofferenza, dalla Cina al Vietnam, dall’Iran all’India, da molti stati africani a quelli sudamericani. E noi? Quello che silenziosamente sta succedendo ai cristiani di tutto il mondo è un impegno a testimoniare seriamente il nostro essere cristiani, prima di tutto con la preghiera e poi con la prova concreta.