Numeri ufficiali Covid-19 del 9 giugno 2021. I raggi solari uccidono il Sars-CoV-2 in pochi secondi. Ecco perché con la bella stagione “va in letargo”

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Oggi mettiamo in risalto due notizie, che riportiamo da Tempo.it. La buona notizia è, che prendere il sole è efficace contro il Covid-19 (“Così muore in pochi secondi il Sars-CoV-2: l’immunologo Clerici ha scoperto l’arma letale che uccide il coronavirus”). La cattiva notizia è, che l’Uomo che Veste di Bianco continua a comportarsi in modo diseducativo (“Papa Francesco senza mascherina stringe mani ai fedeli assembrati”).

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 9 giugno 2021

Ricoverati con sintomi: 4.382 (-303) (-6,47%) [Occupazione al 7%]
In terapia intensiva: 661 (-27) (-3,92%) [con 24 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione all’8%]
Deceduti: 126.767 (+77) (+0,06%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla platea da vaccinare (aggiornato al 9 giugno 2021 ore 21:07): 13.452.319 (26,31% di una platea di 51.126.679 persone da vaccinare)

Secondo il report online del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 aggiornato alle 17:07 di oggi 9 giugno 2021, sono 39.495.769 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, il 93,2% del totale di quelle consegnate, che sono finora 42.383.709. Nel dettaglio, 27.733.972 Comirnaty (Pfizer/BioNTech), 4.096.657 Covid-19 Vaccine Moderna (Moderna), 8.993.380 Vaxzevria (AstraZeneca) e 1.559.700 Covid-19 Vaccine Janssen (Johnson&Johnson).

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 267 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Rispondiamo brevemente, oggi, alle molte domande ricevute sulla reale necessità di procedere con una terza dose di vaccino (o con una seconda per chi avesse ricevuto un vaccino monodose).
Per rispondere dobbiamo tenere conto di due diversi elementi:
1) La durata della protezione indotta dai vaccini: non la conosciamo ancora con precisione, perché il limite si sposta con il trascorrere del tempo. Un’indicazione positiva la ricaviamo tuttavia dai soggetti vaccinati durante i trials dello scorso anno, che a distanza di 11 mesi mostrano ancora una risposta immunitaria adeguata. Aspetto che allunga l’intervallo di tempo, inizialmente stabilito in 6 mesi, nel quale si è protetti dall’infezione e dai rischi a essa correlati.
2) La capacità del virus di produrre varianti: tutt’altro che trascurabile, visto che in poco più di un anno siamo passati dal ceppo originario di Wuhan alla DG614 (spesso la dimentichiamo, ma è quella che ha imperversato in Europa nel 2020) per poi arrivare alle varie alfa, beta, gamma e delta: ovvero, con la vecchia denominazione ora accantonata dall’OMS, inglese, sudafricana, brasiliana e indiana. Senza dimenticare le “variants of interest”, monitorate dall’Oms anche se per ora non considerate preoccupanti: altre 6, tutte individuate tra marzo e aprile 2021. È soprattutto questo secondo punto, ovvero la variabilità del virus, a far ritenere non solo necessaria ma addirittura indispensabile una dose di richiamo; il primo punto, invece, ci dice che quasi certamente avremo un po’ più di tempo per farla rispetto a quanto si pensava solo pochi mesi fa. Allo stesso tempo la terza dose (o la seconda per chi ha ricevuto un vaccino monodose) sarà probabilmente indispensabile perché effettuata con preparati adeguati alle varianti: che sono ben coperte anche dai vaccini in uso, ma con una riduzione del rischio diminuita rispetto a quella garantita contro il virus utilizzato per sviluppare il vaccino stesso. In sintesi possiamo dire che dovremo fare “almeno” la terza dose; e altre a seguire in caso di circolazione permanente del Sars-CoV-2, proprio per intercettare le nuove varianti; ma che, allo stato attuale, è ipotizzabile dover procedere al nuovo richiamo circa un anno dopo il completamento del primo ciclo vaccinale. Gli studi in corso proprio in questi mesi (in Italia mirati soprattutto sugli operatori sanitari, i primi a essere vaccinati) ci daranno risposte precise sia sull’effettiva durata della protezione, sia sulle eventuali modifiche da apportare ai vaccini attuali. Senza dimenticare che la risposta immunitaria è un meccanismo estremamente complesso e non legato in modo esclusivo al livello rilevabile degli anticorpi neutralizzanti: un ruolo fondamentale è svolto dalla nostra memoria immunitaria, in particolare grazie ai linfociti T, che garantiscono un’efficace intervento anche a distanza di anni. Ma per sapere quanti, nel caso del Sars-CoV-2 che è un virus nuovo, possiamo solo aspettare che trascorra il tempo (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).

Siamo sempre meno soli ad osservarlo… e a dirlo. Era ora!

Papa Francesco senza mascherina stringe mani ai fedeli assembrati
Iltempo.it, 9 giugno 2021


Saltano tutte le norme anti-Covid all’Udienza Generale di Papa Francesco nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico Vaticano. Lungo tutto il percorso tra i fedeli, assiepati alle transenne e assembrati, il Pontefice, che non indossava la mascherina, ha stretto mani e benedetto rosari e oggetti. Ha accarezzato i bimbi presenti e ha firmato tantissimi libri e biglietti. Molti i fedeli che si sono abbassati la mascherina per poter scambiare quattro chiacchiere con Francesco o per farsi un selfie. Bergoglio da un fedele ha ricevuto un pacchetto di dolci che ha aperto e offerto ai presenti.

7 giugno 2021. Papa Francesco incontra i sacerdoti del Convitto San Luigi dei Francesi a Roma. Tutti senza mascherina.

Ed ecco, il risultato del cattivo esempio.

Laurino e Piaggine nel Cilento, assedio virus. Il parroco nel mirino
Salgono a 33 i contagi nel paese cilentano: due suore ricoverate in ospedale Le funzioni senza la mascherina di don Ferrarese: «Toglietele, fanno male»
Lacittadisalerno.it, 8 giugno 2021


Continua a salire i numeri dei contagiati a Laurino e Piaggine, i due centri del Cilento dove si contano oltre cinquanta casi di positività al Covid. E, con il passare dei giorni, cresce la convinzione che la diffusione del contagio sia legato alla parrocchia di Santa Maria Maggiore di Laurino in seguito ai festeggiamenti dello scorso 22 maggio per la Santa Patrona. Sono quattro, infatti, le persone del coro risultate contagiate a cui si aggiungono pure il parroco, don Loreto Ferrarese, e tre suore. Due di queste sono ricoverate in ospedale: una si trova nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Civile” d’Agropoli, l’altra – che ha 88 anni – nella degenza ordinaria del nosocomio cilentano. La parrocchia di Laurino è chiusa da giorni, cosi come annunciato pure sui social: sono state effettuate tutte le sanificazioni necessarie ma la struttura resterà chiusa fino a nuovo ordine.

I dati ufficiali si affiancano in queste ore alla ricostruzione di chi e come ha potuto diffondere il contagio tra così tante persone. E fa riflettere ora la posizione adottata sin dall’inizio della pandemia proprio dal parroco della parrocchia di Laurino. Il sacerdote, infatti, sin dall’esplosione dell’emergenza della primavera del 2020, avrebbe negato l’esistenza del virus e si sarebbe detto, in più occasioni, contrario al vaccino. Un’idea che, in alcune occasioni, l’ha portato ad “eludere” le normative prescritte a livello nazionale. Come lo scorso febbraio quando, nel periodo di Carnevale e nonostante la “zona rossa” ha organizzato presso l’oratorio della parrocchia una festicciola in maschera per i bambini.

Una “sfida continua” al Covid, dunque. Conosciuta da tanti a Laurino visto che le idee del sacerdote si sono palesate, in più occasioni, durante le omelie. Il tutto documentato da diversi video ancora pubblicati sui social: «Speriamo di poterci rifare ad agosto. Penso che si libera tutto quanto. Se poi questi ci tengono ancora chiusi facciamo una manifestazione, prendo io i pullman e andiamo dove dobbiamo andare. Perché è finita questa chiusura. Pure queste mascherine bisogna levarle perché fanno male», aveva detto don Loreto Ferrarese durante una cerimonia tenutasi a giugno dello scorso anno. Alle parole, poi, si seguono le immagini. Durante le messe, pubblicate sempre sui canali social della parrocchia, don Loreto avrebbe indossato la mascherina soltanto in rare occasioni, “evitando” il dispositivo di protezione individuale anche nelle fasi di contatto con i fedeli, come nel corso della comunione. E i lunghi mesi del lockdown non sono serviti a fargli cambiare idea: «La chiesa rimarrà aperta fino alle ventidue e trenta perché dopo c’è l’Fbi che gira, c’è il coprifuoco. Siamo in tempo di guerra. Ci sono le bancarelle, comprate qualcosa. Andate al bar. Almeno qualcosa fatela, ma mi raccomando distanziati se no vi richiamano», uno degli ultimi messaggi del sacerdote pronunciato alla fine della funzione di poche settimane fa in onore di Sant’Elena.

E proprio quella festa avrebbe consentito al virus di diffondersi sempre più in due comunità confinanti, quelle di Laurino e Piaggine, ora messe in ginocchio dal virus. Laurino, infatti, è in zona rossa da alcuni giorni con 33 contagi accertati (sei infetti sono stati ricoverati in ospedale) su 1372 abitanti mentre si continuano ad effettuare i tamponi sui cittadini. A Piaggine, invece, su 1208 abitanti conta già 17 positivi (di cui due domiciliati in un altro Comune) mentre il sindaco Guglielmo Vairo ha prorogato alcune misure restrittive. «Il parroco, purtroppo, c’ha messo del suo», il commento laconico del primo cittadino di Laurino, Gregorio Romano. «Purtroppo stiamo pagando dei comportamenti particolari, un po’ di distrazione eccessiva. Ma adesso il paese sta reagendo bene», evidenzia ancora il primo cittadino di Laurino. «Tutti stanno rispettando i provvedimenti della zona rossa. Stiamo stati colpiti dal virus in maniera forte che ci ha colpito in alcune leggerezze. Adesso stiamo pagando le conseguenze» (ale.mos.).

Così muore in pochi secondi il Sars-CoV-2: l’immunologo Clerici ha scoperto l’arma letale che uccide il coronavirus
Iltempo.it, 3 giugno 2021


Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore scientifico dell’Irccs di Milano Fondazione Don Gnocchi, è autore, insieme al gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale di astrofisica, di uno studio tutto italiano pubblicato oggi in preprint sul Coronavirus: “Abbiamo dimostrato che raggi Uva e Uvb del sole nel giro di poche decine di secondi uccidono completamente il Sars-Cov-2”. “Questo studio – evidenzia Clerici all’Adnkronos – è essenzialmente il seguito di un precedente lavoro che avevamo fatto l’anno scorso quando avevamo visto che i raggi Uvc che sono una componente dei raggi solari che però non arriva sulla terra, uccidevano il Sars-Cov-2 dopo un’esposizione di pochi secondi. Però gli Uvc non arrivano sulla terra, quindi quei dati erano importanti solo da un certo punto di vista. Adesso, abbiamo visto che anche gli Uva e Uvb che sono i raggi che arrivano sulla terra, ci abbronzano e ci riscaldano, nel giro di poche decine di secondi uccidono completamente il Sars-Cov-2”.

“Dunque – aggiunge l’immunologo – abbiamo esattamente replicato i dati sugli Uvc però dimostrando questa volta che tutti i raggi solari distruggono il virus. E fra l’altro il tempo necessario, quando per esempio si è in spiaggia con il sole che viene amplificato dal riverbero sulla sabbia o sull’acqua, è ancora più breve. Quindi in spiaggia bastano veramente 10-20 secondi di Uva e Uvb per uccidere completamente il virus. La nostra idea è che questo, insieme alla percentuale sempre più alta di vaccinati, spieghi perché con la bella stagione stiamo superando la problematica”.

“Si vede proprio in una visualizzazione – rimarca il professor Clerici – l’effetto dei raggi solari sul virus, se non lo esponi ai raggi solari il virus infetta le cellule, se lo esponi ai raggi solari lo uccidi. Se mettessimo delle normali lampade solari negli autobus potremmo risolvere un problema. A parte il fatto che ne usciremo tutti più abbronzati e più belli, quello che suggeriscono questi dati è proprio questo. Dapprima abbiamo usato una dose massimale di virus, quindi molto molto più alta di quella che si ha in un soggetto con Covid. E poi abbiamo usato la dose presente in un paziente con Covid severo, per vedere se poteva avere anche una potenziale importanza clinica. Ed effettivamente è così. Si inattiva nel giro di pochi secondi la quantità di virus che è quella che nei pazienti provoca il Covid severo”. Una scoperta che può rivoluzionare l’andamento della pandemia.

Covid Regno Unito, preoccupa la diffusione della variante indiana. I vaccini frenano morti e ricoveri per casi gravi

Accelerare i richiami dei vaccini per contenere il più possibile la diffusione della variante indiana (che l’OMS pretende che chiamiamo “delta”), visto che si sta espandendo in Gran Bretagna molto rapidamente. Nell’ultima settimana il rimbalzo dei casi di positività al Sars-CoV-2 nel Regno Unito ha toccato il 90% in più.

Preoccupato per questo – e dalla non remota possibilità di essere costretto a rinviare di un paio di settimane la tanto attesa data di fine lockdown fissata per il 21 giugno – il governo di Boris Johnson ha immediatamente allargato la platea dei richiami.

Con i britannici in trepidante attesa, è stato il Ministro della Sanità Matt Hancock a ribadire alla Camera che è ancora presto per confermare il 21 giugno come prossima tappa d’uscita dal lockdown, in attesa della verifica finale dei dati del 14, ma si è detto speranzoso sulla capacità delle vaccinazioni di “spezzare il legame fra nuovi contagi, ricoveri in ospedale e morti”. La decisione definitiva sarà comunicata ad inizio settimana prossima, ma l’ipotesi più probabile pare essere quella di un rinvio di un paio di settimane a fronte di un quadro che gli esperti hanno definito “cupo” proprio a causa della variante indiana.

Dove i numeri in cifra assoluta non siano ancora allarmanti – 6.048 casi su quasi un milione di tamponi – a preoccupare sono alcune zone del Paese come l’area di Manchester dove la variante indiana si sta facendo strada velocemente. Una diffusione che, però, è importante sottolineare come non corrisponde ad un aumento del numero di morti.

L’effetto dei vaccini, 69 milioni di dosi somministrate in Gran Bretagna, sta continuando a frenare l’impatto sul numero di morti giornalieri – 13 nelle ultime 24 ore – e sul totale delle persone ricoverate al momento negli ospedali britannici, meno di mille, ai minimi europei.

In tutto il Regno Unito sono stati registrati poco più di 12mila casi di variante indiana. Solo 126 i pazienti più gravi per i quali è stato necessario il ricorso al ricovero ospedaliero. La maggior parte – 86 persone – non erano stati vaccinati (Fonte Raffaella Cesaroni – SkyTG24).

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