Numeri ufficiali Covid-19 dell’8 giugno 2021. Anticorpi contro coronavirus nel sangue di 4 italiani a inizio ottobre 2019: infettati 3 mesi prima del 1° caso ufficiale in Cina

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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi martedì 8 giugno 2021

Ricoverati con sintomi: 4.685 (-225) (-4,58%) [Occupazione all’8%]
In terapia intensiva: 688 (-71) (-9,35%) [con 17 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione all’8%]
Deceduti: 126.690 (+102) (+0,08%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla platea da vaccinare (aggiornato all’8 giugno 2021 ore 17:07): 13.252.430 (25,92% di una platea di 51.126.679 persone da vaccinare)

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 267 (-1).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Ue-Usa, serve indagine su origini del Sars-CoV-2 senza interferenze

L’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America si apprestano a premere per un’indagine sulle origini del Sars-CoV-2. In una bozza che si augurano di adottare nel corso del vertice UE-USA del 15 giugno si chiede una “fase due” di indagine “trasparente, basata sui dati e libera da interferenze”. Lo riporta l’Agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali gli Stati Uniti d’America avrebbero chiesto all’Unione Europea si sostenere uno studio sulle origini del Sars-CoV-2 [QUI].

Accuse a Cina, “Scienziato aveva vaccino a inizio 2020”

Uno scienziato militare cinese, Zhou Yusen, morto nel maggio dello scorso anno, aveva depositato un brevetto per un vaccino contro il Sars-CoV-2 già a febbraio 2020. È quanto rivela un’inchiesta condotta dal quotidiano The Australian, che cita documenti di cui è entrato in possesso, e che alimentano i dubbi sulla possibilità che un vaccino fosse stato testato prima che la malattia nota oggi come Covid-19 emergesse pubblicamente.

OMS esamina gli anticorpi contro il Sars-CoV-2 presenti in Italia nel 2019

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta esaminando alcune prove fornite dall’Italia che mostrerebbero che il Sars-CoV-2, o un virus simile, circolava nel Paese mesi prima rispetto a quanto si creda, come ha rivelato un ricercatore a Xinhua ieri. L’Istituto Nazionale dei Tumori italiano (INT) ha riferito a novembre dello scorso anno di aver trovato tracce di anticorpi contro il coronavirus nel sangue di quattro soggetti italiani che si erano sottoposti ad un esame oncologico all’inizio di ottobre 2019, il che significa che le quattro persone si sarebbero quindi infettate a settembre, tre mesi prima che la Cina riportasse il suo primo caso di Covid-19 e cinque mesi prima del primo contagio confermato in Italia.

Zangrillo: “Virus oggi è clinicamente in letargo”

Un anno fa il Prof. Alberto Zangrillo disse “il virus clinicamente non esiste più”. Oggi come sta il Sars-CoV-2? “La traduzione che venne fatta di quella frase fu volutamente maliziosa. Non rinnego nulla, il virus esiste, come ne esistono centinaia di altri, ora stiamo cercando questo ma se ne cercassimo altri ne troveremmo altri. Quello che è certo è che dobbiamo affrontarlo con molta intelligenza, evitando di fare le cassandre ma anche di fare degli indovini”, dice (Fonte SkyTG24).

Andiamo a vedere cose riportava il Corriere della Sera un anno fa. Oggi siamo in una fase simile e il “non esiste più” è sostituito con il corretto “in letargo”. A margine va osservato che un anno fa la drastica riduzione della pressione sugli ospedali fu attribuito al “risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese”. Oggi, la medesima situazione viene attribuito alla campagna di vaccinazione, a cui abbiamo già risposto ieri: il virus è effettivamente in letargo, ma grazie alle temperature primaverili/estive.

Zangrillo: «Il virus clinicamente non esiste più». E scoppia la polemica: «Messaggi fuorvianti»
Il direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano in tv. Locatelli: «Sconcertato». Richeldi: «Messaggi fuorvianti». Zampa: «Messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani»
di Valentina Santarpia
Corriere della Sera, 31 maggio 2020


A pochi giorni dalla riapertura delle Regioni, è un botta e risposta mediatico tra esperti a rischiare di creare confusione in Italia sul coronavirus. «Clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più»: così Alberto Zangrillo, direttore della Terapia intensiva del San Raffaele di Milano, intervenendo a «1/2 ora in più». Parole che arrivano mentre il direttore della clinica di malattie infettive San Martino di Genova, Matteo Bassetti, spiega all’Ansa che il coronavirus «potrebbe ora essere diverso: la potenza di fuoco che aveva due mesi fa non è la stessa potenza di fuoco che ha oggi». Intorno a queste parole — dal contenuto tecnico preciso: nessuno dei due studiosi ha parlato di un virus ormai inesistente, né di un virus mutato, ma circolate, in versioni diverse e spurie, su molti siti — si scatena la polemica.

Di «messaggi fuorvianti» parla Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico. «Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi che non invitano alla prudenza. È indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va scordato che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese», spiega. «Ed è bene ricordare che la circolazione virale è un processo dinamico, per cui la gradualità e la cautela nella ripresa delle attività economiche e sociali devono rimanere la nostra priorità. Soprattutto alla luce delle riaperture del 3 giugno».

«Sconcertato» si dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico: «Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal professor Zangrillo con frasi quali il “virus clinicamente non esiste più”. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività a SARS-CoV-2 che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus».

Dura anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa: «È un messaggio sbagliato. In attesa di evidenze scientifiche a sostegno della tesi della scomparsa del virus, della cui attendibilità saremmo tutti felici, invito invece chi ne fosse certo a non confondere le idee degli italiani, favorendo comportamenti rischiosi dal punto di vista della salute».

Anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico del governo, Agostino Miozzo, replica alle affermazioni del direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo: «Ammesso e non concesso che affermazioni simili siano supportate da informazioni scientifiche, e al momento non ce ne sono evidenze, parole così superficiali e fuorvianti sono decisamente pericolose in un momento così critico di passaggio da una fase di lockdown che ha riguardato non solo l’Italia ma il mondo intero».

Quali sono, precisamente, le affermazioni di Zangrillo? «Circa un mese fa sentivamo epidemiologi temere a fine mese-inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Questo lo dice l’università Vita e Salute San Raffaele, lo dice uno studio del direttore dell’Istituto di virologia Clementi, lo dice il professor Silvestri della Emory University di Atlanta». E dopo le polemiche il medico ha ribadito: «Mi viene chiesto di non fuorviare gli italiani? Sono d’accordo, il nostro dovere è proprio non fuorviarli, per questo ho detto, e confermo, che il virus clinicamente non esiste più. Gli italiani meritano di sapere la verità, e cioè che l’evidenza clinica ci dice questo». «Il virus alberga ancora tra noi – aggiunge Zangrillo – come decine di altri virus, ma quello che vediamo è quello che ho affermato. È opportuno continuare temporaneamente a osservare le norme prudenziali, ma gli italiani hanno il diritto di sapere l’evidenza clinica attuale sul virus».

Dalla pagina Facebook di Carlo Taormina, 8 giugno 2021

«Sono felice di potervi far sapere che la Procura di Bergamo mi ha ufficialmente comunicato che le mie denunzie presentate ad aprile scorso contro il governo e i responsabili regionali e territoriali per la gestione della emergenza pandemia con riferimento al delitto di epidemia colposa e delitti connessi, stanno avendo esito positivo e sono stati indicati i relativi indagati. Nell’interesse delle persone offese che hanno avuto numerosi morti nelle famiglie, interverrò gratuitamente perché abbiano giustizia e perché la Procura, mentre procede per i responsabili che hanno operato nel territorio, trasmetta gli atti alla procura di Roma perché formuli incriminazioni e proceda a carico del presidente del consiglio dell’epoca, Giuseppe Conte, e del ministro Speranza, dato che a Roma tutto tace. Debbono andare tutti in galera! La politica che ha assassinato oltre centomila Italiani e la magistratura che, escludendo Bergamo, non ha arrestato nessuno pur essendo stata riempita di prove! Io mi batto per vendicare i morti. Io mi batto per farla pagare a una magistratura che sta diventando ancora più dura coi deboli e più debole coi forti, credendo così di poter schiacciare i cittadini che hanno capito cosa è il sistema Palamara ma hanno capito anche che i magistrati lo vogliono».

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