Il Papa: contemplare ed agire, entrambi indispensabili per la vita cristiana

“L’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo”. Papa Francesco lo ricorda alla folla che segue l’udienza generale in Piazza San Pietro nella catechesi che prosegue la riflessione per l’ Anno della Fede. Il Papa ha proposto una riflessione dedicata alla Ascensione rileggendo il Vangelo di Luca e il Catechismo della Chiesa cattolica.
Due gli elementi messi in luce dal Papa: il gesto sacerdotale della benedizione compiuto da Gesù che spiega che egli “è l’unico ed eterno Sacerdote che con la sua passione ha attraversato la morte e il sepolcro ed è risorto e asceso al Cielo; è presso Dio Padre, dove intercede per sempre a nostro favore “ il che significa che “Lui ci ha aperto il passaggio; è come un capo cordata quando si scala una montagna, che è giunto alla cima e ci attira a sé conducendoci a Dio. Se affidiamo a Lui la nostra vita, se ci lasciamo guidare da Lui siamo certi di essere in mani sicure.” Il Papa parla poi dell’ atteggiamento che hanno i discepoli dopo l’ascensione. Sono gioiosi nonostante il distacco: “Ma come mai? Proprio perché, con lo sguardo della fede, essi comprendono che, sebbene sottratto ai loro occhi, Gesù resta per sempre con loro, non li abbandona e, nella gloria del Padre, li sostiene, li guida e intercede per loro.” Ecco l’invito per tutti noi “a partire dalla contemplazione della Signoria di Cristo, per avere da Lui la forza di portare e testimoniare il Vangelo nella vita di ogni giorno: contemplare e agire, ora et labora insegna san Benedetto, sono entrambi necessari nella nostra vita di cristiani”. Insomma nella “nostra vita non siamo mai soli”.
Al termine della catechesi il Papa ha rivolto il suo pensiero all’ Iran “con tristezza del violento sisma che ha colpito le popolazioni dell’Iran e del Pakistan, portando morte, sofferenza, distruzione”. “Innalzo una preghiera a Dio per le vittime e per tutti coloro che sono nel dolore e desidero manifestare al popolo iraniano e a quello pakistano la mia vicinanza”. Il Papa ha salutato i giovani e in particolare gli operai sardi che non erano riusciti ad arrivare in piazza a causa del ritardo dell’aereo.
Al termine dell’udienza il Papa si è intrattenuto a lungo con i malati. Subito dopo ha incontrato nello Studio dell’Aula Paolo VI Saleh Mohammad Al Ghamdi, Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, che porta al Papa un Messaggio del Re Abdullah bin Abdulaziz Al Saud.