Il Papa: L’interpretazione delle Scritture non è individuale, ma inserito nella Tradizione della Chiesa

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Ispirazione e verità nella Bibbia, il tema che da tre anni la Pontificia commissione biblica ha messo al centro dei suoi lavori è stato affrontato dal Papa nel suo discorso oggi nella udienza concessa al gruppo di lavoro presieduto dall Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller. “Un tema- ha detto il Papa- che riguarda non soltanto il singolo credente, ma la Chiesa intera, poiché la vita e la missione della Chiesa si fondano sulla Parola di Dio, la quale è anima della teologia e, insieme, ispiratrice di tutta l’esistenza cristiana.” Francesco ha spiegato che “la nostra fede non ha al centro soltanto un libro, ma una storia di salvezza e soprattutto una Persona, Gesù Cristo, Parola di Dio fatta carne.” Per questo, ha proseguito il Papa “occorre collocarsi nella corrente della grande Tradizione che, sotto l’assistenza dello Spirito Santo e la guida del Magistero, ha riconosciuto gli scritti canonici come Parola rivolta da Dio al suo popolo e non ha mai cessato di meditarli e di scoprirne le inesauribili ricchezze.”

Il Papa ha ricordato l’insegnamento del Concilio Vaticano II ed ha aggiunto: “ l’esegeta dev’essere attento a percepire la Parola di Dio presente nei testi biblici collocandoli all’interno della stessa fede della Chiesa. L’interpretazione delle Sacre Scritture non può essere soltanto uno sforzo scientifico individuale, ma dev’essere sempre confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa. Questa norma è decisiva per precisare il corretto e reciproco rapporto tra l’esegesi e il Magistero della Chiesa. I testi ispirati da Dio sono stati affidati alla Comunità dei credenti, alla Chiesa di Cristo, per alimentare la fede e guidare la vita di carità. Il rispetto di questa natura profonda delle Scritture condiziona la stessa validità e l’efficacia dell’ermeneutica biblica. Ciò comporta l’insufficienza di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata ad un’analisi incapace di accogliere in sé quel senso globale che nel corso dei secoli ha costituito la Tradizione dell’intero Popolo di Dio, che «in credendo falli nequit» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost dogm. Lumen gentium, 12).” Concludendo il Papa ha affidato i lavori della Commissione e dei teologi a Maria che “insegni ad accogliere pienamente la ricchezza inesauribile della Sacra Scrittura non soltanto attraverso la ricerca intellettuale, ma nella preghiera e in tutta la vostra vita di credenti, soprattutto in quest’Anno della fede, affinché il vostro lavoro contribuisca a far risplendere la luce della Sacra Scrittura nel cuore dei fedeli.”

La Pontificia Commissione Biblica venne istituita dal Leone XIII nel 1902 per promuovere efficacemente fra i cattolici lo studio biblico; contrastare con i mezzi scientifici le opinioni errate in materia di Sacra Scrittura; Il 27 giugno 1971, nel quadro della grande opera di riforma post-conciliare venne riformata da Paolo VI. I Membri sono docenti in scienze bibliche provenienti da varie scuole e nazioni, i quali si distinguano per scienza, prudenza e cattolico sentire nei riguardi del magistero ecclesiastico. La Commissione Biblica è un organo consultivo, messo al servizio del Magistero e collegato alla Congregazione per la Dottrina della Fede , il cui Prefetto è anche il Presidente della Commissione.

La Commissione Biblica organizza la propria Assemblea plenaria ogni anno, nella seconda settimana dopo Pasqua, su di un argomento previamente scelto dal Cardinale Presidente, su proposta di vari organismi, come per esempio la Congregazione per la Dottrina della Fede, le Conferenze Episcopali o la Commissione stessa. Ne nascono dei documenti che vengono pubblicati regolarmente. Presidente della Commissione Biblica è il Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale è coadiuvato da un vice-presidente (Segretario), scelto tra i 20 Membri che formano la Commissione. Attualmente il ruolo di Segretario è ricoperto da P. Klemens Stock, S.I. Segretario tecnico è il Rev.do Don Alessandro Belano, F.D.P.  I membri della Commissione Biblica, Segretario compreso, sono nominati dal Santo Padre per un quinquennio, su proposta del Cardinale Presidente. Terminato il quinquennio possono essere riconfermati.

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