La crisi? In Vaticano L’avevano prevista alla Fondazione Centesimus Annus

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Ogni anno porta al Papa il ricavato degli investimenti fatti dal capitale di base di 5 milioni di euro. La Fondazione Centisum Annus pro Pontifice compie nel 2013 vent’anni e li celebra con la nascita di un premio dedicato alla dottrina sociale della Chiesa. Se ne parlerà approfonditamente a fine maggio quando a Roma i 400 membro della fondazione e tutti coloro che hanno interesse a come “Ripensare l’occupazione”. Dal 23 al 25 maggio industriali, economisti, teologi e storici si danno appuntamento a Roma. E sarà questa la occasione per la consegna del premio della Fondazione per due testi del 2007. “Ciudadanía, migraciones y religión. Un diálogo ético desde la fe cristiana” Madrid, San Pablo 2007, del Professore Julio Luis Martínez Martínez, sj. e “L’economia del bene comune”(Idee/economia, 3) Roma, Città Nuova 2007, del Professore Stefano Zamagni. A presentare l’iniziativa giovedì mattina ai giornalisti della Sala Stampa della Santa Sede il Dott. Domingo Sugranyes Bickel, Presidente della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice; l’Em.mo Card. Domenico Calcagno, Presidente dell’APSA; Mons. Giuseppe Antonio Scotti, Membro della Giuria.

Julio Luis Martínez Martínez, sj spagnolo, nato nel 1964 a Vigo, ha studiato Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Comillas in Madrid e a Cambridge (USA). Dal 2002 insegna Teologia Morale e Filosofia Sociale e Politica alla Pontificia Università Comillas. Dal 2012 è Rettore della stessa Università. Le sue pubblicazioni riguardano, fra l’altro, le tematiche della bioetica, del rapporto tra religione politica e immigrazione. “Il libro premiato Ciudadanía, migraciones y religión. Un diálogo ético desde la fe cristiana” – ha ricordato il cardinale Calcagno “affronta appunto il tema dell’immigrazione, che costituisce uno dei fatti più rilevanti per la società contemporanea. L’opera evidenzia come, in un’epoca di tramonto della moderna sovranità delle nazioni, il fenomeno migratorio richieda una ricomprensione sia dell’idea di cittadinanza sia del rapporto tra religione e politica.” Il testo del Prof. Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna e Adjunct Professor of International Political Economy alla sede di Bologna della Johns Hopkins University, propone di allargare l’orizzonte delle categorie fondamentali che ci permettono di comprendere l’attività economica.

“A fronte di un modello dominante – ha proseguito il cardinale-che riduce gli attori principali della vita economica al mercato ed allo Stato, Zamagni argomenta presentando un terzo ambito di valori (comprendenti la solidarietà, lo spirito di intrapresa, la simpatia) che non possono essere realizzati né dallo spirito di efficienza, né dalla ricerca della giustizia. E’ infatti convinzione dell’autore che senza questi valori di fratellanza o reciprocità non possono funzionare né il mercato né lo Stato. In questo libro, Zamagni ritiene perciò necessario che possa affermarsi entro il mercato – e non al di fuori o contro di esso – uno spazio economico formato da soggetti il cui agire sia ispirato al principio di solidarietà.” Una caratteristica del premio è che anche che si guarda al testo, che abbia un profetici al di la del circuito delle grandi case editrici. Un invito alle piccole ed interessanti realtà culturali. La Fondazione ha il ruolo di ponte tra il mondo dell’economia e il mondo della morale, della teologia. Mai come oggi del resto proprio dal mondo economico arriva la richiesta di mettere senso nelle vicende aziendali, economiche e politiche. Il presidente Domingo Sugranyes Bickel ha spiegato il tema del convegno di maggio, centrato sul problema della occupazione. “

Si dovrà ripensare la economia e la occupazione in modo totale- spiega- se consideriamo che nel mondo oggi ci sono 200 milioni di disoccupati. Un dato che ci obbliga a pensare in altri termini l’ economia del futuro.” Il presidente ha aggiunto: “Per chi è in economia serve che anche i teologi entrino nella materia e entrino in dialogo con economisti che sono nella attività concreta. Oggi c’è molta attesa per quello che i testi pontifici posso no dare al mondo.” La Fondazione negli ultimi dieci anni si è molto internazionalizzata. E’ guidata dal Presidente dell’ Apsa che valuta le candidature dei partecipanti.

A capo del comitato scientifico c’è l’ Italiano Alberto Quadro Curzio. Già anni fa la Fondazione inviò alla Segreteria di Stato Vaticana una previsione della crisi che sarebbe scoppiata nel 2007 con la vicenda dei subprime. Perché la crisi dicono alla Fondazione, è creata da comportamenti sbagliati o temerari e anche, ha ricordato Calcagno, da una scarsa responsabilità sia della finanza che del mondo economico, ma anche dei singoli. L’idea è quella, tramite la dottrina sociale, di correggere le visioni sbagliate, di essere un accompagnamento. “ Creare illusione di facili guadagni, indebitarsi al di la delle proprie possibilità e delocalizzare- ha detto Calcagno- hanno portato alla crisi attuale.”

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