Le udienze del papa. Formazione dei giovani e testimonianza della fede

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Giornata ricca di impegni per Benedetto XVI, che stamani ha ricevuto in udienza gli abati benedettini e un gruppo di nuovi vescovi. Ai primi, il papa ha chiesto di mettere al centro la formazione dei giovani. ”E’ di primaria importanza – ha detto – prepararli ad affrontare il loro avvenire e a misurarsi con le molteplici esigenze della società avendo il costante riferimento del messaggio evangelico, che è sempre attuale, inesauribile e vivificante”.

Del resto, “per costruire un’Europa nuova occorre cominciare dalle nuove generazioni, offrendo loro la possibilità di accostarsi intimamente alle ricchezze spirituali della liturgia, della meditazione, della lectio divina. Questa azione pastorale e formativa, in realtà – ha concluso il pontefice – è quanto mai necessaria per l’intera famiglia umana”, ed ha percio’ auspicato che sia estesa anche ad altre parti del mondo, invitando i benedettini a favorire, ”senza distinzione di razza o di religione”, la creazione di spazi di preghiera dove chiunque possa trovare ”la pace con se stessi e con gli altri”.

Con i vescovi, invece, Benedetto XVI ha affrontato il tema della fede nel mondo di oggi. “Sulle vostre società, come altrove, – ha evidenziato – si abbatte con sempre maggiore violenza il vento della scristianizzazione, dell’indifferentismo religioso, della secolarizzazione e della relativizzazione dei valori. Ciò crea un ambiente di fronte al quale le armi della predicazione possono apparire, come nel caso di Paolo ad Atene, prive della forza necessaria. In molte regioni i cattolici sono una minoranza, a volte anche esigua. Cio’ vi impegna a confrontarvi con altre religioni – ha detto – ben piu’ forti e non sempre accoglienti nei vostri confronti. Non mancano, infine, situazioni in cui, come Pastori, dovete difendere i vostri fedeli di fronte alla persecuzione e ad attacchi violenti”.

“Non abbiate paura e non vi scoraggiate per tutti questi inconvenienti, a volte anche pesanti, – ha detto ancora il papa – ma lasciatevi consigliare ed ispirare da San Paolo che dovette soffrire molto per le stesse cause. Egli non sfuggiva le difficolta’ e le sofferenze, perche’ era ben conscio che esse fanno parte della croce che da cristiani bisogna portare ogni giorno. Paolo era giunto a questa convinzione a seguito dell’esperienza delle persecuzioni che aveva dovuto affrontare nella predicazione del Vangelo – ha ricordato il Papa – ma aveva scoperto per quella via la ricchezza dell’amore di Cristo e la verita’ della sua missione di Apostolo”.

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