Numeri ufficiali Covid-19 del 23 maggio 2021. La giusta soddisfazione per l’attuale andamento dell’epidemia non ci deve far dimenticare la situazione reale

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.
I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi domenica 23 maggio 2021
Ricoverati con sintomi: 9.161 (-327) (-3,45%) [Occupazione al 15%] [*]
In terapia intensiva: 1.410 (-20) (-1,40%) [con 48 nuovi ingressi del giorno] [**] [Occupazione al 16%]
Deceduti: 125.225 (+72) (+0,06%)
Vaccinati [***] e percentuale sulla platea da vaccinare (aggiornato al 23 maggio 2021 ore 21:12): 10.084.775 (19,68% di una platea di 50.773.718 persone da vaccinare)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose). Vaccinazione in tempo reale: QUIhttps://lab24.ilsole24ore.com/numeri-vaccini-italia-mondo/.
[***] La soglia del 30% di occupazione per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020, oltre la quale sono a rischio le prestazioni sanitarie per le altre patologie. Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 273 (-1).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.
Il punto della situazione a cura di Lab24
La giusta soddisfazione per l’attuale andamento dell’epidemia non ci deve far dimenticare la situazione reale. Il rischio che non dobbiamo correre a quello di cedere al meccanismo dell’assuefazione, in base al quale abbiamo in qualche modo fatto l’abitudine a 20-30.000 contagi, con 5-600 decessi, al giorno. I numeri di oggi, con una media di 5.250 nuovi positivi e 157 decessi nell’ultima settimana epidemiologica (15-21 maggio), ci appaiono di conseguenza come del tutto accettabili, quasi trascurabili rispetto ai livelli con cui abbiamo convissuto nel recente passato. In altri termini, abbiamo tenuto nella nostra memoria i numeri peggiori dell’epidemia, e li usiamo come metro di paragone.
Si tratta di un’operazione scorretta e pericolosa, perché ci impedisce di cogliere in modo corretto il valore dei dati attuali e di collocarli nella giusta dimensione di rischio. Per capirlo basta tornare al 23 maggio 2020, retrocedendo il nostro punto di vista di un anno e facendo un confronto diretto con una fase analoga di allentamento delle restrizioni: caratterizzata, esattamente come oggi, dall’errata sensazione che tutto fosse ormai alle spalle.
Useremo per la nostra rapida analisi due settimane epidemiologiche complete, rilevate sempre dal sabato al venerdì successivo: quelle 18-24 maggio 2020 e 15-21 maggio 2021. Un anno fa i nuovi positivi erano stati 4.423 (media giornaliera 631) contro i 36.754 attuali: valori che sono rispettivamente l’85,4% al di sotto, e del 17,8% al di sopra della soglia limite che consente il tracciamento e il controllo dell’epidemia. I decessi nel periodo considerato del 2020 erano stati 877 (media giornaliera 125) contro 11.101 (media157) attuali. Alla data del 24 maggio 2020 risultavano ricoverati 8.613 pazienti, con 553 letti occupati in terapia intensiva; il 21 maggio 2021 (data di chiusura della settimana usata per il confronto) i ricoverati erano 9.925 (+15,2%) e i letti occupati in terapia intensiva 1.469 (+165,6%). Insomma, la tendenza attuale segna una riduzione importante del contagio, ma per capirne l’esatta dimensione più che ritornare con la memoria ai numeri di novembre 2020 o di marzo 2021 (al picco delle ultime due ondate epidemiche) dobbiamo osservare quelli della stessa fase di un anno fa: quando, come abbiamo ricordato, si usciva da un’ondata del contagio, stavamo riaprendo il Paese e tutto sembrava risolto. La differenza, a nostro favore, è tutta nella disponibilità odierna del vaccino. Una differenza fondamentale: che però non deve farci dimenticare i rischi ancora presenti (molti) a causa di una circolazione del virus molto più elevata rispetto a un anno fa (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).
Israele, dal primo giugno torniamo alla normalità
Israele prevede di porre fine alla maggior parte delle restrizioni sanitarie legate al coronavirus a partire dall’inizio di giugno nel suo territorio, annuncia il Ministero della salute. “Per la prima volta dallo scoppio, tutte le restrizioni all’interno del territorio israeliano saranno rimosse a partire dal 1° giugno”, ha detto il Ministero in un comunicato, sottolineando che il governo deve ancora votare a favore della proposta. Le restrizioni sui viaggiatori che entrano in Israele rimarranno in vigore, e il Ministero sta valutando di inasprirle per impedire ai varianti di entrare in Israele. Nel momento peggiore dell’epidemia, Israele registrava circa 10.000 nuovi casi al giorno. Nelle ultime 24 ore, il Ministero ne ha registrati 12. In totale, il Paese ha registrato ufficialmente 839.319 casi di infezione, compresi 6.404 decessi. Israele ha lanciato una massiccia campagna di vaccinazione alla fine di dicembre secondo un accordo con il gigante farmaceutico Pfizer, che ha rapidamente consegnato milioni di dosi allo Stato ebraico in cambio di dati sugli effetti della vaccinazione nel Paese, che ha database medici digitali sulla sua popolazione. Più di cinque milioni dei 9,3 milioni di persone in Israele (55% della popolazione) hanno ricevuto le due dosi di vaccino (Fonte SkyTG24).

“Ma anche voi sfugge la causalità/correlazione tra scienza e accredito dello stipendio?” (Bilgiu @PeppeBille – Twitter, 22 maggio 2021). “Quest’uomo fa ribrezzo. Lo si può sospettare di qualunque cosa. Nessuna esclusa” (Marco Tosatti @MarcoTosatti – Twitter, 23 maggio 2021).
Positivo il Vescovo di Acireale e Vicepresidente della CEI Raspanti
Monsignor Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, è risultato positivo al Sars-CoV-2. L’esito del tampone molecolare è stato ottenuto oggi. Le condizioni di salute sono buone, essendo lui al momento quasi totalmente asintomatico e ravvisando solo un leggero mal di gola. Negli scorsi giorni si era sottoposto al vaccino. Raspanti attualmente si trova in vescovado ad Acireale, nella sua abitazione, in isolamento. Raspanti ringrazia quanti sono vicini a lui “con la preghiera e l’affetto in questo tempo di pandemia che mette a dura prova la salute e le abitudini delle persone” (Fonte SkyTG24).

«Purtroppo, dobbiamo evidenziare che sia il Pontefice, sia i suoi interlocutori non rispettano le norme severe (secondo la legge dello Stato della Città del Vaticano valida e da rispettare nel territorio dello Stato e nelle zone extraterritoriali), mettendo a rischio la propria salute, la salute degli altri e la salute pubblica tutta, nel silenzio più totale dei media vaticani. Fra alcuni giorni metteranno nuovamente in evidenza come il Papa ama definirsi una “persona normale” che porta “di pirsona pirsonalmente” la sua borsa quando sale le scale dell’aereo papale (ma non porta la mascherina… al contrario delle “persone normali”)… ad uso delle telecamere.
É accaduto di nuovo, come con la Sampdoria, ricevendo in Udienza ieri mattina, 27 febbraio 2021 nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in Vaticano per un ora il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve (proprio lui dovrebbe aver contezza personale, visto che in ottobre 2020 ha contratto il COVID-19, con ricovero e terapia intensiva e dimesso il 3 dicembre 2020), assieme ai tre Vicepresidenti, il Vescovo di Novara e Vicepresidente per l’Italia settentrionale Franco Giulio Brambilla, il Vescovo di Fiesole e Vicepresidente per l’Italia centrale Mario Meini e il Vescovo di Acireale e Vicepresidente per l’Italia meridionale Antonino Raspanti, e al Segretario Generale, il Vescovo emerito di Fabriano-Matelica Stefano Russo» [ Er Grillo del Marchese sempre zompa. Il Decreto SCV dell’8 febbraio 2021 rispettatelo voi. Mi dispiace, ma io so’ io e voi… – 28 febbraio 2021 ].
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“Il complotto potrebbe esistere nella origine del Sars-CoV-2, non ancora chiarita, non certo nella esistenza del Covid-19, che ci ha portato e continua a portare via parenti e amici” (Cit.).