Numeri ufficiali Covid-19 del 16 maggio 2021. Fauci: il Sars-CoV-2 non possiamo eliminare ma controllarlo in modo che non sia più una minaccia pubblica”
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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi domenica 16 maggio 2021
Ricoverati con sintomi: 12.134 (-359) (-2,87%) [Occupazione al 20%] [*]
In terapia intensiva: 1.779 (-26) (-1,44%) [con 60 nuovi ingressi del giorno] [**] [Occupazione al 20%]
Deceduti: 124.156 (+93) (+0,07%)
Vaccinati [***] e percentuale sulla platea da vaccinare (aggiornato al 16 maggio 2021 ore 17:13): 8.531.894 (16,80% di una platea di 50.773.718 persone da vaccinare)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.
[***] La soglia del 30% di occupazione per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020, oltre la quale sono a rischio le prestazioni sanitarie per le altre patologie. Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 275 (-1).
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.
Il punto della situazione a cura di Lab24
Abbiamo sempre raccomandato di non considerare l’Rt come un indicatore unico e indipendente, ma di abbinarlo ad altri parametri (a partire dai dati quotidiani e settimanali del contagio) per comprendere lo stato reale dell’epidemia. Al tempo stesso, tuttavia, lo abbiamo sempre ritenuto fondamentale per capire a quale velocità il virus si diffonde sul territorio: ed è in quest’ottica che deve essere letto e utilizzato. Le recenti pressioni per modificare il criterio con cui viene calcolato l’Rt in Italia (media di 14 giorni sui pazienti sintomatici) per passare a un Rt basato sui ricoverati rispondono a un vezzo molto italiano: se non si riesce a rispettare una regola, si chiede di cambiarla. Pur essendo favorevoli a un nuovo criterio di calcolo per l’Rt, in particolare che lo avvicini nel tempo rispetto al forte ritardo attuale (10-24 giorni), rileviamo come passare a un calcolo basato sui ricoverati porterebbe, in questa fase dell’epidemia, a un valore di Rt quasi privo di significato. Vediamo perché:
1) La messa in protezione degli anziani, grazie ai vaccini, sbilancerà inevitabilmente i contagi all’interno della popolazione più giovane; che diventerà per un po’ di tempo, in attesa di essere a sua volta vaccinata, il bacino quasi esclusivo per la circolazione efficiente dell’infezione.
2) Tra i più giovani, come è ormai noto grazie ai dati da inizio epidemia, si trova la quota più elevata di soggetti asintomatici, paucisintomatici e con sintomi lievi. Secondo i dati Iss i pazienti con manifestazioni severe (destinati quindi al ricovero) sono l’1,3% da inizio epidemia nella fascia di età tra 40 e 49 anni; lo 0,7% tra 30 e 39; lo 0,3% tra 20 e 29; non sono statisticamente significativi tra 2 e 19 anni e risalgono allo 0,5% circa nei neonati (al di sotto di un anno di età).
È facile intuire come il calcolo dell’Rt sui ricoverati all’interno di questa popolazione si baserebbe su numeri assoluti risibili, restituendo valori scarsamente attendibili (per quanto opportunamente bilanciati dai modelli statistici). Potremmo arrivare fino al paradosso di avere un Rt “ospedaliero” bassissimo a fronte di un’epidemia che invece sta circolando con elevata efficienza sul territorio: generando un alto numero di contagi, ma pochi pazienti con sintomi importanti. Più volte nelle ultime settimane abbiamo visto come, oltre alla drastica riduzione dei ricoveri e soprattutto dei decessi, sia importante ottenere una limitazione la più ampia possibile della circolazione del virus: che lasciato libero di replicarsi, e di produrre inevitabili mutazioni, potrebbe arrivare a selezionare varianti in grado di eludere la risposta immunitaria. L’Rt, se considerato insieme ad altri parametri epidemiologici, ha un suo valore importantissimo. Cercare di eliminarlo privandolo di significato, per ottenere più facilmente allentamenti e riaperture, significa solo rinunciare a uno degli strumenti a nostra disposizione per controllare l’epidemia e combatterla efficacemente (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).
Fauci: Sars-CoV-2 si può controllare ma non eliminare
“Non credo si possa eliminare il Sars-CoV-2. Possiamo controllarlo. Dovremo continuare a vaccinare con richiamo ogni anno o anno e mezzo. Ma possiamo interrompere questa pandemia, possiamo ridurre le infezioni in modo che non sia più una minaccia pubblica”. Lo ha detto l’immunologo americano Anthony Fauci (foto di copertina), intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Fauci ha ricordato che un solo agente patogeno è stato finora eradicato, quello del vaiolo (Fonte SkyTG24).
Meloni: “Mi preparo a governare la nazione. Sulle chiusure Draghi è più rigido di Conte”
La leader di Fratelli d’Italia: “Sono pronta a fare quello che gli italiani mi chiedono di fare, ma non mi pongo un obiettivo personale”. Sul Presidente del Consiglio e la gestione del governo della pandemia: “Mi aspettavo qualcosa di più coraggioso, per l’autorevolezza che ha e che può esercitare, mi pare che sia ancora ostaggio della sinistra” (Fonte SkyTG24).