Napoli, san Gennaro compie o’ miracolo. Parole dure del cardinale Sepe contro la camorra

San Gennaro ha compiuto il miracolo. Stamani, alle 9.45, la liquefazione del sangue del patrono di Napoli: la conferma di una tradizione secolare. L’annuncio è arrivato dal cardinale arcivescovo della città Crescenzio Sepe, dall’altare maggiore poco prima dell’inizio della solenne celebrazione eucaristica in occasione della festività del Santo.
Secondo testimoni, però, il sangue era già sciolto quando le ampolle sono state tratte dalla cassaforte in cui sono conservate tutto l’anno, evento non frequente. Per il cardinale Sepe, è l’occasione per riflettere sul significato del miracolo, ma anche per condannare gli ultimi agguati di camorra. “Deponete le armi, – ha detto – ciò con cui oggi uccidete, domani ucciderà anche voi e le vostre famiglie”. E ancora: “Finché questi portatori di morte e serpenti velenosi non saranno sconfitti avremo sempre un cimitero riempito dall’odio e dalla violenza”.
Al temo stesso, il sangue di san Gennaro, è “seme di speranza”, “segno che nessuno mai potrà separarci dall’amore di Dio”. Il cardinale poi saluta la città con l’augurio di Papa Paolo VI nel 1966, quando benedì Napoli: “Come questo sangue ribolle a ogni festa così la fede del popolo di Napoli possa ribollire, rifiorire e affermarsi sempre di più”. “A Maronna v’accumpagni”, conclude. L’arcivescovo Sepe, infine, ha portato le ampolle, percorrendo la navata centrale della cattedrale, fino all’esterno del Duomo per benedire la città e la regione.