Thruth Over Fear Conference (7-9 maggio 2021). “Ci stanno mentendo su vasta scala” (Patrick Coffin). Il “Great Reset”

«Se vi è un «Grande Ripristino» di cui l’umanità ha davvero bisogno, questo può solo avvenire nel ritorno a Dio, in una vera e propria conversione delle persone e delle società a Cristo Re” (Arcivescovo Carlo Maria Viganò).
L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò ha diffuso il testo del suo discorso di apertura della conferenza online organizzata dallo scrittore e podcaster cattolico Patrick Coffin dal titolo Truth Over Fear: The Vaccine, and The Great Reset, in corso di svolgimento in modo virtuale questo fine settimana, dal 7 al 9 maggio 2021 [QUI]. Riportiamo di seguito – per completezza di informazione su un argomento di cui ci occupiamo ogni giorno da ormai più di un anno – il testo completo del discorso di aperture dell’Arcivescovo Carlo Mario Viganò, nella traduzione ufficiale italiana.

La Truth Over Fear Conference (Conferenza Verità Oltre la Paura) ha dovuto affrontare alcune difficoltà. La conferenza avrebbe dovuto tenersi lo scorso fine settimana (30 aprile-2 maggio), ma poco prima dell’inizio della conferenza, il fornitore di servizi web per la conferenza, senza preavviso, ha ritirato il servizio, rendendo impossibile lo svolgimento della conferenza allora.

Si tratta di un raduno online di tre giorni con 40 medici, scienziati, avvocati, ricercatori e giornalisti in prima linea, che condividono intuizioni inestimabili e che aprono gli occhi sulla verità dietro i titoli dei media, Covid-19, il vaccino affrettato e il “Grande Ripristino”, dice Coffin sul suo sito web. “Big Tech non vuole che tu senta queste informazioni e sta lavorando duramente per censurarci. La maggior parte dei nostri partecipanti è stata messa a tacere. Infatti, lo stesso giorno in cui abbiamo pubblicato questo summit, YouTube ha chiuso il nostro account e ora siamo bannati nell’ombra ovunque”.
LifeSiteNews scrive [QUI] (nostra traduzione italiana dall’inglese): «La conferenza, organizzata da Patrick Coffin di Restore the Culture, era originariamente previsto che si svolgesse dal 30 aprile al 2 maggio. Tuttavia, durante una presentazione dal vivo del politico del Minnesota Scott Jensen, che stava delineando gli incentivi finanziari subdoli che vengono presentati agli ospedali nell’elencare qualcuno come avente COVID-19, il sito web è andato giù. I quasi 50.000 spettatori registrati sono stati lasciati con schermate vuote e un messaggio di errore. La piattaforma di hosting del sito, Kartra, che Coffin stava utilizzando per ospitare l’evento, ha rinunciato al contratto e ha lasciato sia gli spettatori che gli organizzatori con collegamenti Internet interrotti invece di colloqui. In un comunicato stampa che annunciava il nuovo evento, Coffin ha definito la mossa “un evidente tentativo di censura che dimostra l’importanza dei messaggi presentati. Se c’è una cosa che dovresti sapere sui partecipanti, è che i controller d’élite non vogliono che tu senta quello che hanno da dire”».
È significativo che lo stesso LifeSiteNews – già bannato da Twitter in passato – sia stato completamente bannato anche da Facebook, per “eresia” Covid-19. Per essere precisi, secondo quanto riferito, per aver condiviso i numeri di mortalità del vaccino contro il coronavirus dal database del governo VAERS [Vaccine Adverse Event Reporting System]).
Il National Catholic Register riporta [QUI] (nostra traduzione italiana dall’inglese): «La conferenza prevede colloqui e domande e risposte dal vivo con medici affermati come il cardiologo Dr. Peter McCullough, vice capo della medicina presso la Baylor University. Secondo quanto riferito, lo studioso di medicina più ampiamente pubblicato nel suo campo, McCullough ha sostenuto il trattamento precoce dei casi di Covid-19. Interverranno anche Drs. Pierre Kory e Tess Lawrie, che hanno sostenuto l’uso di ivermectina per prevenire e curare il Covid-19, e il medico tedesco Wolfgang Wodarg, che ha sostenuto l’immunità di gregge come il modo migliore per combattere la malattia. “I nostri relatori sono nelle posizioni principali certificate dai consigli di amministrazione – quelli famosi”, ha detto Coffin al Register il 4 maggio. “Questi non sono tipi di cappello da carta stagnola; questi sono ricercatori, scienziati e medici ben considerati che sollevano le stesse domande, ma sollevare la questione è il peccato mortale. I relatori cattolici includono il Vescovo Athanasius Schneider di Astana, in Kazakistan, uno dei più accesi oppositori dei vaccini Covid-19 contaminati dall’aborto, l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, l’ex nunzio a Washington, che terrà il discorso di apertura, e Stephen Mosher , esperto di Cina e Presidente del Population Research Institute che si oppone al controllo della popolazione e all’aborto».
In tema, ritengo opportuno citare quanto scritto da Aldo Maria Valli oggi sul suo blog Duc in altum [QUI]: «Il Covid, le politiche punitive e l’uso mistificatorio del concetto di bene comune. (…) Occorre poi considerare l’aggressività contro chi non si piega alla narrativa dominante. Chi ha una visione alternativa deve fare i conti con reazioni, spesso minacciose e calunniose, che se potevano essere comprese, ma non giustificate, a inizio pandemia, ora sono inaccettabili. Di che cosa sarebbero colpevoli coloro che, con espressione cara a Giuseppe Prezzolini, potremmo definire gli apoti, ovvero coloro che non se la bevono? L’unica “colpa” è di esprimere dubbi e riserve fondate sull’efficacia dei lockdown e di divieti sociali e personali altamente invasivi. La “colpa” è di chiedere politiche sociali e sanitarie più articolate, divise per fasce sociali, per età e tipologia dei destinatari, evitando i provvedimenti a tappeto, spesso arbitrari e distruttivi. E infine, circa i vaccini, c’è la “colpa” di chiedere il rispetto del diritto alla libertà di scelta, previsto e tutelato dalla nostra Costituzione, e quindi il diritto di non lasciarsi iniettare sostanze che devono essere considerate ancora sperimentali perché non c’è stato il tempo di testarle a sufficienza. Se poi le critiche sono formulate da un cattolico, l’accusa si fa ancora più pesante: come osi parlare così? Non ti accorgi di essere in contraddizione? Proprio tu, che ti ispiri a un messaggio di bontà, condivisione e altruismo, ti schieri contro provvedimenti presi in nome del bene comune? Non hai ascoltato papa Francesco? Non sai che ha definito l’assunzione del vaccino un dovere etico? All’origine di questa mistificazione c’è un concetto di bene comune, purtroppo fatto proprio anche dalla Chiesa, che è quanto meno distorto. Si ritiene che “bene comune” equivalga semplicemente ad assenza di malattia. Non si tiene conto del benessere psicofisico, mentale e spirituale. Non si vuol riconoscere che politiche eccessivamente punitive e contrarie alle libertà fondamentali si traducono in pesanti danni alla salute intesa nel senso più ampio e completo, comprensivo di tutte le dimensioni umane».

Il discorso di apertura dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò alla Truth Over Fear Conference” è una riflessione ad ampio raggio sugli eventi degli ultimi 16 mesi, dall’inizio della pandemia di Sars-CoV-2. Apre il suo discorso chiedendoci di immaginare una persona che era entrata in un monastero o in un eremo nel gennaio del 2020, quasi un anno e mezzo fa, e quindi non ha avuto accesso a nessun media, e non ha sentito né seguito alcuna notizia riguardante il nuovo coronavirus, ed è appena emerso, nel maggio 2021, nel mondo cambiato in cui viviamo… Il messaggio essenziale dell’Arcivescovo Viganò è concentrarsi su Cristo e a rinnovare la nostra fede in Lui.


VERITÀ OLTRE LA PAURA:
COVID 19, IL VACCINO E IL GRANDE RIPRISTINO
Conferenza online
7-9 maggio 2021
Venite, faciamus nobis civitatem et turrim,
cujus culmen pertingat ad caelum.
Gen 11, 4
«Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno,
ed al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo:
tu sei pazzo! a motivo della sua dissomiglianza da loro».
Sant’Antonio Abate
Sono molto grato al dottor Patrick Coffin per l’opportunità che mi è stata offerta di prender parte al world summit «Truth Over Fear: The Vaccine, and the Great Reset». Mentre mi appresto a prendere la parola, desidero salutare ognuno dei partecipanti e benedire il loro impegno al servizio della verità, soprattutto in queste ore di grande confusione, di oscuramento delle menti e delle coscienze. Avete sicuramente preso conoscenza delle mie dichiarazioni del 25 marzo scorso, con la quale ho voluto in qualche modo lanciare questo evento e anticipare i temi, trattandone alcuni in modo più articolato. La presente esposizione tocca altri aspetti e intende in qualche modo completare il mio precedente intervento.
I media, i politici, i manager delle grandi aziende e addirittura i sacerdoti e i Vescovi ci parlano ossessivamente di un mondo connesso, in cui le facoltà del corpo umano sono amplificate da una serie di appendici tecnologiche che ci permettono di parlare all’automobile, di accendere la luce del salotto parlando con un cilindro di plastica, di ricevere da Alexa informazioni sul traffico, di ordinare il sushi dal cellulare, di sapere se il latte che abbiamo in frigo è prossimo alla scadenza. Secondo loro, questo mondo rappresenta una conquista ed un progresso per l’umanità. Molte delle meraviglie che ci aspettano sono già disponibili, altre sono imminenti, già brevettate e pronte ad essere immesse sul mercato.
Immaginiamo per un istante che uno di noi, per un caso fortuito, all’inizio dello scorso anno si sia trovato a vivere isolato da tutto questo. Immaginiamo che abbia deciso di ritirarsi in uno chalet di montagna per scrivere un libro, o di chiudersi in un monastero per un periodo di meditazione e preghiera. Niente televisione, niente giornali, niente social, niente notizie dell’ultim’ora sul cellulare. Solo i ritmi della natura, il canto degli uccelli, il soffio del vento, lo scroscio del torrente, il rintocco di una campana. Fino al momento in cui, dopo più di un anno, questo fortunato amico conclude il suo periodo di isolamento e torna nel mondo, credendo di trovarlo come lo ha lasciato.
Dinanzi a cosa si trova, questa persona rimasta lontana mentre noi eravamo rinchiusi in casa per i lockdown imposti da quasi tutti i Governi del mondo?
Ebbene, il nostro amico scoprirà che mentre si dedicava al suo romanzo o alla meditazione dei Padri della Chiesa il mondo è letteralmente impazzito. Una sindrome influenzale, che dai dati ufficiali causa lo stesso numero di decessi tra gli anziani e le persone debilitate di una normale influenza stagionale, è stata usata come pretesto per seminare terrore tra la popolazione, grazie alla complicità dei politici, dei media, dei medici, delle forze dell’ordine. Si vedrà circondato da persone che indossano una mascherina anche all’aperto, perché qualcuno ha detto che serve per impedire il contagio. Quando, rientrato a casa, vorrà andare a fare la spesa verrà scacciato dal negozio di alimentari perché non porta quella ridicola museruola, e non potrà pranzare al ristorante senza essersi sottoposto ad un tampone che, fino all’anno scorso, era indicato come inefficace per scopi diagnostici. Si sentirà dire che questa «pandemia» ha causato milioni di morti, anche se nel 2020 in tutti gli Stati del mondo i decessi sono stati praticamente gli stessi di quelli degli anni precedenti. E che, per un virus influenzale notoriamente mutante come qualsiasi virus Corona, le autorità mondiali hanno acquistato dalle case farmaceutiche miliardi di dosi di vaccini dichiaratamente inutili, visto che non garantiscono immunità ed anzi hanno gravi effetti collaterali, che però nessuno vuole riconoscere.
Il nostro amico rimarrà sconcertato nell’apprendere che, al primo insorgere dei contagi in una remota località della Cina, anziché bloccare i voli e le comunicazioni con l’estero, c’era chi gridava al razzismo e si preoccupava di testimoniare solidarietà andando a mangiare involtini primavera al ristorante cinese, con uno stuolo di reporter e fotografi al seguito. Apprenderà dai giornali che molti Stati, da più di un decennio, avevano depotenziato la sanità pubblica, chiuso ospedali, lasciato il piano pandemico non aggiornato. E non si capaciterà del fatto che siano state vietate le cure efficaci e l’assistenza domiciliare, aspettando che i contagiati peggiorassero per essere ricoverati nei reparti di terapia intensiva e fatti morire con i ventilatori per la respirazione profonda. Rimarrà scandalizzato quando gli diranno che i morti sono stati privati dell’autopsia e sottoposti a cremazione senza funerali religiosi, come se chi li ha lasciati morire non volesse lasciare tracce dei propri misfatti.
Potete immaginare quanto l’assurdità di tutto questo, per una persona che non è stata bombardata quotidianamente dalle notizie terroristiche dei media, suoni incomprensibile. E come sia incomprensibile la passività e la rassegnata obbedienza delle masse ai diktat delle autorità civili e religiose. Perché il nostro amico scoprirà che anche in chiesa le cose sono cambiate: non c’è più la pila dell’acqua benedetta, gli inginocchiatoi sono scomparsi per far posto a sedie distanziate con cartelli che indicano dove ci si può sedere, quante persone possono entrare, e che la Comunione dev’essere ricevuta nella mano per ragioni igieniche. Apprenderà che non solo i parroci e i Vescovi si sono adeguati alla follia collettiva, ma vi hanno dato un contributo personale, giungendo in certi casi a imporre tamponi e vaccini per chi vuole assistere alle funzioni. Gli mostreranno il famoso video di Bergoglio da solo in piazza San Pietro, o l’intervista in cui sponsorizza i vaccini come un «dovere morale», anche se sono prodotti con materiale fetale proveniente da aborti. E gli diranno che la Congregazione per la Dottrina della Fede si è premurata di dichiarare moralmente leciti quei vaccini.
Quando parlerà con gli amici che non sente da più di un anno, il nostro amico verrà a sapere che è stato loro vietato di uscire, di incontrarsi per le feste, di celebrare la Pasqua e il Natale, di andare a Messa, di confessarsi, di ricevere i Sacramenti; che lo Stato ha imposto lockdown e coprifuoco, chiudendo negozi e ristoranti, musei e palestre, scuole e biblioteche. Tutto chiuso, per il terrore di un virus influenzale che poteva esser curato – che può essere curato – con terapie che l’OMS e gli altri «esperti» hanno proibito, ordinando la «vigile attesa». E se chiederà perché nessuno abbia protestato, si sentirà dire che le manifestazioni di dissenso sono state parimenti vietate e represse dalla polizia a colpi di manganello. Gli diranno che in alcuni Stati sono stati costruiti centri di detenzione per chi non vuole sottoporsi alla vaccinazione, mentre si è cercato di rendere obbligatoria una app che consente il tracciamento dei movimenti dei cittadini e oggi si teorizza l’uso di un microchip sottocutaneo che rileverebbe la positività al virus o di un passaporto vaccinale, grazie al quale sarebbe possibile viaggiare in aereo o andare al ristorante.
E tutto questo è stato possibile grazie al silenzio dei magistrati, mentre anonimi comitati scientifici spadroneggiavano con protocolli assurdi e inefficaci. Milioni di persone confinate agli arresti domiciliari avrebbero dovuto ridurre il numero dei contagi, mentre in realtà i Paesi in cui il lockdown non è stato imposto hanno avuto meno morti. Milioni di persone costrette a non lavorare, ridotte in miseria da decisioni illegittime e incostituzionali, hanno obbedito aspettando ridicole elemosine promesse mille volte e mai arrivate. Milioni, miliardi di persone hanno subito le decisioni di pochi «filantropi», che sono riusciti ad imporre i vaccini prodotti da case farmaceutiche di cui essi sono i principali azionisti, con l’approvazione di organi di controllo che essi finanziano per la maggior parte. Nessun conflitto di interessi, nessun crimine contro l’umanità, nessuna violazione delle libertà naturali e dei diritti fondamentali dei cittadini. Tutto è filato liscio, come in un film distopico.
Ebbene, quello che il nostro amico si trova dinanzi è il fantastico mondo voluto dal Great Reset, dai fautori del Nuovo Ordine Mondiale, dagli adepti della setta globalista. Un mondo transumano, in cui gli algoritmi partoriti da menti malate, diaboliche, decidono se si può uscire di casa, quali cure devono essere somministrate, quali attività possono aprire, quali persone hanno il diritto di lavorare. E mentre eravamo imprigionati senza sbarre nelle nostre case, credendo ai farneticanti annunci della televisione e dei social, col favore delle tenebre c’era chi installava ovunque i ripetitori del 5G, per rendere possibile quella svolta tecnologica che dovrebbe connettere tutti e tutto, dal frullatore all’iPad, dall’auto elettrica alle lezioni a distanza. Con l’obbligo perpetuo di mantenere il «distanziamento sociale» e di esser vaccinati ogni sei mesi, ben che vada, in nome di una pandemia di cui non si vedono i danni se non nella narrazione mediatica e nella sciagurata gestione da parte dei politici e dei medici di regime.
Il nostro amico non è un medico, ma siccome non ha vissuto questo anno e mezzo di delirio sanitario subendo l’assordante bombardamento mainstream della televisione e dei social, riesce a cogliere la follia di quanto è accaduto a tutti noi, assieme al piano criminale che è stato perpetrato dall’élite. Né gli sfuggirà – come non sfugge a noi – il ruolo che ha avuto la Gerarchia cattolica nell’imporre la narrazione ufficiale, usando l’autorità della Chiesa per ratificare un crimine mostruoso, una frode colossale contro Dio e contro l’uomo.
Se facciamo un confronto tra come vivevamo a Gennaio 2020 e come ci siamo ridotti a vivere oggi, non possiamo non riconoscere il successo di questo piano infernale, accettato dalla maggior parte delle persone come ineluttabile. Vi è chi, non potendo accettare l’intrinseca irrazionalità dei provvedimenti adottati dai governanti, sospende il giudizio e si consegna ai propri carnefici. Altri, cercando un senso soprannaturale alla follia collettiva, invoca da Dio la fine di una pestilenza inesistente o si adegua alle nuove liturgie pagane del Covid. Altri ancora, più combattivi, non riescono a rassegnarsi alla mostruosità di quanto avviene e sperano in un intervento divino.
Se solo avessimo il buonsenso di pensare autonomamente, di usare la razionalità di cui ci ha dotati il Padreterno, comprenderemmo immediatamente che questo orrore non è altro che il «mondo alla rovescia» voluto dall’eterno Nemico del genere umano, l’inferno in terra vagheggiato dai servi di Satana, il Nuovo Ordine Infernale che prelude all’avvento dell’Anticristo e alla fine dei tempi. Solo così potremmo capire l’apostasia dei vertici della Chiesa, tutti presi a dar prova di obbedienza all’ideologia globalista al punto da rinnegare Cristo in croce e preferire, al soave giogo di Cristo, le pesanti catene di Lucifero.
Se vi è un «Grande Ripristino» di cui l’umanità ha davvero bisogno, questo può solo avvenire nel ritorno a Dio, in una vera e propria conversione delle persone e delle società a Cristo Re, che da troppo tempo abbiamo lasciato spodestare in nome di una perversa libertà che tutto concede e tutto legittima fuorché il Bene. Quel «Great Reset» si è compiuto sul Golgota, nel momento in cui Satana ha creduto di mettere a morte il Figlio di Dio e di impedire la Redenzione, mentre in realtà egli siglava la propria definitiva sconfitta. Quello a cui assistiamo oggi è solo un doloroso strascico della battaglia tra Cristo e Satana, tra la stirpe della Donna rivestita di luce di cui parla l’Apocalisse e la stirpe maledetta dell’antico Serpente.
Così, nell’avvicinarci alla persecuzione degli Ultimi Tempi, noi abbiamo la certezza soprannaturale che anche questa grottesca pandemia, miserabile pretesto per l’instaurazione di una sinarchia antiumana e anticristica, è destinata alla sconfitta, perché Cristo ha già vinto l’eterno Sconfitto, con una vittoria schiacciante e inesorabile. Forti di questa vittoria epocale, di cui vedremo il trionfo forse molto presto, noi dobbiamo combattere sotto le insegne di Cristo Re e sotto la protezione della Regina delle Vittorie, alla Quale il Signore ha dato il potere di schiacciare il capo del Maligno.
Se torneremo a Cristo, iniziando da noi stessi e dalla nostra famiglia, riusciremo non solo ad aprire gli occhi per comprendere l’assurdità di quanto avviene intorno a noi, ma sapremo anche combattere efficacemente con le armi invincibili della Fede. «Omne, quod est ex Deo, vincit mundum: et haec est victoria, quae vincit mundum, fides nostra. Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede» (1Gv 5, 4). Allora la nuova torre di Babele, il castello di carte del Covid, la farsa dei vaccini, la frode del Great Reset crolleranno inesorabilmente, manifestando nella sua natura diabolica il piano omicida dell’Avversario e dei suoi servi.
Guardiamo alla Nuova Gerusalemme che discende dal cielo, la Santa Chiesa, che nella visione di San Giovanni appare «come una sposa adorna per il suo sposo» (Ap 21, 2). Ascoltiamo la gran voce che annunzia: «E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima sono passate» (Ap 21, 4). Il nostro «Great Reset» si compie in Nostro Signore: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21, 5), «Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine» (Ap 21, 6). Possa l’intera Corte celeste assisterci e proteggerci in questa battaglia epocale, nella quale ci gloriamo di militare sotto le insegne di Cristo Re e di Maria Regina.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo,
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America