Numeri ufficiali Covid-19 del 28 aprile 2021. 120.000 vittime. Italia Viva deposita Ddl per istituzione Commissione di inchiesta su gestione pandemia

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Nell’Aula del Senato questo pomeriggio si è svolta la votazione per appello nominale di tre mozioni presentata nei confronti del Ministro della Salute, Roberto Speranza, presentate da Fratelli d’Italia, da Senatore Gianluigi Paragone (conduttore televisivo e giornalista italiano, ex Movimento 5 Stelle, Gruppo Misto) e da Matteo Crucioli (ex Movimento 5 Stelle, oggi L’alternativa c’è e Gruppo Misto). Il Senato ha rispinto a maggioranza le mozioni di sfiducia. Lega e Forza Italia si smarcano ma propongono Commissione di inchiesta.
Con un Disegno di legge formato da sette articoli il gruppo di Italia Viva in Senato ha depositato la proposta per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta “sulla diffusione dell’epidemia di Covid-19, la gestione dell’emergenza pandemica, nonché sulle misure adottate per prevenire e contrastare la diffusione del virus e le conseguenze derivanti al Sistema Sanitario Nazionale”. Il testo del Ddl, annuncia un comunicato, è a prima firma di Faraone ed è sottoscritto da tutti i senatori di Italia Viva.

Roberto Speranza, Ministro della Salute ed il Senatore Paolo Romani, durante la discussione sulle mozioni di sfiducia presentate nei suoi confronti dalle opposizioni. Senato, 28 aprile 2021 (Foto di Fabio Frustaci/ANSA).

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 28 aprile 2021

Ricoverati con sintomi: 19.860 (-452) (-2,23%) [Al 31%]
In terapia intensiva: 2.711 (-37) (-1,35%) [con 168 nuovi ingressi del giorno] [*] [Raggiunta la soglia di allarme del 30%]
Deceduti: 120.256 (+344) (+0,29%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla platea da vaccinare (aggiornato al 28 aprile 2021 ore 20:25): 5.527.317 (10,89% di una platea di 50.773.718 persone da vaccinare)

Dati aggiornati al 28 aprile 2021 ore 18:32. Fonte Agenas.

La soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020, oltre la quale sono a rischio le prestazioni sanitarie per le altre patologie. Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 278 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

In aumento il numero delle infezioni asintomatiche, che tornano sopra il 50% in tutte le fasce di età al di sotto dei 50 anni e in quella degli over 90: ricordiamo che nel mese di marzo le infezioni asintomatiche erano scese sotto il 50% in tutte le fasce di età rilevate. Il maggior numero di casi clinicamente rilevabili (il 56% del totale) è nella categoria 70-79 anni, dove gli effetti delle vaccinazioni in corso dovrebbero essere visibili a livello numerico verso la fine del mese di maggio (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).

Il Ministro della Sanità si dimetta! Subito!
Schifani: No a sfiducia Speranza, da FI responsabilità

“Forza Italia, insieme alla Lega, ha scelto di votare contro la mozione di sfiducia rivolta al Ministro Speranza, nel solco della responsabilità. Questo non vuol dire approvare in toto il lavoro fin qui svolto dal titolare della Salute, al quale non abbiamo mai risparmiato critiche quando lo ritenevamo necessario. Ma non à il momento di far degenerare la polemica politica in instabilità”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Renato Schifani, consigliere politico del Presidente Silvio Berlusconi (Fonte SkyTG24).
Per il #brancodibalordi non è mai il momento.

Salvini, sfiducia Speranza? Noi diamo fiducia a Draghi

“Noi diamo la fiducia a Draghi. Speranza non lo stimo ma noi lavoriamo da dentro per migliorare i documenti come il Pnrr che è migliorato rispetto a quello di Conte”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini ai microfoni di Vista (Fonte SkyTG24).

Lega-FI, no mozioni inutili, subito comm. inchiesta su pandemia

“Il centrodestra di governo ha fiducia in Mario Draghi: non cederà alle  provocazioni di chi sogna un esecutivo tutto tasse e sbarchi a trazione Pd-5Stelle – si legge in una nota di Lega-FI – Con senso di responsabilità, determinato a proporre soluzioni concrete e percorribili come dimostrano le riaperture e l’accordo raggiunto nella maggioranza sulla revisione del coprifuoco, il centrodestra di governo ritiene improduttivo il ricorso a mozioni di sfiducia individuali (che non hanno alcuna possibilità di successo) e propone fin da oggi una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia da parte del ministero della Salute” (Fonte SkyTG24).

Sileri assente da Senato, no polemiche ma nascita figlio

Pierpaolo Sileri, Sottosegretario alla Salute, non è in aula al Senato, durante la discussione e la votazione delle mozioni di sfiducia individuale al Ministro Roberto Speranza, perché stamattina è nato il figlio. Lo riferiscono fonti ministeriali che spiegano dunque che l’assenza non è dovuta ad alcuna polemica (Fonte SkyTG24).

Piano pandemico: Zambon, dichiarazioni Speranza sconcertanti

“Le dichiarazioni fatte oggi in Senato dal Ministro Speranza relative al ritiro del rapporto dell’OMS sono sorprendenti e sconcertanti”. Lo dice all’AGI Francesco Zambon, l’autore del rapporto sulle presunte falle italiane nella gestione della prima fase della pandemia pubblicato e poi ritirato nel giro di poche ore dal sito dell’OMS nel maggio dello scorso anno. “Sono sorprendenti – dice Zambon – perché le evidenze emerse dall’inchiesta di Bergamo in queste settimane non sono speculazioni. Sconcertanti perché questi elementi emersi, tra cui chat e mail, non fanno che confermare i gravi dubbi sull’assenza di indipendenza dell’OMS”(Fonte SkyTG24).

“++ Speranza, ‘Unità, unità, unità. Questa rimarrà mia linea’ ++ Non sarà mai un discorso personale, ma di nuovo Speranza non ammette alcuna colpa, non cita il tasso di letalità + alto al mondo, e dimentica il suo libro dove definisce il virus un’opportunità x la sinistra” (Alberto Ciapparoni @aciapparoni – Twitter, 28 aprile 2021).

Coprifuoco, prima vittoria del centrodestra. Il centrodestra – finalmente unito – ottiene un passetto in più rispetto a questo scandaloso coprifuoco. Non c’è una data, ma come titola Il Giornale: “Cade il tabù coprifuoco”. Peggio del coprifuoco c’è la boiata di spostarlo di un’ora. Sul coprifuoco il governo valuterà in base a contagi e vaccini se e come rivedere il limite imposto dalle 22. D’accordo anche Salvini e Renzi.

Nel 2020 importate mascherine per oltre 3 miliardi di euro

Nel 2020 sono stati importate nel nostro Paese mascherine protettive per un valore di 3,178 miliardi di euro (+1425 % rispetto al 2019), oltre a guanti protettivi per oltre 500 milioni di euro (+62%) e di tute di protezione, camici impermeabili, camici chirurgici monouso e riutilizzabili, per 595 milioni di euro (+127%). Lo calcola l’associazione di settore Assosistema Confindustria che, per mascherine chirurgiche e Ffp, evidenzia la “contraddizione” con un dato in crescita anche per l’export: +111%: “Questo significa che il prodotto italiano sicuro marcato CE viene esportato in Europa, mentre l’Italia importa prodotti realizzati in deroga alle normative” (Fonte SkyTG24).

Dalle mancate zone rosse alle mascherine taroccate: un anno di inchieste

Dal 21 febbraio 2020, quando a Codogno veniva individuato il “paziente uno”, i fascicoli d’indagine aperti dalle Procure in Italia sull’emergenza causata dalla pandemia sono centinaia. La gran parte di queste indagini, anche per le difficoltà legate a valutazioni tecnico-scientifiche su un virus ancora in parte sconosciuto, non sono ancora state chiuse (Fonte SkyTG24).

Caos cimiteri a Roma, oltre duemila bare in attesa di sepoltura

Una crisi aggravata anche dalla scarsa manodopera: in periodo di piena pandemia a gestire i cimiteri cittadini c’era solo un solo dipendente di Ama. Dopo gli esposti dell’Associazione Eccellenza Funeraria e della Lega, ieri anche la municipalizzata ha annunciato eventuali azioni nelle sedi opportune per il reato di “procurato allarme” (Fonte SkyTG24).

Per non dimenticare: autopsie fatte contro il Ministero, vite salvate
di Marco Tosatti
Stilum Curiae, 28 aprile 2021


Mentre in questi giorni emergono sempre nuovi elementi che testimoniano dell’incapacità dell’approssimazione e del cinismo mostrati dal Ministero della Salute, e dai suoi principali responsabili, Speranza in testa, nel gestire l’emergenza causata dal Covid 19; e mentre questi comportamenti straordinariamente cocciuti proseguono, dal momento che i protocolli di cure domiciliari non sono stati modificati, a dispetto dell’evidenza scientifica, e si continuano a prescrivere “Tachipirina e vigile attesa” fino a che la situazione non degenera ed è necessario il ricovero; bene, è utile forse riproporre questo articolo, apparso qualche mese fa su un giornale locale di Bergamo, Prima Bergamo e che certamente non troverete sui quotidiani di regime arroccati intorno a Roberto Speranza. Tanto per fare memoria, e per immaginare quante vite umane hanno spento direttive, o “consigli” autorevoli radicalmente errati. Per fortuna non tutti hanno obbedito.

Di questo argomento abbiamo parlato già un anno fa, in maggio e giugno 2020, per esempio qui:
Numeri ufficiali Covid-19. Prosegue la lenta discesa. Il caso dell’indicazione del Governo di non eseguire le autopsie. Perché e per quale motivo? – 18 maggio 2020
Numeri ufficiali Covid-19. La discesa del trend in calo resta molta lenta. Terminare lockdown della scienza: grave errore non eseguire autopsie – 22 maggio 2020
Sars-CoV-2. Divulgazione scientifica – Parte 8: Bloccare trombosi per evitare ingresso virus nei polmoni e polmonite interstiziale – 5 giugno 2020

UN DOTTORE CHE HA AVUTO CORAGGIO
Gianatti, il primario “disobbediente” del Papa Giovanni che ha smascherato il coronavirus
Attraverso le autopsie (vietate) ha scoperto come agisce il morbo nell’organismo: da lì le prime cure efficaci. Grazie a lui migliaia di vite sono state salvate
di Francesca Fenaroli
Primabergamo.it, 28 settembre 2020

I camion carichi di salme che sfilavano sotto le nostre finestre li abbiamo visti tutti, come il bollettino di guerra quotidiano con la conta dei deceduti. I medici disperati, impotenti davanti a questo nuovo virus devastante si sono mossi come potevano e con i mezzi che avevano: è proprio nelle situazioni più disperate che ci sono persone alle quali si accende la famosa lampadina in testa e tra queste c’è Andrea Gianatti, direttore del dipartimento di medicina di laboratorio e dell’unità di anatomia patologica (che si occupa delle autopsie e di analisi dei tessuti) dell’ospedale Papa Giovanni.

Dottor Gianatti, partiamo dal principio: come ha affrontato i primi giorni della pandemia?
«Dopo la prima grave ondata di pazienti a febbraio, come tutti i colleghi e il personale sanitario dell’ospedale, abbiamo seguito un corso super accelerato su come gestire i casi di Covid».

Come è stato tornare in corsia?
«Non è stato semplice, ma io e il mio team, come tutti i medici dell’ospedale, abbiamo abbandonato temporaneamente la nostra disciplina per dare il nostro contributo nell’emergenza spaventosa che si era creata».

Ci spieghi che cosa è successo.
«Ci morivano i pazienti davanti agli occhi di insufficienza respiratoria e, nonostante tutti gli sforzi, i respiratori, la Cpap e i farmaci non riuscivamo a fermare questa strage. Allora ho capito che tornare alle autopsie avrebbe potuto essere l’unica via utile in qualche modo, o almeno ci volevo provare».

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute avevano caldamente sconsigliato di eseguire le autopsie sui corpi deceduti a causa del Covid, quindi lei è andato contro il sistema?
«Le autopsie erano state sconsigliate, perché si tratta di un’attività tra le più pericolose e rischiose tra quelle diagnostiche, soprattutto nei casi nei quali il paziente è morto a causa di una malattia infettiva, a maggior ragione ancora sconosciuta. In scienza e coscienza, ho deciso di andare contro queste direttive: ero più utile al microscopio che nei turni in terapia intensiva, quindi il 13 marzo abbiamo eseguito la prima autopsia sul nostro paziente zero e poi ne abbiamo eseguite quattro o cinque al giorno fino a fine aprile».

Scelta coraggiosa: in quanti eravate a occuparvene?
«Per non mettere a rischio i colleghi più giovani, ci siamo imbarcati in questa missione io e Aurelio Sonzogni, che è il collega con maggiore esperienza nel reparto, solo con me ha eseguito più di tremila autopsie».

Come avete scelto le salme da analizzare?
«Ci siamo concentrati sui casi più particolari, ad esempio i soggetti più giovani o le persone decedute per questioni poco chiare».

Come vi siete attrezzati? I vostri spazi erano adeguati e in sicurezza?
«La nostra sala autoptica è stata costruita come le sale operatorie ed è una rarità nel panorama ospedaliero italiano. Tra le ragioni che giustificavano il consiglio dell’Oms di non eseguire le autopsie c’era, purtroppo, il dato che in un reparto normale di anatomia patologica, come ad esempio a Seriate o a Treviglio, i locali non sono dotati di condizioni adatte, ad esempio sono privi di aerazione, in spazi piccoli; il nostro campo è sempre stato considerato ai margini, l’ultimo su cui investire. Mi faccia aggiungere che questo è molto grave e l’abbiamo imparato a nostre spese con il coronavirus».

Eravate vestiti da astronauti anche voi come abbiamo visto in Tv e sui giornali? Come era la procedura?
«Eravamo bardati anche noi e nella sala entrava solo un medico, con l’assistenza esterna tramite interfono del collega, in caso di necessità. La procedura di vestizione era abbastanza lunga e laboriosa, ma avevamo il personale di supporto. Non le nascondo che ogni volta che mi accingevo ad aprire la porta della sala provavo una certa inquietudine. Abbiamo svolto il nostro lavoro circondati da salme su salme che arrivavano, senza sapere poi dove metterle».

E poi come avete proceduto?
«Data l’alta contagiosità della malattia, abbiamo deciso di far ricorso a una tecnica mininvasiva per ridurre il rischio: prelievi su polmoni, cuore, fegato, milza e intestino, organi facilmente raggiungibili senza aver bisogno di aprire e asportarli: una sorta di carotaggi, invece che nel terreno, nel corpo. Siamo rimasti colpiti fin da subito dal coinvolgimento dei polmoni già a occhio nudo: dimensioni, colore e consistenza completamente stravolte».

Ma è al microscopio che avete scoperto la verità?
«Sì, la sorpresa c’è stata osservando i prelievi a livello microscopico: abbiamo finalmente capito il motivo di un’alterazione talmente estesa e grave, che spiegava le morti così veloci per insufficienza respiratoria. La terapia fino a quel momento si concentrava sul curare gli alveoli polmonari, mentre le trombosi e occlusioni dei vasi polmonari, che abbiamo riscontrato al vetrino per la prima volta non erano state considerate, né previste».

Dottore, può farci un esempio?
«Guardi è come se un idraulico si mettesse ad aggiustare un calorifero che perde, mentre i tubi sono tutti rotti e la casa si sta allagando. Il calorifero sono gli alveoli, i tubi sono i vasi sanguigni e la casa sono i polmoni. Un cambio completo di paradigma diagnostico».

Come avete agito?
«Di solito ci possono anche volere sessanta giorni per comunicare i risultati di un’autopsia, in questo caso invece abbiamo inviato le prime osservazioni in tempo reale ai nostri colleghi medici per poter dare un contributo immediato e l’idea è stata vincente: grazie ai nuovi dati raccolti, i nostri colleghi hanno introdotto nelle terapie l’uso di anticoagulanti come l’eparina e il cortisone, che non si usa quasi mai nella cura di polmoniti virali. Abbiamo organizzato una riunione informale e da lì la notizia si è diffusa immediatamente: attraverso chat e social tra medici, ci siamo ritrovati bombardati di richieste da tutto il mondo».

OMS, variante indiana potrebbe essere più contagiosa

La variante indiana del Sars-CoV-2 potrebbe essere più contagiosa e resistente ad alcuni vaccini e trattamenti. È l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel suo rapporto settimanale ha sottolineato come la variante includa mutazioni “associate a una maggiore trasmissione” e una minore capacità di neutralizzare il virus con alcuni trattamenti con anticorpi monoclonali. Tuttavia, nonostante la sua incidenza in India (che già rappresenta quasi il 40% dei nuovi casi globali), l’MS la considera ancora solo una “variante di interesse” e non una “variante di preoccupazione”, l’allerta di livello più alto attualmente valida solo per quelle di Regno Unito, Sud Africa e Brasile(Fonte SkyTG24).

Video diMartedì/La7.

Riaperture, lo studio della fondazione Kessler: “Rischiamo 1300 morti al giorno a metà luglio”. A DiMartedì su La7 è stato mostrato uno studio elaborato dalla Fondazione Bruno Kessler che mostra come con le riaperture del 26 aprile si rischiano 300 morti al giorno fino a metà luglio e nello scenario peggiore si arriverebbe a 1300 decessi.

Brasile, numero anziani morti cala del 90% a São Paulo

São Paulo, la città più grande del Brasile, ha registrato un calo del 90% nel numero di anziani morti per coronavirus ad aprile, una riduzione che le autorità locali attribuiscono alle misure di confinamento e alla campagna di vaccinazione. Tra il 1° e il 26 aprile sono decedute per Covid 333 persone di età superiore ai 60 anni, contro le 3.437 vittime registrate a marzo, secondo quanto riporta oggi il portale di notizie Uol sulla base dei dati raccolti dalla segreteria comunale alla Salute (Fonte SkyTG24).

India, scuole cattoliche trasformate in ospedali

Nell’emergenza pandemica, l’Arcidiocesi di Bangalore, nello stato di Karnataka, nell’India meridionale, ha deciso di trasformare temporaneamente le scuole cattoliche in ospedali per pazienti colpiti dal Covid-19. Come riferisce l’Agenzia Fides, l’Arcivescovo metropolita di Bangalore, Mons. Peter Machado, ha promosso l’iniziativa dopo aver constatato le difficoltà nella gestione dell’emergenza negli ospedali cattolici e nelle strutture pubbliche. “La nostra iniziativa di mettere a disposizione le strutture scolastiche può contribuire alleviare lo stress sugli ospedali nella gestione della crisi sanitaria nel Paese”, ha detto Mons. Machado. “Apprezziamo il servizio instancabile e disinteressato reso nelle circostanze più difficili da medici e infermieri, cattolici e non, e vogliamo offrire tutto l’aiuto e il supporto possibile” (Fonte SkyTG24).

Santa Sede: per pandemia Cardinale Parolin non andrà in Venezuela

Il Segretario di Stato di Sua Santità, il Cardinale Pietro Parolin “per cause di forza maggiore, legate soprattutto alla pandemia di Covid-19”, “non potrà più viaggiare in Venezuela, com’era suo desiderio, in occasione della beatificazione del Venerabile Servo di Dio José Gregorio Hernandez”, che avrà luogo a Caracas il 30 aprile. Lo riferisce una comunicazione della Sala Stampa della Santa Sede, in cui si sottolinea che il Cardinale Parolin “assicura la sua spirituale partecipazione a questo momento così importante per la Chiesa e per l’intero Paese e si augura che esso contribuisca ad approfondire la fede dei venezuelani e la loro vita cristiana, nell’imitazione del nuovo Beato, ad affrontare insieme la crisi umanitaria e a promuovere una convivenza plurale e pacifica”.

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