I vescovi italiani ripartono da Francesco

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Dal Santo Padre i membri del Consiglio Permanente si sono recati nella mattinata di martedì 19 marzo per prendere parte alla solenne celebrazione che ha inaugurato il Pontificato: “Siamo venuti a questo appuntamento di grazia consapevoli del particolare legame che unisce la nostra Conferenza Episcopale al Vescovo di Roma e Primate d’Italia – scrivono nel Messaggio inviato a Papa Francesco a conclusione dei lavori –: una «speciale sintonia», che ci rende testimoni privilegiati della Sua missione, primi destinatari della Sua premura e del Suo magistero; un attaccamento singolare delle nostre Chiese al Papa, che si è manifestato anche nel caloroso abbraccio con cui da subito il nostro popolo si è stretto a Lei, nel desiderio di vederLa, di stare un po’ con Lei, di pregare con Lei e per Lei, per le intenzioni del Suo cuore di pastore universale”. Nel testo i Vescovi esplicitano tale sintonia: “Con Lei avvertiamo che custodire è servire: amore crocifisso, che nasce dall’incontro con il Signore Gesù, dall’affidarsi e dal conformarsi sempre più al suo mistero pasquale, dal suo richiamo a essere suoi, a dimorare in Lui, fino a farsi sua presenza tra gli uomini del nostro tempo”.

Si impegnano, quindi, “a essere custodi di quanti sono affidati alla nostra responsabilità, specialmente della vita più debole e indifesa” e “a mantenere vivo e a sviluppare sempre più questo senso di fede: alla scuola del Vangelo, intendiamo annunciarlo senza paure come possibilità di vita integrale, capace di risposte attraenti e veritiere”. Nella riconoscenza “ai disegni della Provvidenza, che ha spinto i Cardinali «quasi alla fine del mondo» per eleggere Colui che è chiamato a confermare i fratelli nella fede”, i Vescovi concludono manifestando a Papa Francesco la loro piena disponibilità: “Ci preceda con mano ferma e paterna; ci richiami a quella santità di vita che è vocazione di ogni battezzato; ci additi l’unico orizzonte che racchiude il segreto dell’eterna primavera della Chiesa: quello che nel Cristo riconosce il Figlio del Dio Vivente, la chiave del mistero sigillato della storia, l’immagine dell’uomo nuovo”. Partecipazione e condivisione fraterne hanno scandito i lavori, nel corso dei quali sono stati presi in esame una serie di adempimenti in vista della prossima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

 

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