Nasce il Museo di Terra Santa
“Il Terra Sancta Museum vuole ripercorrere le radici del cristianesimo e di questa terra, perché questo paese ha una storia in cui la presenza cristiana è evidente, come quella ebraica ed islamica, ma ha bisogno di essere mostrata e fatta conoscere meglio, in maniera organica. I cristiani pur essendo una piccola minoranza sono sempre stati e sono ancora oggi una presenza culturalmente molto vivace e ricca, che ha contribuito in maniera enorme a costruire relazioni, non soltanto con la popolazione locale, ma anche con le tante società nel mondo. Questa realtà è giusto che oggi venga è conosciuta e divulgata. Il progetto nasce dal desiderio più generale, di investire sulla cultura e sulla storia, ma anche da un desiderio più nascosto di conoscere il nostro passato, per avere un migliore senso di appartenenza, una identità più definita. A Gerusalemme questa necessità si percepisce in maniera evidente. Abbiamo bisogno di rileggere e di conoscere la nostra storia per poter vivere il presente in maniera più serena. Se ci rendiamo conto di come gran parte dei fenomeni attuali – sociali, politici, religiosi – siano già stati vissuti dai nostri padri e dai nostri nonni, possiamo ridimensionare i problemi, metterli nelle giuste dimensioni, prendere le distanze, in modo da trovare la forza per costruire e investire nel futuro.
Il Museo sarà fonte di sviluppo sociale o economico anche per la popolazione locale. Musei, archivi, biblioteche, non sono solo depositi dove si mette materiale, ma sono istituzioni culturali che hanno una conseguenza economica e creano opportunità di lavoro anche per la comunità residente, non solo di religione cristiana. Questo d’altro canto è uno dei compiti che la Custodia assolve da diversi secoli in questo territorio. Nei luoghi dove sorgerà il Museo un tempo vi erano la calzoleria, la falegnameria, la ferreria ecc. Oggi queste realtà non esistono più perché sono cambiati i tempi, ma l’idea è di continuare, di crearne altre, di portare avanti questo legame, questa relazione – anche economica – con questa terra.
Il nuovo Museo Archeologico sarà allestito in un sito di grande rilevanza per l’identità storico-tradizionale, dove si pensa ci fosse l’antica Fortezza Atonia, luogo della condanna di Gesù. Alcune pavimentazioni, murature e antiche cisterne ne documentano l’antichità. Il percorso museale, organizzato in due parti, si snoda in 17 sale su due piani e prevede uno spazio dedicato al bookshop. Al piano terreno sono previste sale tematiche che riflettono cronologicamente le tappe principali della vita di Gesù. Al primo piano sono collocate le collezioni specialistiche di monete vetri, iscrizioni, lucerne e oggetti dell’Egitto e della Mesopotania; alcune sale saranno destinate a mostre temporanee. L’allestimento presenterà una selezione dei reperti più significativi, provenienti dai ritrovamenti e scavi archeologici condotti dai francescani nei Luoghi Santi nel corso degli ultimi 150, riferibili cronologicamente ad un periodo storico che parte dall’età cananea (II millennio) fino al medioevo crociato (XI-XII sec. D.C.).
I contenuti del Museo sono di grande interesse, non solo per i cristiani, ma anche per il pubblico laico le comunità residenti, i pellegrini ebrei e musulmani. Per i molti visitatori provenienti dal pellegrinaggio cristiano il percorso museale offrirà la possibilità di approfondire e comprenderne contesto e tempi storici di riferimento. Il linguaggio dell’archeologia, infatti, quando è bene interpretato, consente di illustrare “concretamente” un’epoca del passato. Qui la vicenda di Gesù di Nazaret trova il suo contesto storico e culturale composto da ciò che la precede (il popolo ebraico e le culture bibliche) e da ciò che la segue (l’insediarsi della civiltà cristiana in Palestina nella millenaria convivenza con le altre civiltà storiche).