La lezione di giornalismo del Papa

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Una grande lezione a chi oggi si occupa di informazione e di informazione religiosa in particolare, quella arrivata oggi da Papa Francesco. L’occasione l’incontro con gli operatori della comunicazione in un’aula Paolo VI gremita di circa 6000 tra giornalisti della carta stampata, del web e di radio e tv. Ci ha chiamati amici e poi, dopo averci ringraziato per il lavoro di questi giorni ha detto:“Avete lavorato, eh? Avete lavorato!”. Ma ha provato a dirci anche altro. Non si scrive di chiesa come si scrive di politica ricordandoci che gli eventi della storia della Chiesa come il Conclave, i Sinodi, l’elezione di un pontefice, “non rispondono alla logica delle categorie mondane. Protagonisti sono la fede e lo Spirito Santo. Per questo non è facile comunicare questi eventi a un pubblico vasto. La Chiesa non ha natura politica, ma spirituale. E’ il santo popolo di Dio. Con le sue virtù e i suoi peccati. E al centro non c’è il Papa” ma Cristo è “il centro”, ci ha detto. Parole forti che possono aiutare chi fa questo mestiere: leggendo i giornali italiani di questi giorni abbiamo letto il contrario di quello che ci ha detto il pontefice.

Francesco I ha voluto ringraziare “quanti hanno saputo osservare e presentare questi eventi della storia della Chiesa tenendo conto della prospettiva più giusta in cui devono essere letti, quella della fede” spiegandoci, però, cos’è la Chiesa e come va comunicata, delineando una vera e propria “ermeneutica” affermando che “gli avvenimenti della storia – chiedono quasi sempre una lettura complessa, che a volte può anche comprendere la dimensione della fede”. “Soltanto ponendosi in questa prospettiva – ha spiegato facendo una vera e propria lezione di giornalismo – si può rendere pienamente ragione di quanto la Chiesa Cattolica opera”. Cristo “è il pastore della Chiesa, ma la sua presenza nella storia passa attraverso la libertà degli uomini: tra di essi uno viene scelto per servire come suo Vicario, successore dell’Apostolo Pietro, ma Cristo è il centro, il riferimento fondamentale, il cuore della Chiesa. Senza di lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero né avrebbero ragion d’essere”.

E citando Benedetto XVI – che incontrerà sabato prossimo a Castel Gandolfo – ha sottolineato che Cristo è presente e guida la sua Chiesa. In tutto quanto è accaduto il protagonista è, in ultima analisi, lo Spirito Santo. Egli ha ispirato la decisione di Benedetto XVI per il bene della Chiesa; Egli ha indirizzato nella preghiera e nell’elezione i Cardinali. E’ importante, cari amici, tenere in debito conto questo orizzonte interpretativo, questa ermeneutica, per mettere a fuoco il cuore degli eventi di questi giorni”. Molti – ci auguriamo – hanno sentito “fischiare” le loro orecchie mentre il papa parlava. Sarà un modo per aiutarli ad una lettura diversa? Potremmo leggere i giornali ogni mattina trovando altro rispetto a quello che ci è stato proposto fino ad oggi? Si risponderà all’invito del papa a “cercare di conoscere sempre di più la vera natura della Chiesa e anche il suo cammino nel mondo, con le sue virtù e con i suoi peccati, e conoscere le motivazioni spirituali che la guidano e che sono le più autentiche per comprenderla”? con una “particolare attenzione nei confronti della verità, della bontà e della bellezza”?.

Da Calabria Ecclesia Magazine

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