Marche: la terra di papi
Le Marche, fino al 1860, hanno fatto parte del Regno Pontificio e quindi, anche per la sua posizione strategica, sia economicamente culturalmente e spiritualmente, ha offerto molti papi, addirittura ospitando, nella cattedrale di Recanati, città che ha dato i natali a Giacomo Leopardi, anche la tomba di papa Gregorio XII (1406-1415).
Nelle Marche dunque si formavano i Pontefici di Roma, incominciando da papa Niccolò IV (Girolamo Masci), che fu il primo papa francescano della Storia della Chiesa, che nacque nel 1227 ad Ascoli Piceno. Nel novembre 1290, pose la prima pietra dello stupendo Duomo di Orvieto e diede forte impulso alle Università, fra cui quella di Montpellier fondata nel 1289, che diventò un importante centro di studi di medicina. Papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, nacque a Grottammare nel 1520. Come papa amministrò con intelligenza le risorse finanziare dello Stato Pontificio; fu artefice di grandiose opere urbanistiche e architettoniche. Giovanni Francesco Albani nacque ad Urbino il 23 luglio 1649. Salì al soglio pontificio all’età di 51 anni con il nome di papa Clemente XI. Nella sua città natale fece eseguire i lavori di restauro del Palazzo Ducale e di quello Arcivescovile, e fece costruire un istituto educativo per la gioventù concedendo privilegi all’Università.
E quando il 16 giugno 1846 fu eletto papa Pio IX di Senigallia, succedeva nell’ordine a due marchigiani: papa Leone XII di Genga di Fabriano (1823-1829) e papa Pio VIII di Cingoli (1829-1830), periodo interrotto dal bellunese papa Gregorio XVI (1831-1846). Papa Pio VIII, Francesco Saverio Castiglioni (Cingoli 1761 – Roma 1830), è stato il 253^ vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 31 marzo 1829 alla morte. Papa Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti (Senigallia 1792 – Roma 1878), terziario francescano, è stato il 255^ vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica e 163^ ed ultimo ‘sovrano’ dello Stato Pontificio (1846-1870).
Il cardinale Mastai Ferretti è eletto papa il 16 giugno 1846 alla quarta votazione con 27 voti: eletto papa prende il nome di Pio IX. I votanti sono stati 50 su 62 e addirittura 14 erano marchigiani o di nascita o di ‘adozione’. Pio IX inizia così il suo pontificato che sarà il più lungo della storia: dal 16 giugno 1846 al 7 febbraio 1878: 31 anni, 8 mesi e 22 giorni. Una lunga storia che si intreccia con le vicende della Repubblica Italiana, dai primi moti rivoluzionari, scoppiati propria nel Maceratese nel 1848 alla conquista di Porta Pia nel 1870, a seguito della battaglia di Castelfidardo. Ma abbiamo accennato anche a papa Gregorio XII, sepolto nella cattedrale di Recanati, città in cui si era ritirato dopo la rinuncia: il card. Angelo Correr (uomo di grande fede e cultura, come è inciso sul fianco del sarcofago), dopo aver anteposto l’unità della Chiesa alla sua carica, nominato governatore della Marca di Ancona, uno dei più importanti territori dello stato della Chiesa, sceglie liberamente Recanati, secondo il racconto di don Lauro Cingolani, ‘storico’ parroco della cattedrale recanatese: “Non è escluso che la presenza della casa di Nazareth nella vallata, richiamasse in lui il culto mariano”.
Siamo in pieno scisma d’occidente quando uno sparuto numero di 15 cardinali si riunisce a Roma ed elegge papa Angelo Correr, veneziano, patriarca di Costantinopoli e governatore della Marca di Ancona, con il nome di Gregorio XII. Il nuovo papa si contrappone a Benedetto XII eletto dai cardinali francesi e residente ad Avignone. In un successivo concilio convocato a Pisa i cardinali presenti depongono i due papi giudicandoli eretici e facinorosi e ne eleggono un terzo, Alessandro V. Ma è proprio Gregorio XII che rimette a posto le cose affidandosi a un principe Malatesta di Rimini che appoggia un gruppo di cardinali risoluti che convocano il Concilio di Costanza (1415-18). Nella giornata d’inizio il Malatesta dichiara a nome di Gregorio XII la volontà liberamente espressa di rinunciare alla carica di papa. Deposto contestualmente Benedetto XII, si procede all’elezione del nuovo capo della Chiesa.
E nel 2013 tra i cardinali riuniti in conclave si annovera anche il card. Angelo Comastri, già arcivescovo di Loreto, ora cittadino onorario di Cingoli.