La Sistina: Trittico Romano

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“E proprio qui, ai piedi di questa stupenda policromia sistina,

si riuniscono i cardinali –

una comunità responsabile per il lascito delle chiavi del regno.

Giunge proprio qui.

E Michelangelo li avvolge, tuttora, della sua visione.

“In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo…”

Il beato Giovanni Paolo II pubblicò questi versi, contenuti ne “Il Trittico Romano” nel 2003, pochi anni prima della morte. La memoria del Papa, che ormai anziano e malato pensava al suo incontro con Dio, andava alla Cappella Sistina, là dove 25 anni prima era risuonato più volte il suo nome fino all’elezione. Il suo successore avrebbe contemplato quelle figure, avrebbe pensato a quello che Michelangelo aveva voluto, secoli prima, che i visitatori della Sistina pensassero. E i pensieri del beato Giovanni Paolo II furono i pensieri del successore, Joseph Ratzinger, che nell’introduzione al testo, da cardinale scrisse: “Poiché anche io ero presente, so bene come eravamo esposti a quelle immagini nelle ore della grande decisione, come esse ci interpellavano; come insinuavano nella nostra anima la grandezza della responsabilità”.

Ora il grandioso affresco del Giudizio Universale di Michelangelo accoglie al canto delle litanie dei santi i padri cardinali che sono chiamati a eleggere il Papa. Il cardinale Grech, docente emerito di varie università romane e consultore presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, uno dei più grandi biblisti viventi e co-fondatore, dell’Istituto Patristico Augustinianum, tiene la meditazione ai cardinali elettori.

Porre queste chiavi nelle mani giuste: è questa l’immensa responsabilità di questi giorni.

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