Profili di santi
Chorabooks ubblicato un nuovo testo – Cum Sanctis Tuis. Profili di santi (186 pagine) – del famoso pensatore brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, esponente di grande importanza del pensiero controrivoluzionario. Riportiamo di seguito l’Introduzione del Dott. Julio Loredo, suo discepolo.
«Per molti anni il prof. Plinio Corrêa de Oliveira ha fatto brevi commenti alla vita dei santi del calendario liturgico. Prima delle conferenze dottrinali per soci e cooperatori della TFP brasiliana (Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição Família e Propriedade), gli veniva presentata una scheda sul santo o sulla festa liturgica corrispondente a quel giorno, che egli quindi commentava. Purtroppo, solo una minima parte di questa importante opera è stata tradotta all’italiano.
Siamo lieti di poter presentare al lettore, per la prima volta, una raccolta di cinquanta commenti ai “Santi del giorno”.
Plinio Corrêa de Oliveira si definiva fondamentalmente un apostolo. I suoi commenti erano perciò orientati soprattutto al bene delle anime. Dalla vita del santo egli cercava di trarre lezioni concrete per l’apostolato nei giorni nostri, mettendo quindi l’accento su quei punti che più si scontravano con gli errori e con le cattive tendenze del momento. In questo senso, oltre all’intrinseco valore apologetico, i suoi commenti hanno un carattere marcatamente “militante”.
In particolare, Plinio Corrêa de Oliveira si adoperava per incutere nei suoi discepoli un amore sempre crescente per la Santa Chiesa Cattolica, per la Madonna, per Dio Nostro Signore. Il tutto in contrasto con l’agnosticismo ed il laicismo dei nostri tempi. “Io non voglio altro che essere figlio della Santa Chiesa, membro della Chiesa e obbediente alla Chiesa. Questa è la mia definizione”, soleva ripetere. E si sentiva soddisfatto quando una sua riunione era riuscita ad avvicinare di più i partecipanti alla Chiesa.
Donde quel calore che emanano i suoi commenti, quella sensazione di essere toccato nel più intimo, quella gioia di essere spronato alla pratica della virtù.
Ci auguriamo che le pagine che seguono possano, a quasi venticinque anni dalla sua scomparsa, riverberare le parole di questo grande maestro».
Plinio Corrêa de Oliveira (São Paulo, 13 dicembre 1908 – São Paulo, 3 ottobre 1995) era uno storico, politico, filosofo, giornalista brasiliano, pensatore controrivoluzionario, fondatore nel 1960 della “Società Brasiliana per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà” (TFP).
Di origini aristocratiche – i Corrêa de Oliveira erano membri dell’aristocrazia rurale dello Stato di Pernambuco e i Riberos dos Santos, la famiglia della madre Lucilia, discendevano dai fondatori della città di São Paulo, i cosiddetti “paulisti di quattrocento anni” – a 10 anni entrò nel liceo «San Luigi», una scuola diretta dai padri Gesuiti, e in seguito si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’università della sua città. A 24 anni fu eletto all’Assemblea costituente nella lista della Lega Elettorale Cattolica, divenendo il deputato più giovane e più votato del paese. Successivamente gli fu affidata la cattedra di docente di Storia moderna e Contemporanea nella facoltà di Filosofia, Scienze e Lettere della Pontificia Università Cattolica di San Paolo. Nel 1928 entrò a far parte delle Congregazioni Mariane, allora fulcro del movimento cattolico, delle quali divenne presto un leader. Dal 1935 diresse il settimanale cattolico O Legionário, che poi sarebbe diventato l’organo ufficioso dell’Arcidiocesi di São Paulo, portandolo a diventare il maggior settimanale cattolico brasiliano. Nel 1940 fu nominato presidente dell’Azione Cattolica di São Paulo e tre anni dopo scrisse il pamphlet In Difesa dell’Azione Cattolica, nel quale denunciava l’esistenza in questa organizzazione di correnti cattolico-democratiche e neomoderniste, che in campo socio-economico incoraggiavano la lotta di classe e sminuivano l’autorità della Chiesa. Il libro, sebbene venne approvato dal clero locale e anche dalla Santa Sede, trovò diverse opposizioni, provenienti soprattutto dagli stessi ambienti cattolici, che determinarono nel 1947 l’allontanamento di Corrêa dalla direzione de O Legionário.
Nel 1959 scrisse il saggio di teologia della storia che lo rese famoso, Rivoluzione e Contro Rivoluzione, nel quale analizzava la “grande crisi secolarizzante” dell’Occidente cristiano fino ai nostri giorni e delineava un programma di “restaurazione dell’ordine”, inteso come “la pace di Cristo nel regno di Cristo, ossia la Civiltà Cristiana, austera e gerarchica, fondamentalmente sacra, anti-egualitaria e antiliberale”.
Il 18 aprile 1985 la Conferenza Episcopale Brasiliana dichiarò in un comunicato stampa che per “il carattere esoterico, il fanatismo religioso, il culto nei confronti del capo e fondatore, l’abuso del nome di Maria Santissima” il movimento Tradizione, Famiglia e Proprietà, fondato e presieduto da Corrêa, non era in comunione con la Chiesa cattolica. La TFP rispose con un comunicato, pubblicato su diversi giornali brasiliani, in cui affermò la propria obbedienza alle gerarchie ecclesiastiche, ma sostenendo che la nota della Conferenza episcopale contenesse un “accumulo di affermazioni prive di realtà e di giudizi unilaterali e appassionati” dichiarando che fosse “indispensabile specificare fatti ed esibire prove”.
Sulla sua tomba dispose che fosse scritta l’epigrafe: «Plinio Corrêa de Oliveira, vir totus catholicus et apostolicus, plene romanus» (Plinio Corrêa de Oliveira, uomo totalmente cattolico e apostolico, pienamente romano).
Di lui, oltre i numerosi libri e scritti, è rimasto il Testamento spirituale, in cui ringrazia “la Madonna del favore di aver vissuto fin dai miei primi giorni, e di morire, come spero, nella Santa Chiesa, alla quale ho votato, voto e spero di votare fino all’ultimo anelito, assolutamente tutto il mio amore”.