Non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino.

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“Io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino”. Da questa frase, pronunciata da Benedetto XVI durante l’ultima Udienza generale in piazza San Pietro, mercoledì 27 febbraio, è nata una pubblicazione della Libreria Editrice Vaticana: “Non mi sono mai sentito solo – Gli ultimi discorsi di Benedetto XVI”. Il volume, che da oggi è in libreria, raccoglie in preziosa silloge tutti gli interventi pronunciati dal Papa tra l’11 e il 28 febbraio, cioè tra l’annuncio della rinuncia al Pontificato e l’inizio della Sede Vacante. Si tratta di un “piccolo omaggio”, quale “segno della fedeltà della LEV al Santo Padre”. La Libreria Editrice Vaticana, si legge nella presentazione dell’opera, “ha accompagnato il Papa nel suo ministero petrino” fin dall’inizio del suo Pontificato. “Il Magistero e gli insegnamenti di Benedetto XVI rappresentano il focus dell’intero catalogo LEV”, la cui missione – si ricorda – è di essere “per sempre strumento per la diffusione della Parola di Dio e del Magisterium”. La copertina del libro ritrae il Papa mentre saluta i fedeli, prima dell’Udienza del 27 febbraio. Il primo testo riportato è la Declaratio con la quale Benedetto XVI ha annunciato l’11 febbraio in Concistoro “di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma”.

“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio – affermava il Pontefice in quella circostanza –, sono pervenuto alla certezza che le mie forse, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Segue la catechesi svolta nell’Udienza generale del 13 febbraio, poi l’omelia della Messa del Mercoledì delle Ceneri, nella quale il Papa, dopo aver parlato di un volto della Chiesa a volte “deturpato” ed essersi riferito alle “colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale”, ha invitato a “vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità”. Il libro contiene anche il saluto pronunciato a fine celebrazione dal cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che si conclude con il ringraziamento al Papa per aver realizzato “ciò che è più importante: portare Dio agli uomini e portare gli uomini a Dio”. Nell’incontro con i parroci e il clero di Roma, giorno 14, Benedetto XVI ha proposto “una piccola chiacchierata sul Concilio Vaticano II”, conclusasi con queste parole: “Io, ritirato con la mia preghiera, sarò sempre con voi, e insieme andiamo avanti con il Signore, nella certezza: vince il Signore!”. Durante l’Angelus del 17 febbraio, il Papa ammoniva che “il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari”. E chiedeva poi: “Vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?”.

Al termine degli esercizi spirituali della Curia romana, la mattina del 23, Benedetto XVI, rivolto ai presenti, li ha ringraziati “per questi otto anni in cui avete portato con me, con grande competenza, affetto, amore, fede, il peso del ministero petrino”, aggiungendo che “se adesso finisce l’esteriore, visibile comunione”, comunque “rimane la vicinanza spirituale, rimane una profonda comunione nella preghiera”. “Il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione”, notava il Papa nell’ultimo Angelus, il 24 febbraio. Questo non significa tuttavia “abbandonare la Chiesa”, ma “continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”. Innanzi all’enorme folla che gremiva piazza San Pietro per l’ultima Udienza generale, tenutasi il 27 febbraio, Benedetto XVI si è detto “veramente commosso”. “Sento di portare tutti nella preghiera, in un presente che è quello di Dio”, ha sostenuto prima dei numerosi ringraziamenti ai collaboratori e ai fedeli di ogni parte del mondo, per poi concludere: “Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso”.

Nel saluto di congedo ai cardinali presenti a Roma il 28 mattina – introdotto da un indirizzo di omaggio del cardinale Decano, Angelo Sodano, che ha richiamato una tipica espressione bavarese: “Che Dio La ricompensi!” –, il Papa ha ricordato che “in questi otto anni, abbiamo vissuto con fede momenti di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo”. E ha poi concluso promettendo “incondizionata reverenza ed obbedienza” al “futuro Papa”, presente nel Collegio Cardinalizio. Il volume contiene anche il testo della Lettera apostolica data motu proprio “Normas Nonnullas”, su alcune modifiche alle norme relative all’elezione del Romano Pontefice. Chiude l’opera un profilo biografico di Benedetto XVI. Nella quarta di copertina sono riportate le parole pronunciate dal Papa nella sua ultima apparizione pubblica, dalla loggia centrale del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, subito dopo il suo arrivo nel piccolo centro laziale, il pomeriggio del 28 febbraio: “Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra”.

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