Nigeria:gli Agostiniani inaugurano un nuovo centro di formazione
Uno dei punti caldi del pianeta per quanto riguarda il Cristianesimo è sicuramente la Nigeria: a fine 2012 monsignor Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente dell’episcopato nigeriano, diceva ai microfoni di Radio Vaticana che l’anno che si stava concludendo era stato un anno difficile per la persecuzione subita, un anno di sofferenza per la testimonianza della fede, un anno che ha visto il martirio di molti cristiani. Ora in mezzo a tanta sofferenza stanno comparendo segni di speranza, di possibilità in un futuro migliore. Uno di questi segni è l’apertura del Centro di Formazione Agostiniano, a Jos Katako, inaugurato il 26 febbraio 2013, grazie alla perseveranza e all’attenzione dell’Ordine di Sant’Agostino con la collaborazione fattiva della ONG Apurimac onlus Nigeria per conto della comunità Hausa.
Questa apertura alla speranza è testimoniata dalla presenza alla cerimonia di inaugurazione di autorità musulmane, di autorità politiche locali e di religiosi agostiniani: erano presenti il capo imam della moschea Platea Centrale dello Stato; Sheik Balarabe Dau’d professor Nelson Ochekpe come rappresentante dell’Ambasciatore Italiano e Padre John Abubakar OSA, Priore Provinciale della Nigeria, ma l’elenco potrebbe continuare per la presenza di funzionari governativi locali, di autorità e di tanti volontari che operano per la promozione della persona umana e la coesistenza pacifica delle fedi nel Nord della Nigeria. Tornando al Centro di Formazione, attualmente sono iscritti oltre 200 persone che avranno modo di apprendere nozioni di sartoria e informatica in sessioni di apprendimento che spesso dovranno svolgersi due volte al giorno per il gran numero di iscritti.
Il primo ciclo di incontri durerà cinque mesi e prevede attività distribuite in cinque giorni alla settimana. Molto giovane l’età media dei partecipanti: oltre il 70 per cento degli iscritti ha un’età compresa fra i 18 e i 35 anni mentre il restante 30 per cento ha fra i 35 e 48 anni. Sant’Agostino, africano di nascita e romano di formazione, è davvero “figura-ponte”, cioè elemento di raccordo e di comunicazione, non solo fra le sponde del Mediterraneo ma anche fra le differenti fedi religiose.