Mons. Giuliodori è Assistente Ecclesiastico Generale della Università Cattolica del Sacro Cuore

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Alcuni giorni prima di terminare il ministero petrino, papa Benedetto XVI ha nominato il vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, mons. Claudio Giuliodori, nuovo Assistente Ecclesiastico Generale della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Prima di essere nominato vescovo nel 2007, mons. Giuliodori è stato docente incaricato di Teologia Pastorale del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma, dal 1996 al 2007. Nel marzo 1998 è stato nominato dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film (dal 1998 al 2003). Nel 2006 da papa Benedetto XVI è stato nominato Consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Nel 2008 è stato eletto Presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, nuovamente eletto nel corso dell’Assemblea Generale 2010 per il quinquennio 2010-2015.

 

 

Nell’annunciare la notizia ai fedeli, mons. Giuliodori, che rimarrà amministratore apostolico finché non sarà nominato il nuovo vescovo, ha ringraziato papa Benedetto XVI “per questo atto di fiducia verso la mia persona affidandomi un incarico di particolare rilevanza e delicatezza nella principale istituzione culturale dei cattolici italiani. A lui, che con un atto di grande umiltà e coraggio ha scelto la via maestra della preghiera e della meditazione per continuare a servire e per amare ancor più la Chiesa, va tutta la mia riconoscenza per come ha saputo guidare e confermare nella fede, in tempi non facili, la barca di Pietro”. Nel ripercorre le tappe di questi anni diocesani mons. Giuliodori ha ringraziato Dio “per avermi fatto il dono inestimabile di essere pastore e guida di questa comunità ecclesiale ricca di stupende tradizioni e sospinta da un grande slancio missionario. Sono stato interiormente edificato dalla fede genuina, dalla speranza incrollabile e dalla carità sincera che ho trovato in tutti e in particolare tra i più semplici e umili”.

Ha ricordato il processo di beatificazione di padre Matteo Ricci: “Una grazia speciale e inaspettata in questi anni è stata per me, e credo per molti, la possibilità di celebrare solennemente e con miriadi di iniziative, di grande spessore religioso e culturale, il IV Centenario della morte di P. Matteo Ricci, genio del dialogo culturale e grande apostolo della Cina. Sento ancora vivissime le toccanti parole di Benedetto XVI in occasione della speciale udienza del 29 maggio 2010 nell’Aula Paolo VI, gremita di maceratesi. Tra le tante iniziative mi è particolarmente cara la Causa di beatificazione, la cui chiusura della fase diocesana è ormai prossima”. Infine mons. Giuliodori ha dedicato un posto di rilievo all’Adorazione Eucaristica perpetua: “Ma se c’è una cosa che può riassumere il cammino fatto assieme in questi sei anni è certamente il dono dell’Adorazione eucaristica perpetua, segno eloquente del cuore pulsante della nostra fede nel Signore Gesù Cristo, risorto e vivente in mezzo a noi… Anche se devo lasciarvi come Pastore, mi consola la certezza che nell’Eucaristia potrò rimanere sempre unito a voi, ricordandovi nelle mie preghiere. Spero di poter contare anche in futuro sul vostro ricordo nella preghiera”.

E nel messaggio indirizzato al rettore dell’Università Cattolica ha ricordato il compito culturale dell’istituzione: “L’Università Cattolica, che nei suoi oltre novant’anni di vita ha svolto un servizio preziosissimo, rappresenta per la Chiesa e per la società in Italia una risorsa di inestimabile valore. Ad essa molti guardano con fiducia per il vigoroso sostegno che ha dato e può dare alla cultura cattolica e per la formazione di nuove generazioni che siano in grado di contribuire in modo determinante ancora oggi, e non meno che nel  passato, al bene del Paese…  Sarà mia premura, anche come Presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, operare in piena sintonia con la Conferenza Episcopale Italiana e nel quadro degli orientamenti pastorali per il decennio Educare alla vita buona del Vangelo dove si ricorda che nell’ambito universitario occorre puntare ‘alla formazione integrale della persona, suscitando la ricerca del bello, del buono, del vero e dell’uno; a far maturare competenze per una comprensione viva del messaggio cristiano e a renderne ragione nel contesto culturale odierno’”.

Intanto nelle diocesi della provincia maceratese, che ne comprende quattro per 325.900 abitanti, si è avviata una riflessione su una possibile riorganizzazione, come ha sottolineato l’arcivescovo di Camerino e San Severino, mons. Francesco Brugnaro, anche egli creato vescovo da papa Benedetto XVI: “Serve una ristrutturazione delle Diocesi in tutta la Regione. Nel corso dell’ultima definizione del 1987 sono state stabilite a tavolino senza tener conto di problemi di carattere pratico. Potrei autorizzare, in accordo con la Provincia e con le altre Diocesi, una riorganizzazione delle stesse in modo che ogni Diocesi corrisponda ad una Provincia e questo potrebbe dar origine ad un nuovo quadro molto più favorevole… Facendo due calcoli ho visto che tra 10 anni mi ritroverò con un numero di sacerdoti molto esiguo rispetto al reale fabbisogno e sarò costretto ad unificare le parrocchie, il che vuol dire una minore attenzione e assistenza ai fedeli che ne fanno parte”.

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